Il presidente degli Stati Uniti ricevuto dal principe bin Salman. Domani sarà in Qatar e giovedì negli Emirati Arabi Uniti: l’obiettivo è portare a casa accordi economici, in mezzo ci sono anche gli interessi della famiglia del tycoon. Niente tappa in Israele, pende l’ipotesi di essere in Turchia per i negoziati diretti tra Russia e Ucraina
Il presidente americano Donald Trump è arrivato questa mattina in Arabia Saudita, prima tappa di un tour di quattro giorni nel Golfo Persico, il primo importante viaggio all’estero del suo secondo mandato. La missione si concentrerà principalmente su accordi commerciali e nuovi investimenti nella regione. Le prossime tappe saranno in Qatar e negli Emirati Arabi Uniti, ma non andrà in Israele, un segnale che Tel Aviv ha letto come di allontanamento da parte dell’Amministrazione americana.
Per la prima volta nella storia non sono salite a bordo dell’Air Force One le agenzie di stampa, mentre c’erano il ceo di Meta Mark Zuckerberg ed Elon Musk, oltre al segretario di stato Marco Rubio e al segretario alla Difesa Pete Hegseth. L’aereo presidenziale è atterrato al Royal Terminal, una sezione per i vip dell’aeroporto di Riad, ed è stato accolto dal principe ereditario Mohammed bin Salman, il sovrano de facto del regno, su un tappeto color lavanda steso sulla pista. La presenza del principe testimonia lo status speciale di cui Trump gode presso l’Arabia Saudita. Quando fu Joe Biden a visitare il regno nel 2022 – dopo aver dichiarato che lo avrebbe reso un “paria”, prima di rendersi conto di aver bisogno del suo aiuto per abbassare i prezzi del petrolio – MbS lo snobbò, inviando una delegazione di rango relativamente basso ad accoglierlo all’aeroporto. Oggi invece il principe saudita trascorrerà gran parte della giornata con il presidente, per poi concludere con una cena. I reali sembrano intenzionati a rispolverare le strategie del 2017 per conquistare il tycoon: durante quel viaggio – il suo primo da presidente – una gigantografia del volto di Trump era stata proiettata sulla facciata dell’hotel Ritz-Carlton di Riad.
Un viaggio (soprattutto) d’affari
Questa settimana nel Golfo, Trump si concentrerà sulla firma di accordi commerciali con i tre paesi, che gestiscono asset per migliaia di miliardi di dollari in tutto il mondo. Secondo il New York Times, Trump intende portare a casa accordi economici e promesse di investimenti per un totale di mille miliardi di dollari. Gli accordi dovrebbero includere investimenti in aziende di intelligenza artificiale ed energetiche, nonché acquisti di armi da produttori americani. Il principe Mohammed bin Salman si è già impegnato a investire 600 miliardi di dollari negli Stati Uniti nei prossimi quattro anni, una cifra che gli economisti ritengono altamente improbabile che si concretizzi, dato che l’Arabia Saudita è alle prese con una crisi di liquidità. Gli Emirati hanno promesso 1,4 trilioni di dollari di investimenti in 10 anni.
L’amministrazione Biden aveva tentato di negoziare un accordo con l’Arabia Saudita secondo cui Riad avrebbe ricevuto aiuti per costruire per la prima volta centrali nucleari a uso civile. In cambio avrebbe riconosciuto lo stato di Israele. L’accordo è fallito con l’inizio della guerra a Gaza. Ora Trump sembra pronto a riprendere i negoziati, ma senza imporre la condizione del riconoscimento di Israele.
In Qatar, l’Amministrazione Trump è anche pronta ad accettare dalla famiglia reale al Thani un Boeing 747-8 extra lusso. Trump ha chiesto che il jet venga riadattato per essere utilizzato come Air Force One, in attesa che Boeing consegni gli aerei presidenziali attesi da tempo. Si tratterebbe del regalo più costoso mai ricevuto dal governo degli Stati Uniti.
La famiglia Trump, inoltre, ha molti interessi personali nella regione: ha sei accordi pendenti con una società immobiliare a maggioranza saudita, un accordo sulle criptovalute con una società affiliata al governo emiratino e un nuovo progetto di campi da golf e ville di lusso sostenuto dal Qatar.
Al pranzo a Riad con Trump e il principe ereditario sono attesi numerosi big della finanza e dell’industria americana. Secondo un elenco dei partecipanti fornito dalla Casa Bianca, tra le persone attese ci sono i dirigenti di Amazon, Nvidia, OpenAI, Palantir, Uber, Coca-Cola, Google e Boeing, oltre a Elon Musk e Dina Powell, funzionaria dell’Amministrazione Trump durante il suo primo mandato e ora vicepresidente della banca Bdt & Msd. Alla Corte reale saudita presente anche il presidente di Stellantis John Elkann che avuto un colloquio con bin Salman e Trump.
Il programma del tour mediorientale di Trump
Trump ha in programma di recarsi mercoledì in Qatar e giovedì negli Emirati Arabi Uniti, dove si prevede che riceverà un’ospitalità altrettanto sfarzosa rispetto a quella ricevuta a Riad. Il viaggio nelle ricche monarchie mediorientali è un indicatore delle priorità del presidente e un ulteriore segno della sua intenzione di cambiare le carte in tavola: il suo primo viaggio, se si esclude quello in Italia per i funerali di Papa Francesco, non è in paesi tradizionalmente alleati degli Stati Uniti, come accade di solito. La regione sta vivendo un momento di destabilizzazione e incertezza: a pesare sono soprattutto la guerra a Gaza, il programma nucleare iraniano e – come dicevamo – l’obiettivo dell’Amministrazione di mediare un accordo che normalizzi le relazioni tra Arabia Saudita e Israele.
La possibile tappa in Turchia
Trump non ha escluso di andare a Istanbul giovedì per i negoziati diretti tra Ucraina e Russia, dopo che Volodymyr Zelensky ha annunciato la sua intenzione di aspettare “personalmente” Vladimir Putin per avviare i colloqui di pace. “Ho insistito affinché questo incontro abbia luogo”, ha detto Trump alla Casa Bianca. “Non so dove sarò in quel preciso momento, sarò da qualche parte in medio oriente, ma volerei lì se pensassi che sarebbe utile”. Trump ha spiegato di avere “la sensazione” che Zelensky e Putin “faranno un accordo”. In realtà, il Cremlino non ha confermato una partecipazione di Putin. Per gli alleati europei dell’Ucraina, “la Russia non ha dimostrato alcuna intenzione seria di fare progressi”. Ma Zelensky ha definito le parole di Trump “molto importanti” e ha auspicato la sua presenza a Istanbul. “Questa è l’idea giusta. Possiamo cambiare molte cose”.