Tutti e venti gli ostaggi vivi nella Striscia di Gaza sono tornati in Israele, Trump potrebbe incontrarne alcuni in ospedale prima di volare a Sharm el Sheik per il “Summit di pace”. Il discorso del presidente americano alla Knesset
“Amo Israele e sono con voi fino in fondo”, dice Trump
Trump conclude il suo discorso, durato più di un’ora, dicendo che “fin dal primo giorno in cui è stato fondato il moderno Israele, siamo rimasti uniti nella buona e nella cattiva sorte, nelle battute d’arresto, nella vittoria e nella sconfitta, nella gloria e nel dolore. Abbiamo costruito industrie insieme, abbiamo fatto scoperte insieme, abbiamo affrontato il male insieme, abbiamo combattuto guerre insieme e, forse la cosa più bella di tutte, abbiamo fatto la pace insieme. E questa settimana, contro ogni previsione, abbiamo fatto l’impossibile e riportato a casa i nostri ostaggi.” “Amo Israele, sono con voi fino in fondo”.
Trump chiede al presidente israeliano di graziare Netanyahu
Alla fine del suo discorso alla Knesset, Trump ha chiesto al presidente israeliano Isaac Herzog di graziare il primo ministro Benjamin Netanyahu, sotto processo per corruzione: “E’ stato uno dei più grandi presidenti in tempo di guerra. E poi, sigari e champagne, chi diavolo se ne frega, no? Basta polemiche per oggi, no?”.
Le foto e i video degli ostaggi subito dopo la liberazione
Le Forze di difesa israeliane hanno pubblicato le immagini dei primi istanti di Rom Braslavski, Nimrod Cohen ed Eitan Horn subito dopo la liberazione, e il momento in cui Eitan Mor incontra la sua famiglia.
Trump cita l’attacco ai siti nucleari iraniani
Trump sostiene che se non avesse distrutto i tre principali siti nucleari iraniani lo scorso giugno, l’accordo per liberare gli ostaggi da Gaza non sarebbe stato possibile. Gli stati arabi non avrebbero corso il rischio di fare pressione su Hamas: “Abbiamo sollevato una grande nuvola dal medio oriente e da Israele”, ha detto, respingendo le previsioni secondo cui l’Iran avrebbe tentato di riavviare il suo programma nucleare. “L’ultima cosa che vogliono fare è ricominciare a scavare buche in montagne appena fatte saltare in aria. Non lo stanno facendo. Vogliono sopravvivere”. Trump ha anche parlato della possibilità di dialogare con l’Iran: “Sarebbe grandioso fare un accordo di pace. Penso che abbiamo una possibilità”.
Solo quattro corpi degli ostaggi deceduti saranno restituiti oggi
Secondo il Forum delle famiglie degli ostaggi, soltanto quattro dei 28 corpi degli ostaggi deceduti saranno restituiti da hamas oggi, definendola una “palese violazione” dell’accordo di cessate il fuoco con Hamas. Le autorità israeliane non hanno ancora confermato il numero dei corpi attesi per oggi. “I mediatori devono far rispettare i termini dell’accordo e garantire che Hamas paghi un prezzo per questa violazione”, dicono nel comunicato. Secondo una copia dell’accordo circolata negli scorsi giorni tutti i corpi degli ostaggi morti nella Striscia devono essere consegnati nella giornata di oggi, ma alcune fonti palestinesi hanno ammesso la difficoltà nel localizzare tutte le salme nel territorio palestinese.
Trump ringrazia i paesi arabi e musulmani, Witkoff e Kushner
Il discorso è stato brevemente interrotto quando alcuni manifestanti, tra cui il deputato arabo-israeliano Ayman Odeh, sono stati allontanati dall’aula. Il presidente dell’Hadash-Ta’al ha tirato fuori un manifesto su cui era scritto: “riconoscete la Palestina!”. Odeh, su X, ha poi accusato il governo israeliano di “crimini contro l’umanità a Gaza”.
