L’Ue punta su un’allenza con Carney, ma su Trump è meno coraggiosa

Bruxelles accoglie con entusiasmo la svolta elettorale canadese e rafforza i legami economici e strategici, in vista del G7 di giugno. Ma davanti all’aggressività americana, i ventisette mostrano ancora prudenza e divisioni

La vittoria di Mark Carney e del suo Partito Liberale nelle elezioni legislative in Canada ieri è stata salutata con grande entusiasmo dai leader delle istituzioni dell’Unione europea. “Congratulazioni vivissime a Carney”, ha detto il presidente del Consiglio europeo, António Costa. “Siamo alleati e solidi partner commerciali. Condividiamo gli stessi valori e l’attaccamento alla Carta Onu e all’ordine internazionale basato sulle regole. Continueremo a collaborare strettamente, anche nel formato G7”, ha spiegato Costa. “Il legame tra Europa e Canada è forte e continua a rafforzarsi”, ha detto la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. “Non vedo l’ora di collaborare strettamente, sia a livello bilaterale che nell’ambito del G7. Difenderemo i nostri valori democratici condivisi, promuoveremo il multilateralismo e sosterremo il commercio libero ed equo”, ha aggiunto. Vittima come il Canada delle prepotenze politiche e commerciali del presidente americano Donald Trump – dalle minacce sulla Groenlandia ai dazi – l’Ue immagina una coalizione di democrazie che faccia da argine agli Stati Uniti. Il riferimento al G7 non è casuale. Il prossimo summit si terrà nell’Alberta dal 15 al 17 giugno sotto la presidenza di Carney. Trump non ha ancora confermato la sua presenza. Ma, se ci sarà, il summit del G7 rischia di trasformarsi nel prossimo campo di battaglia, mettendo alla prova la determinazione degli europei a resistere alla sua Amministrazione.

Per ragioni politiche e culturali, le relazioni tra Ue e Canada non sono mai state troppo complicate. “I canadesi sono degli europei gentili”, dicono a Bruxelles. Entrambi sono democrazie liberali con economie aperte e sistemi sociali avanzati. L’accordo di libero scambio Ceta, firmato nel 2016 ma non ancora ratificato, ha approfondito i rapporti economici. Ue e Canada mantengono la stessa posizione sulla guerra della Russia contro l’Ucraina e sul multilateralismo. Dall’arrivo di Trump, i sondaggi hanno registrato un incremento delle percentuali di canadesi favorevoli ad aderire all’Unione. Tecnologia, terre rare, materie prime ed energia sono altri settori in cui la cooperazione strategica dovrebbe accelerare. Europei e canadesi condividono anche alcuni difetti, come il basso livello di spesa nella difesa, che vengono sfruttati da Trump per i suoi attacchi contro gli alleati.

Eppure europei e canadesi hanno adottato due strategie diverse con Trump. Il Canada ha risposto colpo su colpo ai dazi imposti, non esitando a entrare in un rapporto di forza. L’Ue ha decretato subito una sospensione di tutte le contromisure adottate e in preparazione, quando Trump ha annunciato una pausa di novanta giorni su una parte dei suoi dazi (la maggior parte è rimasta in vigore). “La vecchia relazione che avevamo con gli Stati Uniti basata sull’integrazione sempre più profonda delle nostre economie e sulla stretta cooperazione di sicurezza e militare è finita”, ha dichiarato Carney. L’Ue invece continua a definire la relazione transatlantica come “la più importante” sul piano politico ed economico e si aggrappa alla speranza che Trump non abbandoni l’Ucraina e la Nato.

Von der Leyen e Costa stanno cercando di rafforzare le partnership con le vittime di Trump. La presidente della Commissione è impegnata a promuovere accordi di libero scambio nel mondo. Con il Canada sta lavorando a un avvicinamento tra l’Ue e la Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership, l’accordo commerciale erede della Trans-Pacific Partnership promossa da Barack Obama e abbandonata da Donald Trump. Ma il libero scambio rimane controverso in Europa. Il Ceta, che è provvisoriamente in vigore, potrebbe rimanere vittima del voto di ratifica in alcuni parlamenti nazionali. Anche il rifiuto degli europei di un rapporto di forza con Trump potrebbe minare la coalizione tra Ue e Canada. Il summit del G7 si terrà a un mese dalla fine della pausa di 90 giorni. Probabilmente sarà il periodo decisivo dei negoziati. Se Carney non sembra pronto a fare concessioni sfavorevoli al Canada, l’Ue potrebbe accettare il mantenimento dei dazi di base del 10 per cento decisi da Trump.

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