Migliaia di fedeli in fila dalle prime luci dell’alba, varchi aperti intorno alle 5:30 per entrare in via della Conciliazione. È il giorno dei funerali di Papa Francesco, a cui hanno partecipato più di 200mila persone e capi di stato e di governo, con circa 160 delegazioni arrivate a Roma. Per rendere l’evento accessibile alla folla, sono stati montati più di 10 maxi schermi tra piazza San Pietro e via della Conciliazione, fino ad arrivare a Castel Sant’Angelo e piazza Risorgimento. Al termine della funzione, il feretro del Santo Padre ha attraversato la città con un lungo corteo funebre che a passo d’uomo ha raggiunto la Basilica di Santa Maria Maggiore al colle Esquilino per la tumulazione.
L’arrivo a Santa Maria Maggiore
Il feretro di Papa Francesco è arrivato nella Basilica di Santa Maria Maggiore, nel quartiere Esquilino, accolto dall’applauso e dalla commozione dei fedeli presenti in piazza. Il Santo Padre sarà sepolto all’interno della Basilica, una delle quattro basiliche papali di Roma (la più piccola). Più volte si era recato a pregare davanti all’icona della Madonna Salus Populi Romani. In migliaia le persone che hanno seguito il passaggio del feretro per le vie della città. A via Merulana ci sono stati lanci di rose al passaggio del carro funebre. Alcuni dei leader mondiali, tra cui il presidente francese Emmanuel Macron, hanno raggiunto la basilica di Santa Maria Maggiore.
Qui ha avuto inizio il rito della tumulazione. Come ha comunicato la sala stampa vaticana, il rito si è svolto secondo le prescrizioni dell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, presieduto dal cardinale camerlengo, alla presenza dei cardinali, dei vescovi e dei canonici e penitenzieri. E’ durato circa mezz’ora, hanno assistito anche i familiari di Papa Francesco.
Il corteo funebre per le strade di Roma
Un lungo applauso da piazza San Pietro ha accolto la conclusione della messa esequiale di Papa Francesco. I cardinali in processione hanno fatto rientro nella Basilica. La bara del Pontefice, sorretta da 14 sediari, è stata riportata all’interno della Basilica e da lì è iniziata la traslazione a Santa Maria Maggiore per il rito della sepoltura e tumulazione. L’auto che porta il feretro è una ex Papa-mobile, utilizzata da Francesco in un viaggio in Oriente. Il corteo di auto (senza processione) sarà a “passo d’uomo”. Il suo percorso è il seguente: Porta Perugino – Corso Vittorio Emanuele – Piazza Venezia – Via dei Fori imperiali – Colosseo – Via Labicana – Via Merulana. Lungo il percorso ovviamente sono stati installati dei maxi-schermi per seguire il tragitto.
La Chiesa universale riunita a San Pietro
Il mondo per Francesco. Non solo i potenti allineati al lato dell’altare, ma soprattutto sul sagrato e nelle vie adiacenti a piazza San Pietro: francesi e messicani, americani e italiani. Preti e suore. I giovani venuti a Roma per Carlo Acutis e ora si trovano a salutare per l’ultima volta il Papa. Gli anziani che pensavano al pellegrinaggio prenotato chissà quanto tempo fa per varcare la Porta Santa. E si ritrovano ora davanti il feretro di Francesco. Qui, dalla piazza, davvero la Chiesa appare cattolica. Cioè universale. (di Matteo Matzuzzi)
L’omelia di Giovanni Battista Re: “Papa Francesco ha toccato i cuori”
Biografica è stata l’omelia del cardinale Re. Nulla a che vedere con l’emozione di vent’anni fa, quando l’allora decano Ratzinger trascinò i milioni di fedeli giunti a Roma in un interminabile applauso per Giovanni Paolo II. Oggi era prevedibile che il copione fosse diverso: sono cambiati i tempi e anziché un teologo a predicare c’era un diplomatico. Che infatti ha rilevato l’impegno per così dire “geopolitico” di Francesco. (di Matteo Matzuzzi)
“Il plebiscito di manifestazioni di affetto e di partecipazione, che abbiamo visto in questi giorni dopo il suo passaggio da questa terra all’eternità, ci dice quanto l’intenso Pontificato di Papa Francesco abbia toccato le menti ed i cuori”, ha detto Re durante l’omelia. “La sua ultima immagine, che rimarrà nei nostri occhi e nel nostro cuore è quella di domenica scorsa, Solennità di Pasqua, quando Papa Francesco, nonostante i gravi problemi di salute”, ha aggiunto, “ha voluto impartire la benedizione dal balcone della Basilica di San Pietro e poi ha voluto scendere in questa piazza per salutare dalla papamobile scoperta tutta la grande folla convenuta per la Messa di Pasqua”.
Salvini e Tajani accanto tra i banchi della delegazione italiana
Occhialini riflessivi per Matteo Salvini, sguardo rivolto a terra pieno di meditazione per Antonio Tajani. Due vicepremier in terza fila. I litiganti della politica italiana, che ogni santo giorno non se le mandano a dire, sono seduti, qui ai funerali di Papa Francesco, vicini. Spalla a spalla. Sono gli apostoli di Giorgia Meloni, che sta davanti a loro, tra il presidente del Senato Ignazio La Russa e la segretaria Patrizia Scurti. Davanti alla premier, il capo dello stato Sergio Mattarella e la figlia Laura, poi il presidente argentino Javier Milei. (di Simone Canettieri)
Il feretro di Papa Francesco sul sagrato di San Pietro
La bara di Papa Francesco è stata posizionata al centro del sagrato della Basilica di San Pietro. Sulla cassa di legno, viene aperto il Vangelo. Iniziano le esequie, con un lungo applauso dei fedeli. A presiederla, in lingua latina, il decano del Collegio cardinalizio, il cardinale Giovanni Battista Re, i concelebranti sono 980, fra cardinali, vescovi e sacerdoti. A destra del sagrato ci sono le autorità civili, davanti alla Basilica i cardinali. Tra le prime file ci sarà anche l’elemosiniere di Papa Francesco, Krajewski.
