Hamas spiegata da Hamas a Rovelli

Più che degli islamisti di Gaza, il fisico continui a occuparsi di buchi bianchi e neri

“Abbatteremo il confine e strapperemo i loro cuori”. Così parlava prima del 7 ottobre Yahya Sinwar, il capo di Hamas a Gaza. Non specificò se intendesse strapparli “soltanto” agli israeliani o agli ebrei tutti. Ma il “Sabato nero” ha fatto capire che non faceva troppe distinzioni. “Totalmente falso”. Carlo Rovelli, il fisico che spiega i buchi neri, commenta così l’accusa a Hamas di voler “sterminare gli ebrei”. Rovelli scrive che “Hamas è un’organizzazione ufficiale, che ha vinto le elezioni politiche del 2006, e ha uno statuto adottato nel 2017, in cui si legge un netto rifiuto dell’antisemitismo”. Poi Rovelli cita dalla “carta” di Hamas: “Il conflitto è con il progetto sionista, non con gli ebrei a causa della loro religione”. Scrive ancora Rovelli: “Il sangue del massacro orrendo e che continua ogni giorno adesso in quelle terre, con il beneplacito implicito dei nostri paesi, sporca le mani di tutti noi che non solo non facciamo nulla per fermarlo, ma lo giustifichiamo con menzogne come questa”.

Dunque, secondo Rovelli Hamas non è in guerra con tutti gli ebrei, “soltanto” con i sionisti. Pessimo lettore, il fisico scrittore. “Oh, voi sette milioni di palestinesi all’estero, dobbiamo attaccare ogni ebreo sul pianeta Terra, dobbiamo massacrarli e ucciderli” ha detto Fathi Hamad, membro dell’Ufficio politico di Hamas, il 12 luglio 2019. “Allah ha trasformato gli ebrei in scimmie e maiali”, ha spiegato Ismail Radwan, alto funzionario di Hamas, il 5 novembre 2018.

La famosa “carta” di Hamas era già stata “aggiornata”, operazione di cosmesi rivolta agli utili idioti degli islamisti di Gaza che abbondano in occidente, comprese le aule di fisica. Il loro progetto è sempre stato lo stesso, spiegato da Abdel Aziz Rantisi, leader di Hamas, il 10 giugno 2003: “Per Allah, non lasceremo un solo ebreo in Palestina”. Non se la prenda, Rovelli, se Israele ha deciso di non scomparire nel buco nero di Hamas.

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