I “franchi tiratori” affossano Merz: bocciato al primo scrutinio dal Bundestag

In 75 anni di storia tedesca post-bellica non era mai accaduto che il cancelliere in pectore non ottenesse la fiducia. Brutta partenza per il leader della Cdu. Afd festeggia. Nel pomeriggio si terrà una seconda votazione

Berlino. In 75 anni di storia tedesca post-bellica non era mai accaduto. Friedrich Merz, leader della Cdu e candidato cancelliere di una coalizione fra Cdu, i bavaresi della Csu e i socialdemocratici (Spd) di Lars Klingbeil, è scivolato al Bundestag nel giorno in cui il Parlamento eletto il 23 febbraio avrebbe dovuto concedergli la fiducia. Nello scrutinio segreto al Bundestag, l’avvocato renano ha ottenuto 310 voti contro i 316 (la maggioranza assoluta) prescritta dalla Costituzione e i 328 che i tre partiti controllano nel nuovo Parlamento.

I gruppi parlamentari, invidiati all’estero per la disciplina con cui rispondono ai loro capigruppo, stanno ora discutendo come procedere. Subodorando la maretta, ieri Merz e Klingbeil avevano ricordato che contavano su una chiara maggioranza da parte dei gruppi parlamentari per l’elezione del cancelliere. E oggi, riferisce la stampa tedesca, i gruppi Unione (ovvero Cdu e Csu) e la Spd avevano constatato che tutti i deputati erano presenti in aula.

Una bruttissima partenza per Merz il cui lavoro partiva già in salita dopo aver fatto campagna elettorale promettendo conti pubblici in ordine salvo, il giorno dopo le elezioni, accordarsi con la Spd per un debito-monstre da mille miliardi di euro, metà dei quali per la Difesa e l’altra metà a favore dello stato sociale e della protezione del clima, due temi, questi ultimi, squisitamente progressisti. “Si è comprato il voto della Spd”, lo aveva criticato l’ala destra della Cdu dimenticando però che, risultati elettorali alla mano ossia con AfD secondo partito al Bundestag, l’alleanza con la Spd era l’unica strada percorribile da parte del candidato cancelliere.

Mentre i linguisti tedeschi cercavano il termine giusto per tradurre l’espressione “franchi tiratori” nella lingua di Goethe, in mattinata ci si interrogava su cosa ci fosse nel futuro politico di Merz, rimasto oggi senza il governo al quale lavora dai primi di marzo. L’articolo 63 della Legge fondamentale stabilisce che se il candidato proposto non viene eletto, il Bundestag può eleggere un cancelliere federale entro 14 giorni dalla votazione a maggioranza assoluta. “Se anche in questo caso non si raggiunge la maggioranza dei voti, in un terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza dei voti dei deputati presenti”. Non certo la via maestra per guidare la quarta potenza economica globale. Già oggi, insomma, si sarebbe potuta aprire un’altra settimana di graticola per Merz. Ma nel primo pomeriggio il capogruppo parlamentare del gruppo Csu/Csu, Jens Spahn, ha annunciato alla stampa che si terrà oggi un secondo voto per eleggere il cancelliere tedesco. “Tutta l’Europa, forse persino il mondo intero, sta guardando queste elezioni. Il gruppo parlamentare Cdu/Csu è unito dietro Friedrich Merz“, ha detto Spahn. Il voto si terrà alle 15:15.

Del momento di grave impasse politica approfitta AfD col vento sempre più in poppa nei sondaggi. La leader sovranista Alice Weidel ha festeggiato su X: “Come AfD, ci siamo presentati con l’obiettivo di riportare questo Paese sulla retta via. Siamo pronti ad assumerci la responsabilità di governo e invitiamo tutti a dare prova di buon senso. Il signor Merz dovrebbe dimettersi immediatamente. È necessario aprire la strada a nuove elezioni nel nostro paese!”.

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