I nuovi cinque parchi d’affaccio sul Tevere, da Roma nord fino a Ostia

Il parco all’Acqua Acetosa (ai Parioli) e quello sul Lungotevere delle Navi sono stati già aperti. Sabato verrà inauguratoquello a Ostia Antica. Così i romani stanno riscoprendo il fiume

Poco alla volta i romani stanno riscoprendo il loro fiume, che per quasi un anno è stato in parte impacchettato, e quindi poco fruibile, per diversi lavori giubilari o del Pnrr. Da qualche settimana è stata riaperta la pista ciclabile sul lato destro del Tevere, con la parte centrale rimasta chiusa per i lavori di pulizia degli argini e rifacimento della banchina. Ora finalmente si può percorrere tutta, compresa la parte che passa sotto il nuovo ponte dell’Industria, l’ultima a essere liberata. In parallelo sono in via di inaugurazione i 5 nuovi parchi di affaccio sul Tevere, progetto voluto dalla giunta Gualtieri con l’assessore all’Ambiente Sabrina Alfonsi. Finora ne sono stati aperti due: il parco all’Acqua Acetosa (ai Parioli) e quello sul Lungotevere delle Navi, il cui nastro è stato tagliato pochi giorni fa. Mentre sabato verrà inaugurato il parco di affaccio a Ostia Antica.

Siamo andati a fare un giro al Lungotevere delle Navi, dove una passerella di larice permette di seguire un percorso lungo il fiume immersi nella natura da Ponte Matteotti a Ponte Risorgimento. Passeggiando sembra davvero di essere altrove, non nel bel mezzo del centro di Roma: ogni tot si aprono delle piazzole con sedute in legno definite “aule fluviali didattiche”, dove immaginiamo verranno portati bimbi e classi scolastiche, per una full immersion nell’eco sistema del fiume. La passeggiata è rilassante e mette voglia di sedersi con un libro. “L’altezza del camminamento (470 metri) consente da una parte l’osservazione privilegiata del fiume e dall’altra si lascia libero il suolo per consentire alla fauna presente nell’area di muoversi liberamente e all’acqua di defluire sotto la pedana”, si legge nella documentazione tecnica. Costo del progetto: 800 mila euro (per 1,68 ettari), con la ditta appaltatrice che si occuperà della manutenzione per due anni.

Nel complesso i 5 parchi d’affaccio hanno visto impiegati 7,3 milioni di fondi giubilari. “L’obiettivo è quello di creare nuove aree verdi, nuovi servizi e opportunità ricreative e di socializzazione per la cittadinanza cogliendo il potenziale del Tevere, come una risorsa decisiva per l’intera città. Un sistema di parchi fluviali che si integra con il verde della città, con i parchi già esistenti, con le ville, con il verde stradale e i corridoi ecologici”, spiegano dall’assessorato all’Ambiente. “Si vuole ricucire il rapporto tra città e fiume restituendo spazi nel centro dell’Urbe ma totalmente immersi nel verde. Il Tevere negli anni ha visto situazione di degrado ma anche micro criminalità, con sversamento di rifiuti: vogliamo superare tutto questo scommettendo sulla fruizione dei cittadini”, si aggiunge. Il fiume, dunque, ci serve, non come sosteneva il candidato sindaco alias Carlo Verdone in Gallo Cedrone, che proponeva di asfaltare per un bel corridoio a sei corsie modello Los Angeles. “Sto fiume ce serve o nun ce serve…? Io dico che nun ce serve…”, comiziava l’attore romano in una scena diventata cult.

Oltre all’Acqua Acetosa (2 milioni di investimento per 8,5 ettari), al Lungotevere Navi e a Ostia Antica (1 milione e mezzo, 1,5 ettari), gli altri sono il parco di affaccio dell’Oasi naturalistica di Ponte Milvio (1 milione, 6,5 ettari) e il parco di affaccio del Foro Italico (2 milioni, 1,6 ettari). Ognuno è diverso: Acqua Acetosa è molto ampio, quasi una campagna in città; Ostia Antica sfrutta il rapporto con l’acqua, come un approdo al mare; a Ponte Milvio il fascino è dato dal ritrovamento degli antichi argini romani del IV sec dopo Cristo; il parco sotto il Foro Italico ha un approccio più sportivo, con terrazzamenti con percorso vita e area fitness. C’è poi la riqualificazione di strutture già esistenti, come i parchi di affaccio Marconi e Magliana, entrambi molto frequentati e apprezzati dai residenti, il parco Tevere Sud e il Tiberis, la famosa spiaggia in città di Virginia Raggi: qui resterà la piscina con sabbia, lettini e ombrelloni, ma diventerà un parco permanente (1 milione e 180 mila euro di investimenti per 1,9 ettari) con la novità dell’apertura serale, per l’estate romana.

Entro la fine dell’anno, infine, inizieranno i lavori anche per 4 parchi di affaccio sull’Aniene e una riqualificazione del fiume Almone, corso d’acqua che scorre tra il Parco dell’Appia Antica e la Caffarella.

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