Il premier uscente, alleato di Meloni sui migranti, si prepara al quarto mandato consecutivo: exit poll e primi risultati gli assegnano una ampia maggioranza
Il premier albanese Edi Rama va verso la riconferma, verso il quarto mandato consecutivo. Palazzo Chigi, che sull’Albania ha puntato una parte importante della strategia sui migranti, può sorridere mentre prosegue – a rilento – lo spoglio delle schede. Ma le indicazioni che arrivano da Tirana sono chiare, come emerso dai primi exit poll che assegnavano al leader uscente una larga maggioranza. Tendenza confermata anche dai primi risultati effettivi: con circa un quarto delle schede scrutinate, il partito socialista di Rama si attesta al 52,7 per cento, mentre il Partito democratico di Sali Berisha, il principale avversario, conquista il 34,3.
Con questi numeri, lo schieramento guidato dal premier uscente otterrebbe 83 seggi in Parlamento, che vorrebbe dire quarto mandato consecutivo per lui e una maggioranza assoluta per formare il governo. L’opposizione guidata dall’ex presidente della Repubblica e due volte premier, Berisha, avrebbe perso 12 seggi scendendo a quota di 51 deputati.
Male l’affluenza, anche se il dato è ancora parziale: solo il 42 per cento degli elettori si è recato alle urne, scegliendo tuttavia la strada della continuità e quel percorso verso l’Unione europea portato avanti da Rama e di cui l’Italia è tra gli sponsor a Bruxelles. Ma non solo: Giorgia Meloni ha trovato infatti in Rama una sponda importante, con lui ha siglato il protocollo sui migranti attraverso cui sono stati aperti i due hub destinati al trattenimento dei migranti irregolari – oggi trasformati in Cpr dopo il fallimento del progetto iniziale e gli stop imposti dai giudici.
Durante la campagna elettorale, e non solo, il centrodestra albanese aveva criticato l’intesa tra Italia e Albania. Nella sua campagna elettorale Berisha ha fatto inoltre affidamento su Chris LaCivita, già consulente e collaboratore di Donald Trump. Gli albanesi però hanno preferito proseguire nel solco tracciato dal governo uscente, assegnando a Rama un nuovo, ampio, mandato.