L’intesa con il presidente degli Stati Uniti sui dazi non è adesso. L’Unione europea punta a giugno per il vertice conquistato da Meloni
Bruxelles. La missione di Giorgia Meloni a Washington per incontrare Donald Trump è stata accolta con favore dall’Unione europea, ma nessuno scommette su un rapido accordo che consenta di porre fine alla guerra commerciale lanciata dal presidente americano. Ursula von der Leyen potrebbe incrociare Trump a Roma domenica a margine dei funerali di Papa Francesco. Tuttavia non sarà quella l’occasione per il vertice tra Stati Uniti ed Europa che Meloni spera di organizzare per sancire un’intesa sui dazi. I portavoce della presidente della Commissione ieri hanno chiarito che l’incontro von der Leyen-Trump si terrà solo “quando avremo raggiunto un accordo su questioni sostanziali”.
La buona volontà di Meloni e la sua determinazione a tenere la linea dell’Ue durante l’incontro con Trump del 17 aprile ha trovato ampio apprezzamento a Bruxelles. Il viaggio era stato preparato in stretto contatto con von der Leyen. Al suo rientro a Roma Meloni ha avuto una telefonata con la presidente della Commissione per farle un resoconto del suo faccia a faccia con Trump. “Ogni contatto con la parte americana è positivo e benvenuto”, ha ribadito ieri una portavoce della Commissione. Tuttavia i negoziati commerciali con gli Stati Uniti “sono di competenza della Commissione europea. E’ quello che stiamo facendo a tutti i livelli politici e tecnici”, ha aggiunto. Il problema è che, finora, l’Amministrazione Trump ha rigettato tutte le offerte presentate dagli europei.
Il commissario al Commercio, Maros Sefcovic, è stato tre volte in missione a Washington per incontrare le sue controparti americane. Nei contatti formali e informali la Commissione ha proposto un accordo di libero scambio “zero dazi per zero dazi” sui prodotti industriali, un accordo per le regole di conformità di alcuni beni, la riduzione a zero dei dazi sulle automobili americane, l’acquisto di più gas naturale liquefatto e di più armi dagli Stati Uniti, nonché un trattamento di favore per i giganti del digitale americani nell’applicazione della regolamentazione europea. Quando Trump ha sospeso una parte dei suoi dazi “reciproci”, come gesto di buona volontà la Commissione ha deciso di sospendere per novanta giorni tutte le contromisure commerciali già adottate o in preparazione. Eppure gli Stati Uniti continuano a mantenere i dazi al 25 per cento su alluminio e acciaio e automotive, nonché l’aliquota di base del 10 per cento dei dazi “reciproci”.
Dopo l’ultima missione a vuoto di Sefcovic a Washington, la Commissione ha annunciato che i negoziati con l’Amministrazione Trump continueranno a livello tecnico. “Sono ancora in corso”, ha detto ieri la portavoce. Tuttavia diverse fonti ritengono che i veri negoziati non siano ancora cominciati. “L’Amministrazione Trump non ha ancora messo una proposta chiara sul tavolo”, spiega al Foglio un funzionario dell’Ue: “Gli obiettivi sembrano cambiare di settimana in settimana”. Una volta è comprare più Gnl, un’altra acquistare più armi, un’altra ancora togliere i dazi sulle auto, quella successiva azzerare l’avanzo commerciale. L’ultima richiesta è l’allineamento agli Stati Uniti nella guerra commerciale contro la Cina. Dopo aver riaperto alla possibilità di accordi sugli investimenti e l’accesso al mercato, von der Leyen sta preparando una visita a Pechino insieme al presidente del Consiglio europeo, António Costa, in luglio. “La nostra politica con la Cina rimane la stessa”, ha detto ieri la portavoce della Commissione, ricordando che von der Leyen vuole il “de-risking (la riduzione del rischio) non il de-coupling (il disaccoppiamento economico)”. La presidente della Commissione ha mostrato anche alcuni segnali di impazienza nei confronti di Trump. Nelle ultime interviste al Financial Times e a Die Zeit ha vagamente minacciato ritorsioni contro il settore digitale. Tuttavia tutte le decisioni su potenziali multe per la violazione del Digital Services Act e del Digital Markets Act sono state rinviate.
Un incontro con Trump a Roma durante le esequie del Papa Francesco in Vaticano non è escluso dalla Commissione. Ma la presenza della presidente “è stata organizzata per altri motivi, per i funerali del Papa”, ha ricordato la portavoce. “Stiamo ancora lavorando con le controparti americane. Di conseguenza, non prevedo ulteriori contatti, almeno non su nostra richiesta in questa fase”. Trump tornerà in Europa alla fine di giugno, quando si terrà il summit dei capi di stato e di governo della Nato all’Aia. Pochi giorni prima si sarà tenuto anche il vertice del G7 in Canada. E’ per quel periodo che i funzionari dell’Ue immaginano un possibile accordo sui dazi e un vertice con Trump. Ma la precondizione è che la sua Amministrazione si metta a negoziare davvero.