A Tirana i volenterosi con Zelensky chiamano Trump. Le sanzioni dopo l’ultimatum

I leader europei della coalizione dei volenterosi hanno annunciato l’intenzione di mettere in atto la minaccia di sanzioni massicce contro la Russia per costringere il suo leader ad accettare un cessate il fuoco senza condizioni

Bruxelles. Di fronte al rifiuto di Vladimir Putin di sedersi al tavolo con Volodymyr Zelensky per negoziare la pace, i leader europei della coalizione dei volenterosi hanno annunciato l’intenzione di mettere in atto la minaccia di sanzioni massicce contro la Russia per costringere il suo leader ad accettare un cessate il fuoco senza condizioni. Emmanuel Macron, Keir Starmer, Friedrich Merz, Donald Tusk hanno incontrato il presidente ucraino durante il summit della Comunità politica europea a Tirana. I cinque hanno chiamato insieme il presidente americano, Donald Trump. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, era esclusa perché l’Italia si è autoesclusa.

“L’Italia ha da tempo dichiarato di non essere disponibile a mandare truppe in Ucraina. Non avrebbe senso per noi partecipare a dei formati che hanno degli obiettivi sui quali non abbiamo dichiarato la nostra disponibilità”, ha spiegato Meloni irritata per le polemiche dell’opposizione in Italia. Ma il tema centrale della telefonata tra i volenterosi e Trump erano le sanzioni da adottare dopo l’ultimatum lanciato a Putin sul cessate il fuoco e la farsa del mancato incontro con Zelensky a Istanbul.

“È inaccettabile che per una seconda volta la Russia e il presidente Putin non rispondano alle richieste degli americani sostenute da ucraini ed europei: nessun cessate il fuoco e nessun incontro a livello decisionale”, ha detto Macron. “Le ultime ore hanno dimostrato che la Russia non vuole un cessate il fuoco e se non ci sarà una maggiore pressione da parte degli europei e degli americani per raggiungere questo risultato, non avverrà in modo spontaneo”, ha aggiunto Macron. “Dato che abbiamo lanciato un ultimatum, dobbiamo essere preparati a darvi seguito”, ha detto il britannico Starmer: “Se Putin non si siede al tavolo, Putin deve pagare il prezzo”. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha descritto i principali elementi del prossimo pacchetto di sanzioni. L’Ue dovrebbe mettere al bando Nord Stream 1 e 2, i gasdotti costruiti da un consorzio russo-tedesco sotto il Baltico, da cui non transita più gas dopo la decisione della Russia di interrompere le forniture. Tre dei quattro tubi sottomarini sono inutilizzabili a seguito di un sabotaggio. Ma nei negoziati tra Trump e Putin è emersa la possibilità di un investimento degli Stati Uniti in Nord Stream per vendere il gas all’Europa. Il bando di von der Leyen lo renderebbe impossibile. L’Ue proporrà poi al G7 di abbassare il tetto del prezzo del petrolio russo al fine di rendere più difficile la sua esportazione e inserirà altre navi della flotta di petroliere fantasma della Russia nella sua lista nera. Von der Leyen ha infine promesso “ulteriori sanzioni contro il settore finanziario russo”. Fonti della Commissione indicano la possibilità di colpire anche “le banche di paesi terzi che sostengono la macchina da guerra russa”. L’Alto rappresentante, Kaja Kallas, vorrebbe andare oltre e adottare misure che “riflettono” il disegno di legge preparato dal senatore americano, Lindsey Graham, per imporre sanzioni primarie e secondarie contro la Russia e altri paesi che la sostengono. Una di queste è una dazio del 500 per cento contro i paesi che comprano petrolio, gas e uranio dalla Russia.

I leader europei si sono entusiasmati del pacchetto messo in piedi da Lindsey Graham. Eppure alcuni funzionari dell’Ue consigliano prudenza. Il progetto di legge può essere approvato al Senato americano, ma poi toccherà a Donald Trump mettere in pratica le sanzioni. Ciò che deciderà di fare il presidente americano rimane la principale incognita della scommessa fatta dalla coalizione dei volenterosi con l’ultimatum a Putin. Alcuni paesi europei che importano idrocarburi o uranio dalla Russia potrebbero diventare vittime delle sanzioni di Lindsey Graham. Replicare il pacchetto nell’Ue sarebbe in parte possibile, dato che per le misure commerciali non è necessaria l’unanimità, ma politicamente complicato. I leader della coalizione dei volenterosi e Zelensky stanno cercando disperatamente di tenere Trump dalla loro parte. “L’Ucraina è pronta a compiere i passi più rapidi possibili per raggiungere una vera pace, ed è importante che il mondo mantenga una posizione ferma”, ha detto il presidente ucraino a Tirana dopo la discussione telefonica con il suo omologo americano. “La nostra posizione è che se i russi rifiutano un cessate il fuoco completo e incondizionato e la fine delle uccisioni, devono seguire sanzioni severe. La pressione sulla Russia deve essere mantenuta finché la Russia non sarà pronta a porre fine alla guerra”, ha detto Zelensky.

Leave a comment

Your email address will not be published.