In prima fila ci sono il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, della Camera, Lorenzo Fontana, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e quello della Corte costituzionale, Giovanni Amoroso. Segue la delegazione dell’Argentina, guidata al presidente Javier Milei, i sovrani regnanti cattolici, Felipe di Spagna con la consorte Letizia, il Gran Maestro dell’Ordine di Malta, Fra’ John Dunlap e poi i sovrani regnanti non cattolici, come quelli di Norvegia, Svezia, Olanda, Belgio.
Zelensky vede Trump. L’agenda del presidente ucraino
Volodymyr Zelensky e Donald Trump si sono incontrati nella basilica di San Pietro. Un incontro inedito per un negoziato politico che si è tenuto pochi istanti prima del funerale di Papa Francesco. Zelensky è Trump erano seduti uno di fronte all’altro su due sedie, hanno parlato per breve tempo e fonti ucraine confermano che Zelensky parlerà con il capo della Casa Bianca ancora, prima che lasci Roma. Secondo il New York Times Zelensky ha portato con sé la proposta ucraina per la pace, che parte da un cessate il fuoco, il primo passo necessario per capire se Mosca riesce a rispettare una tregua
Fonti ucraine dicono al Foglio che il presidente ucraino prevede incontri anche con Ursula Von der Leyen, Matteo Maria Zuppi, Keir Starmer. Sono da confermare i bilaterali con Giorgia Meloni e Pietro Parolin. Zelensky è stato l’unico leader a essere accolto da un applauso al suo ingresso in piazza. (di Micol Flammini)
L’arrivo di von der Leyen
Arrivata in piazza San Pietro anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Presenti, in rappresentanza dell’Ue, anche il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola.
L’arrivo di Donald Trump
Anche il presidente americano Donald Trump ha fatto il suo ingresso in piazza San Pietro. Poco dopo il presidente americano è arrivato in piazza anche il presidente argentino Javier Milei.
Meloni arrivata in piazza San Pietro
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è appena arrivata in Piazza San Pietro. Nella delegazione italiana che parteciperà alle esequie il presidente del Senato Ignazio La Russa, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.
Iniziano i saluti tra i leader
Iniziano i saluti tra i leader. Tra i primi ad arrivare il premier greco Mitsotakis, l’ex presidente americano Joe Biden e il capo dello stato Sergio Mattarella.






















Trump, Zelensky, von der Leyen: chi c’è al funerale
Sono oltre 160 le delegazioni ufficiali confermate fino a ieri sera e che parteciperanno stamane ai funerali. Siederanno tutte sul sagrato vaticano, a destra dell’altare guardando la facciata della basilica. Al posto d’onore ci sarà la delegazione del paese natale del Pontefice, l’Argentina, guidata dal presidente della Repubblica Javier Milei, con la sorella Karina quale segretaria generale della presidenza. Quindi quella italiana, con in testa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella insieme alla figlia Laura e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: della delegazione faranno parte, tra gli altri, anche il presidente del Senato Ignazio La Russa, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, il presidente della Corte Costituzionale Giovanni Amoroso, i vice presidenti del Consiglio Antonio Tajani e Matteo Salvini, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, l’ambasciatore presso la Santa Sede Francesco Di Nitto.
L’ordine delle postazioni sul sagrato prevede poi i sovrani regnanti nell’ordine alfabetico del paese (ma in francese), tra cui quelli del Belgio Re Filippo con la regina Matilde, di Danimarca Regina Mary, di Spagna Re Felipe VI con la Regina Letizia, di Giordania Re Abdullah II accompagnato da Rania, di Monaco Principe Alberto con la consorte Charlene, di Svezia Re Carlo Gustavo con la Regina Silvia. Teste coronate arriveranno anche dagli Emirati arabi, dal Lesotho, dal principato di Andorra e da quello del Lichtenstein; a Roma anche i granduchi del Lussemburgo, mentre fra i principi ereditari ci saranno William per il regno Unito e la principessa Mette-Marit di Norvegia.
Per quanto riguarda i capi di stato, siederanno sempre in ordine alfabetico francese del paese. Tra i presenti, il tedesco Frank-Walter Steinmeier con il cancelliere Olaf Scholz; il brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva; lo statunitense Donald Trump con la consorte Melania; il francese Emmanuel Macron con la consorte Brigitte; l’ungherese Tamas Sulyok con il primo ministro Viktor Orban. C’è anche l’ucraino Volodymyr Zelensky con la moglie Olena, arrivato stamattina a Roma. Per l’Unione Europea ci saranno il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, quella della Commissione Ursula Von der Leyen, l’alta rappresentante per gli Affari esteri Kaja Callas e la presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola. Per l’Onu ci sarà il segretario generale Antonio Guterres. La Cina sarà rappresentata dal vice presidente Chen Chin-Jen. La Federazione russa dalla ministra della Cultura, Olga Borisovna Lyubimova. Israele dall’ambasciatore presso la Santa Sede Yaron Sideman. La Palestina (che è riconosciuta dalla Santa Sede) dal primo ministro Mohamed Mustafa.