Il lavoro deve restare umano anche nell’era dell’innovazione. Mattarella indica la rotta

Il presidente della Repubblica richiama politica e rappresentanze sociali a risposte concrete, contro l’indifferenza e la propaganda. Governare i cambiamenti tecnologici senza perdere il valore civile del lavoro. “Non bastano i segnali positivi sull’occupazione, servono salari giusti e più sicurezza”

Il discorso pronunciato da Sergio Mattarella durante la visita a una importante e avanzata azienda farmaceutica di Latina (Asp Pharmaceuticals) si è naturalmente concentrato sulle tematiche del lavoro, anche nell’imminenza della festività del primo maggio. I punti critici che ha evidenziato sono quello della sicurezza e quello del livello delle retribuzioni. Per la tragedie degli incidenti sul lavoro sono “intollerabili sia l’indifferenza sia la rassegnazione”. Sul livello delle retribuzioni “l’Italia si distingue per una dinamica salariale negativa nel lungo periodo, con salari reali inferiori a quelli del 2008 nonostante l’avvenuta ripresa a partire dal 2004”, insieme, però “ci sono segnali incoraggianti sui livelli di occupazione”. Si tratta di un richiamo vigoroso alla politica e alle rappresentanze sociali, che devono affrontare le trasformazioni del lavoro senza perdere il senso del suo valore umano e anche una lettura oggettiva, in cui si riconoscono i miglioramenti dell’ultimo periodo, pur riscontrando che non bastano a invertire una rotta negativa da tempo.


L’argomento forse più interessante è quello del cambiamento del lavoro: “tutto attorno a noi cambia velocemente. Tanti lavori di qualche decennio fa non esistono più. Nuove occupazioni si affacciano e altre compariranno presto. Ciò che non tramonta è il carattere del lavoro come espressione della creatività e della dignità umana. Nei cambiamenti, permanente rimane il suo valore di libertà e di coesione”. È proprio questo obiettivo, quello di mantenere e sviluppare la qualità “civile” del lavoro che sarà necessario concentrare gli sforzi, non per limitare l’innovazione ma per governarla con equilibrio e lungimiranza. È anche rispondendo positivamente a questa sfida che si possono affrontare o almeno attenuare gli aspetti più critici, quelli della sicurezza e del livello retributivo, che caratterizzano il panorama attuale, seppure con le tendenze al miglioramento che lentamente si affermano. Mattarella ha saputo indicare la prospettiva nella quale vanno inseriti i problemi più gravi per poterli affrontare con serietà, impegno e unità, che è l’esatto contrario della pura agitazione propagandistica.

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