Con la voce appassionata di Tullia Iori, l’ingegneria diventa racconto epico: da Nervi a Zaha Hadid, cinque puntate per riscoprire il cemento come artefice della modernità italiana
“Sono Tullia Iori e questa è la mia missione: farvi innamorare del cemento”. Inizia così ciascuna delle cinque puntate di “Grigio Forte”, il nuovo podcast di Chora Media promosso da IIC – L’Industria italiana del cemento. Ebbene la missione – tutt’altro che banale – è riuscita. E pensare che un podcast sull’architettura o l’ingegneria è sulla carta un’idea spericolata. Riflettendoci, ascoltare la storia di un edificio senza poterlo vedere potrebbe sembrare incomprensibile, invece, “Grigio Forte” funziona. L’artefice è Tullia Iori, docente all’università di Tor Vergata, che da anni porta avanti una preziosa ricerca sulla storia dell’ingegneria e possiede inoltre il talento della grande comunicatrice capace di appassionare. Avete presente le lezioni ormai di culto del professor Barbero? Iori fa lo stesso raccontando però il Palazzetto dello Sport di Nervi o il Maxxi di Zaha Hadid. Un podcast sorprendente e quanto mai necessario. Ancora troppo spesso infatti la parola cemento, soprattutto al di fuori degli addetti ai lavori, è ammantata di significati negativi e intesa in contrapposizione al verde e alla natura; insomma, qualcosa che ha compromesso un idillio che in realtà ci siamo inventati solo a posteriori. “Grigio Forte” è infatti anche una indispensabile ricostruzione degli anni che dal boom hanno condotto questo paese sino alla modernità attuale di cui il cemento è stato uno degli artefici.
Il podcast parla del mitico Palazzetto dello Sport progettato da Nervi per le Olimpiadi di Roma del 1960, un edificio innovativo grazie all’uso della prefabbricazione e del ferrocemento (una variante geniale brevettata proprio da Nervi del più comune cemento armato). Tullia Iori ci spiega l’eccezionalità di questa invenzione e persino l’ingegnoso sistema “nonna-madre-figlia” con cui, in poche settimane, furono costruiti tutti i “pezzi” dell’immensa cupola del palazzetto romano. Il secondo episodio racconta la Torre Velasca, il primo grattacielo d’Italia, icona della Milano del dopoguerra progettata da Bbpr quindi si passa al “ponte più bello del mondo” quello che Sergio Musmeci plasma sul fiume Basento, non lontano da Potenza. Quest’ultimo, con la sua forma quasi fluida, è uno dei progetti più incredibili con cui la grande scuola dell’ingegneria italiana ha stupito tutti. Nelle ultime due puntate si parla poi del Maxxi di Roma che, con i suoi volumi, ottenuti con uno speciale cemento e affastellati l’uno sull’altro, ha trasformato Zaha Hadid nella più famosa architetta del mondo e infine il Palazzo Italia, il padiglione progettato da Studio Nemesi per l’Expo milanese del 2015 per il quale fu messo a punto un rivoluzionario cemento “biodinamico” in grado di assorbire lo smog presente nell’aria. “Grigio Forte” è appassionante e ci illumina sulle straordinarie qualità di un materiale, il cemento, che pur antichissimo – fu infatti inventato dai romani – ha conquistato il mondo dando forma alla modernità. Un’eccellenza italiana da celebrare come la nostra cucina, anche se un po’ più pesante.