Così Chivu ha trasformato il Parma: dal baratro alla rinascita

Il tecnico rumeno ha restituito anima e punti a una squadra giovane e spaesata, imponendo disciplina e concretezza. Ora la salvezza, che sembrava impossibile, è a un passo

Era bello ma aveva smesso di ballare, il Parma, finendo in un vortice che sembrava destinato a un solo epilogo possibile, la retrocessione. Una squadra senza grande esperienza di categoria, con tantissimi giovani interessanti e la mancata percezione del pericolo che incombeva. A far presente a tutti quale potesse essere il rischio è dunque arrivato Cristian Chivu, in teoria un giovane tra i giovani, vista l’esperienza nulla a livello di prime squadre allenate. In pratica, però, un uomo segnato da una carriera da calciatore che lo ha visto primeggiare con le maglie di Ajax, Roma e Inter. Era un difensore pensante, Chivu, che amava il bel tocco anche quando ai difensori era richiesto solamente un approccio più fisico. Adesso, per paradosso, è arrivato al Parma e ha fatto capire che era giunto il momento di smetterla con i ricami e di sporcarsi le mani, che la strada per la salvezza è fatta anche, e soprattutto, di punti presi in delle sacche di campionato impensabili.

Lo ha aiutato proprio il fatto di aver avuto a che fare spesso con i giovani, come ai tempi della Primavera dell’Inter. Ha impostato il lavoro come se fosse una Primavera deluxe, con qualche giocatore di esperienza sparso qui e là, e il Parma ha iniziato a fare punti in situazioni dove altre squadre, più orientate agli scontri diretti, sembrano rinunciare in partenza. Bottino pieno con Bologna e Juventus, il punto che ha mandato in tilt l’Inter preannunciandone il tracollo, quello preziosissimo di Firenze. Fanno otto punti in quattro partite in cui, se ne fossero arrivati zero, nessuno avrebbe avuto da ridire. In coda si va talmente lenti che i 31 punti attuali potrebbero persino bastare per essere in salvo, intanto stasera c’è la sfida con la Lazio che potrebbe riservare sorprese dolci per i ducali.

Quando è arrivato, ha tenuto tutti a colloquio, infortunati compresi. Un confronto necessario, magari ruvido, ma era il caso di dare una scossa a una squadra che si stava pericolosamente abituando a un andazzo da retrocessione. Ha usato le maniere forti anche a livello tattico, difesa a cinque, nessuna vergogna di proteggere il fortino se necessario. Ha chiesto sforzi extra a Delprato tra fascia e cuore della difesa; lanciato senza alcun problema il giovanissimo Leoni in un ruolo delicato ma che Chivu, per vissuto da calciatore, conosce benissimo; valorizzato Keita che pareva un oggetto misterioso; esaltato le cavalcate di Valeri e le capocciate di Pellegrino, nel quale in molti indicano l’erede di Hernan Crespo quando in realtà sembra quanto di più vicino al mondo a Martin Palermo.

Manca l’ultimo sforzo, al Parma, e l’impressione è che Sohm e compagni possano arrivare ormai senza troppi problemi a una terra promessa che pareva irraggiungibile al momento dell’approdo di Chivu. Sarà interessante, in caso di effettiva salvezza, vedere come ripartirà il Parma agli ordini del tecnico rumeno, che fin qui ha usato le maniere forti ma promette di essere, proprio come quando giocava, anche in grado di sfoderare armi più dolci per raggiungere il risultato.

Di più su questi argomenti:

Leave a comment

Your email address will not be published.