La fatica dei cattolici: Ruffini-Renzi-Fioroni e l’idea della Margheritina (sposata da Schlein). Il rifiuto di Gentiloni

L’eterno sogno del partito di centro-cattolico. Ernesto Maria Ruffini presenta libri e fa asse con Lorenzo Guerini, Beppe Fioroni lavora in solitaria. L’arca che dovrebbe unire Sala, Gabrielli, Cottarelli

È più facile trovare il prossimo Papa che il leader dei cattolici. Ernesto Maria Ruffini, il predestinato, ci dice che questo non “è il momento di uscire” perché sta per salire in carrozza, silenzio; Beppe Fioroni, l’ex ministro, il popolare, rassicura che “il progetto di centro, cattolico, non viene meno. Siamo in cammino”. C’è odore di nuova Margherita, una Margheritina. La badessa Elly Schlein avrebbe suggerito a Renzi, il suo sant’Agostino, notizia: “Provaci tu, mettili insieme”, solo che Renzi non piace all’abate Fioroni. Resta Paolo Gentiloni, Paolo grigio I, che si ritrae, perché lui è del Pd, e dunque, “non possumus, non expedit”. E’ un oratorio.



Sia detto con “sobrietà”, come prescrive Meloni, ma sorridendo, come avrebbe voluto Papa Francesco: per avere un arciprete, un leader da cristiani, non basta un Conclave. Telefoniamo all’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ruffini, San Ruffini, che da giorni posta foto di San Pietro, statue di beati, croci di marmo, ma il santo non suda, e non parla, salvo prometterci il regno dei cieli, “più in là”. Presenta ovunque il suo vangelo, il testo, Più uno (Feltrinelli) ma non si presenta agli elettori perché Lorenzo Guerini, il riformista del Pd, gli ha ricordato che ci sarà sempre un posto, e un seggio, per lui, nel Getsemani di Base riformista. Risultato? Se la Chiesa avesse usato questo metodo sarebbe rimasta nelle catacombe. Meno uno.

Scompare un Papa, non c’è politico cattolico che non scriva che con Francesco si andava tutti a giocare a bocce, ma nessuno che abbia la buona volontà. Di provarci. Contattiamo l’ex presidente del Senato, Marcello Pera, che di Papa Ratzinger lui sì che era grande amico, come lo è del cardinal Parolin, ovviamente da non virgolettare (penitenza: due Pera nostro, al posto del Padre, e un’Ave Meloni, al posto dell’Ave Maria) e Pera ci spiega che “i cattolici in politica sono come i limoni in casa: servono sempre, ma non c’è uno spazio specifico che autorizzi un partito”. Un avviso: non dite mai a un cattolico del Pd che sarebbe il momento di un partito di centro-cattolico. Graziano Delrio possiede la quota cattolica nel Pd e vi fulmina, ma che qualcosa sia nell’aria lo dicono gli ex Popolari che aspettano un leader come lo Spirito Santo.

Un martire del Pd ci racconta che si lavora e che la soluzione sarebbe una Margherita, il partito che aveva unito Dini, Marini, Castagnetti, Parisi, Prodi, Rutelli, Cacciari, Realacci, solo che la Margheritina la dovrebbe assemblare Renzi, su mandato di Schlein. Un purgatorio. Il grande progetto prevede un’arca insieme a Beppe Sala, Franco Gabrielli, Ruffini, Elsa Fornero, Carlo Cottarelli, Luigi Sbarra, Marco Bentivogli, l’unico inconveniente, dice il martire, un po’ satanasso, è che “quella Margherita lì era il partito dei casti, mentre questa sembra un casting”. Dall’elenco manca la rete dei sindaci cattolici coordinata da Francesco Russo, vicepresidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, una rete composta da 600 amministratori. Per chi non lo sapesse, i cattolici in politica sono milioni di milioni solo che non si scambiano mai un segno di pace e organizzano sempre convegni, appelli con lo scopo di “ragionare” e “confrontarci”. Esempio? Renzi non piace a Fioroni, lo stesso Fioroni che sta lavorando con Ruffini, solo che Ruffini non piace a Renzi perché Renzi, per farsi accettare dal Pd (è l’accusa di Fioroni) non starebbe difendendo neppure la sua riforma, il Jobs act. Dice Fioroni: “Noi lavoriamo a motori, non fari, spenti. A interrogarsi dovrebbero essere i cattolici del Pd che sono sotto sfratto da Schlein in attesa della notte del giudizio. La salvezza sarà per pochi”. Chiediamo a Fioroni: ma c’è anche Rutelli, con voi? “Lui è un libero pensatore”. Gentiloni, può fare il vostro leader? “Gentiloni viene pregato ma non so se sia credente”. Insomma, il leader chi è? “Si trova un Papa e quindi si troverà un leader, si manifesterà”. Un partito cattolico a sinistra esiste già ed è quello di Paolo Ciani, ex responsabile romano della comunità di Sant’Egidio, segretario di Democrazia solidale, alleato con il Pd che lo ha anche nominato vicecapogruppo. Ciani non esclude che “un altro partito cattolico possa nascere anche se bisogna mettersi d’accordo su cosa deve essere”. Ci vorrebbe una “cosa” rotonda peccato che Gianfranco Rotondi, che della Dc è il custode, stia con Meloni, e Meloni, spiega Rotondi, “ha ormai attirato pure i cattolici. Più democristiana di così è impossibile, la caccerebbero da FdI. Sento dire che Renzi possa rifare la Margherita, ma Renzi è un brand a parte, ha più voti tra i giornalisti che nel paese, anche se i 105 anni di sua nonna, la dicono lunga sul futuro di Renzi”. Si finisce sempre a Gentiloni, più papà che Papa, di Schlein, ma lui, garantiscono, mai “e poi mai farà qualcosa fuori dal Pd”. La messa? E’ finita. Andate alla prossima presentazione del libro di Ruffini.


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  • Carmelo Caruso
  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio

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