Giro d’Italia, nel caos di Lecce la spunta Casper van Uden

La prima volatona della corsa rosa l’ha vinta il velocista olandese, dopo una tappa di solitudine in fuga e troppi rischi nel finale. Mads Pedersen è ancora in maglia rosa

Tra tutte le fughe del Giro d’Italia iniziate di buonora, quella solitaria è la più triste. Nessuno con cui fare una parola. Nessuno con cui dividere il vento o condividere la fatica. Se si parte da soli a 188 chilometri dall’arrivo l’unica cosa che si sa per certo è che soli all’arrivo non si arriva.


Per solidarietà ai corridori che corrono il Giro d’Italia, qui si è deciso di raccontare le tappe del Giro d’Italia facendo la loro stessa fatica: una lettera a metro di dislivello. Ecco la 4a tappa del Giro, la Alberobello-Lecce, 189 chilometri e 800 metri di dislivello in 800 battute (spazi inclusi)


Francisco Muñoz ha passato gran parte della quarta tappa del Giro a fuggire senza speranza alcuna di arrivare prima del gruppo. Se non può uno scoglio arginare il mare, figurarsi Muñoz anticipare il gruppo.

Il gruppo non si è fatto anticipare. Sperava in un finale tranquillo e veloce. Veloce è stato, tranquillo no. Gli ultimi chilometri erano una gincana di curve, strettoie, dossi e tombini, dalla quale è uscito Casper van Uden prima di tutti, meglio di tutti. Volata di equilibrismo e potenza.

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