Garlasco, perquisizioni in diretta tv e un torrente svuotato dopo 18 anni: le stravaganze dei pm

La cittadina in provincia di Pavia ritorna al centro del grande show mediatico e scandalistico sull’omicidio di Chiara Poggi. La procura fa svuotare un torrente alla ricerca dell’arma del delitto 18 anni dopo

E’ sulla base delle parole rilasciate da un presunto testimone anonimo al programma Le Iene che mercoledì la procura di Pavia, nell’ambito della nuova indagine sull’omicidio di Chiara Poggi, ha disposto una serie di perquisizioni e sequestri di dispositivi informatici, e ha ordinato ai Vigili del fuoco di svuotare un canale a Tromello, alla ricerca della presunta arma del delitto – un attizzatoio da camino – a quasi diciotto anni di distanza dal delitto. Basta questo per capire quanto stia diventando grottesca l’iniziativa dei pm di Pavia, convinti che ad aver ucciso Chiara Poggi non sia stato Alberto Stasi, condannato in via definitiva a sedici anni di reclusione.

Mercoledì Garlasco si è svegliata all’alba di nuovo in apertura di tutti i siti di informazione. I Carabinieri di Milano, su delega della procura di Pavia, hanno infatti perquisito la casa di Andrea Sempio, da marzo indagato per l’omicidio di Chiara Poggi (avvenuto il 13 agosto 2007), l’abitazione dei suoi genitori, e anche le abitazioni di due suoi amici, non indagati, che vennero contattati telefonicamente da Sempio la mattina del delitto. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati telefonini e pc. Nelle stesse ore l’attenzione dei pm si è spostata a Tromello, piccolo comune a pochi chilometri da Garlasco.

Due mesi fa, infatti, curiosamente in coincidenza con la riapertura dell’indagine, Le Iene hanno raccolto la testimonianza di un uomo ignoto che racconta di avere visto una donna, da lui identificata come Stefania Cappa (non indagata), cugina di Chiara Poggi, gettare un oggetto metallico pesante, simile a un attizzatoio da camino, in un canale a Tromello, dietro una vecchia casa della famiglia Cappa. Da qui la decisione drastica dei pm di far svuotare il corso d’acqua e di scandagliarne il fondale, alla ricerca della presunta arma del delitto. Un grande show in diretta televisiva. E pazienza se tutto sembra sfuggire alla logica.

L’attizzatoio del camino oggetto della “supertestimonianza” raccolta dalle Iene si trova ancora nell’abitazione dei Poggi, come ha fatto notare l’avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia. Inoltre tutte le perizie svolte nei processi hanno indicato un martello come arma compatibile con le lesioni trovate sul corpo di Chiara Poggi. Non solo. La rivelazione del testimone che tira in ballo Stefania Cappa contrasta con il fatto che Andrea Sempio non ha mai conosciuto le cugine di Chiara Poggi.

Il “supertestimone” sembra anche peccare di originalità, visto che già nel settembre 2007, poche settimane dopo l’assassinio della giovane, un uomo si presentò dai Carabinieri sostenendo di aver visto Stefania Cappa la mattina dell’omicidio allontanarsi dalla casa di Chiara Poggi in bicicletta tenendo in mano un oggetto metallico pesante. Dopo aver fatto scrivere tre pagine, alla fine l’uomo improvvisamente ritrattò, dicendo di essersi inventato tutto. Venne denunciato per calunnia e poi assolto. Per la procura di Pavia, però, la nuova “supertestimonianza” sarebbe legata da un filo conduttore a quella del 2007, e da quest’ultima trarrebbe credibilità, secondo una logica che più che al diritto penale sembra appartenere alla disperazione.

Ancora più grottesca appare la decisione dei pm (il procuratore capo di Pavia, Fabio Napoleone, l’aggiunto Stefano Civardi e la pm Valentina De Stefano) di far svolgere le operazioni di dragaggio del canale che scorre a Tromello, a diciotto anni di distanza dai fatti, con ben poche speranze di trovare qualsiasi reperto utile. Operazioni complesse, compiute con l’impiego di un numero rilevante di agenti delle forze dell’ordine e di macchinari (a spese dei contribuenti, ovviamente), il tutto in diretta televisiva e in streaming.

Così Garlasco ritorna al centro del grande show mediatico e scandalistico. Prossima puntata dedicata ai possibili riscontri delle tracce genetiche trovate sotto le unghie di Chiara Poggi e il Dna di Sempio. Per la gioia della morbosità del pubblico.

Di più su questi argomenti:

  • Ermes Antonucci
  • Classe 1991, abruzzese d’origine e romano d’adozione. E’ giornalista di cronaca giudiziaria e studioso della magistratura. Ha scritto “I dannati della gogna” (Liberilibri, 2021) e “La repubblica giudiziaria” (Marsilio, 2023). Su Twitter è @ErmesAntonucci. Per segnalazioni: [email protected]

Leave a comment

Your email address will not be published.