E’ il giorno dello sciopero dei treni. Cancellazioni e ritardi a Roma, Milano, Napoli e Bologna

Partono con quella di oggi le trenta agitazioni in programma in tutto il paese a maggio. Disagi nelle grandi stazioni. I sindacati chiedono il rinnovo dei contratti e migliori condizioni economiche e di sicurezza. Il ministro dei trasporti Matteo Salvini mira a evitare uno sciopero al giorno e punta sulla sicurezza

Prende il via oggi una lunga stagione di scioperi nel settore dei trasporti, con circa trenta mobilitazioni previste fino alla fine di maggio, sia nazionali sia territoriali, che riguardano ferrovie, aeroporti e trasporto pubblico locale. Nella giornata odierna dalle 9 alle 17 non sarà garantito il servizio del Gruppo Fs, servizi ferroviari, gestore dell’infrastruttura ferroviaria e di varie società da parte di quasi tutti i sindacati di categoria: Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl ferrovieri, Fast-Confsal, Orsa. Nell’iniziativa non è coinvolto il personale di Italo. Si registrano disagi dovuti alla cancellazione dei treni un po’ in tutto il paese. A Roma si accumulano ritardi fino a 90 minuti, a Bologna circa 75 minuti. Ma problemi simili si riscontrano anche a Milano, Napoli e in Piemonte.

E’ stato cancellato, invece, lo sciopero di 4 ore previsto per venerdì prossimo nel settore aereo della Cub, revocato dalla stessa sigla sindacale dopo l’intervento dell’Autorità. Usb ha poi deferito al 17 maggio prossimo lo sciopero delle attività ferroviarie originariamente previsto per domani. I sindacati puntano al rinnovo del contratto nazionale di lavoro della mobilità attività ferroviarie e per il rinnovo del contratto aziendale del Gruppo Fs, scaduti il 31 dicembre 2023.

Dalla Lombardia al sud: tutti gli scioperi nei trasporti a maggio

Tra il 7 e il 30 maggio sono previste mobilitazioni nel settore del trasporto pubblico locale e ferroviario in diverse regioni italiane. Il 7 incroceranno le braccia per quattro ore i lavoratori della società Tua in Abruzzo e quelli di Autoguidovie in Lombardia. L’8 sarà la volta del personale della Sitaf, che gestisce l’autostrada Torino-Bardonecchia, mentre nel pomeriggio si registreranno disagi a Brescia per uno stop di quattro ore e a Catania per uno sciopero di 24 ore. L’11 maggio si fermerà per l’intera giornata il personale Eav di Napoli, seguito il 13 dai dipendenti di Bus Italia in Umbria. Il 17 lo sciopero coinvolgerà Trenitalia in Piemonte e Valle d’Aosta e il settore ferroviario merci a livello nazionale per 23 ore. Il 18 toccherà all’Amt di Genova, mentre il 19 si fermerà il personale dell’Atm di Messina. Il 20 saranno coinvolti la Gts Rail per il trasporto merci e il trasporto locale in Molise. Il 23 è previsto uno sciopero di quattro ore della control room ferroviaria di Eav a Napoli, il 27 uno di 23 ore di Trenord in Lombardia e il 30 uno di 24 ore del personale Ataf a Foggia.

La posizione di Salvini sugli scioperi

Sulla faccenda è intervenuto il vicepremier e ministro dei trasporti e delle infrastrutture, Matteo Salvini. “Sul rinnovo dei contratti conto che le aziende si avvicinino alle richieste e che maggio non sia un mese con uno sciopero al giorno” ha detto il leader della Lega, a margine di un convegno sulla sicurezza del Trasporto ferroviario a Milano. Salvini ha poi aggiunto che “il diritto allo sciopero è sacrosanto, ma fare nei trasporti quasi uno sciopero al giorno non aiuta lavoratrici e lavoratori che utilizzano il trasporto pubblico”. E si è poi augurato che questo diritto venga esercitato nel rispetto di tutti i lavoratori. Il ministro ha inoltre ricordato l’impegno del governo in materia di sicurezza ferroviaria, con investimenti su personale e tecnologie come le bodycam per gli addetti di Fs Security, che dovrebbero arrivare a quota 1.500.

La posizione di Landini (Cgil)

Dal fronte sindacale, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha espresso vicinanza ai ferrovieri. “Pieno sostegno allo sciopero dei ferrovieri per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, scaduto il 31 dicembre 2023” ha detto. “Quella dei ferrovieri, insieme a molte altre, sia nel settore pubblico che in quello privato, é un’altra importante categoria senza contratto e ancora senza un rinnovo che permetta di aumentare il valore reale dei salari anche in rapporto all’inflazione. Tutto questo è inaccettabile”. E sulle motivazioni dello sciopero precisa: “Per questo è necessario dare ora una decisiva accelerata alla trattativa, riconoscendo agli oltre 90 mila ferrovieri e lavoratori degli appalti, oggi in sciopero, un adeguato aumento salariale, in grado di aumentare il potere d’acquisto eroso dall’inflazione e ottenere, dal punto di vista normativo, un’adeguata conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro”.

Le sigle sindacali rimarcano le proprie intenzioni. “Da parte nostra già a fine sciopero siamo disponibili per una trattativa no-stop ma riteniamo urgente e imprescindibile dare una risposta in termini di salario, normativa e welfare ai circa 100 mila lavoratori e lavoratrici a cui si applicano i due contratti” spiegano Filt Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, che hanno chiarito che non c’è stato alcun invito da parte del ministero a revocare lo sciopero del 6 maggio. Hanno inoltre “chiesto ai rappresentanti del Mit di lavorare sul tema delle aggressioni per adottare misure di contrasto ancora più severe e quindi più efficaci”.

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