Dopo settimane di tensioni, i due paesi trovano un’intesa. L’accordo, frutto di un vertice a Ginevra, rilancia il dialogo economico e stimola i mercati globali. Le Borse in rialzo
Cina e Stati Uniti sospendono una parte dei dazi per 90 giorni. La tregua entrerà in vigore “entro il 14 maggio”, cioè mercoledì prossimo. Nel fine settimana c’è stato un confronto a Ginevra tra il segretario al Tesoro americano Scott Bessent, accompagnato dal rappresentante per il Commercio Jamieson Greer, e l’omologo cinese Li Chenggang. Dopo l’incontro i due paesi hanno rilasciato un comunicato congiunto in cui si legge che la Cina manterrà dazi del 10 per cento sulle merci statunitensi importate, rimuoverà quelli del 91 per cento e sospenderà il restante 24 per cento per 90 giorni. Da parte americana, invece, si avrà una riduzione dei dazi del 115 per cento sulle merci cinesi. Resteranno quindi in vigore dazi al 30 per cento sulle importazioni di beni cinesi degli Stati Uniti.
“Abbiamo avuto una discussione molto solida e produttiva, anche sui progressi da compiere sul fentanyl”, ha dichiarato il segretario al Tesoro Scott Bessent a margine dell’incontro con l’inviato asiatico. Nella dichiarazione congiunta si legge anche che “le parti istituiranno un meccanismo per proseguire le discussioni sulle relazioni economiche e commerciali”. Inoltre, le discussioni “potranno svolgersi alternativamente in Cina o negli Stati Uniti, o in un paese terzo, previo accordo tra le parti”.
La Cina parla di “progressi considerevoli” riguardo ai colloqui di Ginevra con gli Stati Uniti. Si tratta, commentano dal ministero del Commercio di Pechino, di “un passo” che è “nell’interesse dei due Paesi e nell’interesse comune a livello globale”. E da Pechino ribadiscono l’auspicio che Washington continui a collaborare per “correggere le pratiche sbagliate degli aumenti tariffari unilaterali”.
È stato immediato l’impatto positivo sui mercati finanziari in Asia e in Europa. Infatti, le Borse europee oggi aprono in rialzo così come i mercati azionari cinesi.
Dopo l’escalation della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti delle ultime settimane, l’economia cinese sta affrontando sfide derivanti dai dazi imposti da Trump e dall’aumento del debito pubblico. Come spieghiamo qui, Pechino sta cercando di contrastare la pressione esterna rafforzando i legami con i paesi vicini e promuovendo la “Nuova via della seta”, ma le difficoltà interne e la censura dei dati economici rendono complessa la gestione della situazione. D’altro canto, anche negli Stati Uniti i conti dei dazi non tornano, con Trump che pensa di alzare l’aliquota sui ricchi per poter “aiutare i lavoratori a medio e basso reddito” e l’attuale politica economica, con i dazi come unica leva realmente attiva – ma dagli effetti controproducenti – che sembra inefficace.