La bocciatura da parte del Bundestag, inedita nella storia tedesca dal Dopoguerra. E poi il secondo voto organizzato in fretta e furia che lo porta alla guida del governo con 325 voti a favore. Ma ora il leader della Cdu dovrà lavorare per far dimenticare una giornata che lo ha indebolito
Ce l’ha fatta al secondo giro con 325 voti a favore contati alle 16:15 del pomeriggio dalla presidente del Bundestag, la collega di partito Julia Klöckner. Friedrich Merz è così diventato il decimo cancelliere della Repubblica federale di Germania rimediando in poche ore a uno scivolone senza precedenti nella storia tedesca dal Dopoguerra. L’avvocato renano, storico rivale di Angela Merkel all’interno del partito cristiano democratico tedesco (la Cdu), era riuscito a farsi impallinare martedì mattina nel voto che avrebbe dovuto consacrarne l’elezione a nuovo capo del governo in sostituzione del suo predecessore socialdemocratico Olaf Scholz. La sua bocciatura per 18 voti – sono 328 quelli a disposizione della coalizione fra la Cdu, i bavaresi della Csu e il partito socialdemocratico (la Spd) – aveva mandato in tilt la politica tedesca con giornalisti e osservatori andati di corsa a ripassare gli articoli della Legge fondamentale riguardanti l’elezione del cancelliere. Articolo 63 alla mano si era scoperto che Merz aveva fino a due settimane di tempo per ritentare la sorte ma mostrando una certa dose di coraggio se non di caparbietà, il presidente della Cdu non ha voluto attendere, convincendo i gruppi parlamentari e la presidente Klöckner a organizzare un secondo voto di fiducia alle 15:15. Un’ora dopo è diventato cancelliere: come sia riuscito a convincere chi poche ore prima lo aveva tradito non è ancora chiaro.
Il voto di fiducia per scegliere un nuovo cancelliere non solo è segreto ma non è preceduto da alcun dibattito per cui tutti i mal di pancia restano dietro le quinte. Certo è più verosimile credere che il dissenso covasse – coverà ancora nei prossimi mesi? – all’interno della Cdu, un partito al quale Merz aveva promesso un ritorno su posizioni moderate dopo anni di centrismo merkeliano e che invece ha subito portato a nozze – costate mille miliardi di nuovi debiti – con una Spd tanto più esosa quanto elettoralmente sfasciata.
Da oggi però la Germania ha un nuovo cancelliere. Merz deve guardare in avanti e lavorare per far dimenticare ai tedeschi e ai partner europei che il suo governo, pensato per cambiare la politica nazionale, è nato dopo una giornata di bizantinismi sconosciuti fino a oggi a queste latitudini.