Missili dallo Yemen, un nuovo approccio con l’Arabia Saudita, visite di funzionari cancellate
Ieri le sirene sono suonate a Tel Aviv e Gerusalemme per l’arrivo di un missile balistico, che è stato intercettato e abbattuto dal sistema antimissile americano Thaad. L’attacco arrivava dallo Yemen, era opera degli houthi. A inizio settimana, il presidente americano Donald Trump aveva annunciato un accordo con il gruppo Ansar Allah, ma l’accordo, come poi ha specificato il portavoce yemenita, valeva solo per gli attacchi contro le navi americane che transitano nel Mar Rosso, non per Israele. La prossima settimana Trump sarà in medio oriente e Israele forse non è al centro delle sue preoccupazioni. Il capo della Casa Bianca vuole mettere fine alla guerra in medio oriente, ma nel modo più semplice, che non è quello che conviene a Israele. Da giorni circolano voci su una rottura fra Trump e Netanyahu, l’ambasciatore americano a Gerusalemme ha smentito, dicendo che il piano di Trump a Gaza entrerà presto in vigore. Gli Stati Uniti stanno lavorando a vari accordi assieme, al centro ci sono le relazioni con l’Iran e soprattutto gli affari con l’Arabia Saudita. Se fino a poco tempo fa Trump legava ogni sviluppo con Riad alla normalizzazione con Israele, adesso, secondo la stampa israeliana, Trump starebbe rinunciando a rendere prioritaria la normalizzazione. Quasi fosse pronto a disfare gli Accordi di Abramo, di cui i rapporti con Riad sono la parte più preziosa.
Prima di Trump, andrà in Arabia Saudita Abbas Araghchi, il ministro degli Esteri iraniano che negozia con Steve Witkoff il futuro accordo sul nucleare. Questi incroci sono pericolosi per Israele. Netanyahu pensava che per Trump lo stato ebraico fosse un’eccezione all’America first, invece, scrive Shalom Lipner su Foreign Affairs, il premier israeliano potrebbe essere in rotta con l’Amministrazione americana e c’è un uomo che cerca di riaggiustare il rapporto: il ministro israeliano degli Affari strategici, Ron Dermer, accolto la scorsa settimana a Washington per un resoconto sui colloqui con Teheran. I segnali che qualcosa è cambiato fra Trump e lo stato ebraico ci sono, si sommano di settimana in settimana. L’ultimo è arrivato proprio in questi giorni: la visita del capo del Pentagono Pete Hegseth in Israele è stata annullata.