Trump ha ringraziato i paesi arabi e i leader musulmani che hanno contribuito alla mediazione: “Abbiamo avuto molto aiuto… da persone che non vi aspettereste, e voglio ringraziarle profondamente”, definendo l’intesa “un trionfo incredibile per Israele e per il mondo, con tante nazioni che lavorano insieme come partner per la pace”. Poi ha descritto il suo inviato speciale Steve Witkoff come “un Henry Kissinger che non spiffera”, il suo genero e consigliere Jared Kushner, Ivanka Trump, il segretario di stato Marco Rubio e il segretario alla guerra Pete Hegseth. Poi ha reso omaggio al premier israeliano: “Netanyahu è un partner. Non è un uomo facile con cui trattare, ma è proprio questo che lo rende grande”.
Inizia il discorso di Donald Trump: “E’ l’alba di un nuovo medio oriente”
Trump, che non è solito fare riferimenti biblici, come notano i giornali americani, ha esordito con ” i più sentiti ringraziamenti all’Onnipotente Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe”. “Questa non è solo la fine di una guerra. Questa è la fine dell’èra del terrore e della morte e l’inizio dell’èra della fede, della speranza e di Dio. E’ l’inizio di una grande concordia e di un’armonia duratura per Israele e per tutte le nazioni di quella che presto diventerà una regione davvero magnifica. Ne sono fermamente convinto. Questa è l’alba storica di un nuovo medio oriente”, dice il presidente americano al Parlamento israeliano. Qui potete trovare il link alla diretta.
Il discorso del leader dell’opposizione Yair Lapid
Dopo il discorso di Netanyahu, Yair Lapid ha elogiato il leader americano per aver salvato “milioni di persone dagli orrori della guerra”: ha “fatto l’inimmaginabile”, ha detto. “Per due anni abbiamo aspettato questo momento. Due anni di notti insonni, due anni senza respiro nei polmoni. Oggi i nostri occhi sono pieni di lacrime e i nostri cuori traboccano di gratitudine. I nostri figli stanno tornando a casa”, ha detto il leader dell’opposizione israeliana alla Knesset durante la visita di Trump per l’accordo di pace. “Signor presidente, lei ha salvato la vita dei nostri ostaggi. Ma ha salvato molto di più”. E poi: “Voglio dire a tutti coloro che in questi due anni hanno manifestato contro Israele – per le strade di Londra e Roma, a Parigi e alla Columbia University: non rappresento il governo; sono il leader dell’opposizione. Eppure vi dico: siete stati ingannati. Esperti di propaganda, finanziati con denaro del terrorismo, vi hanno manipolati. Ora che la guerra è finita, avete una possibilità: andate a informarvi, scoprite i fatti”.
Il nome di Trump rimarrà inciso nella storia dell’umanità, dice Netanyahu
Prima del discorso del presidente americano, rivolge un discorso alla Knesset il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, in un giorno che “sarà scritto nella storia”, dice, e anche il nome di Trump rimarra “inciso nella storia della nostra nazione” e del mondo. “Donald Trump è il più grande amico che lo stato di Israele abbia mai avuto alla Casa Bianca”, ha detto Bibi, tra gli applausi scroscianti. “Io sono impegnato per questa pace, tu sei impegnato per questa pace e insieme raggiungeremo questa pace.” Il popolo israeliano ha promesso: “Mai più, mai più saremo indifesi contro i nostri nemici”, questa forza “garantisce la pace”.
Il lungo applauso e le ovazioni della Knesset a Trump
Trump è stato accolto nell’aula della Knesset con un lunghissimo applauso e una standing ovation di due minuti e mezzo. Il presidente della Knesset Amir Ohana lo ha definito con un discorso di venti minuti un “colosso che sarà consacrato nel pantheon della storia”, e il popolo ebraico lo ricorderà “tra migliaia di anni”.
Le foto dei primi ostaggi liberati insieme alle famiglie
I primi sette ostaggi liberati stamattina si sono ricongiunti con i propri cari, dopo essere stati portati nella base militare di Re’im. “In lode e ringraziamento a Dio, siamo felici di annunciare che il nostro Eitan è tornato a casa!” hanno scritto i genitori di Eitan Mor sui social media pubblicando una foto insieme. Anche la famiglia di Omri Miran ha pubblicato una foto insieme “Papa Omri is home”, hanno scritto Lishay Miran-Lavi e Dani Miran.
Trump potrebbe andare a trovare alcuni ostaggi in ospedale
Secondo quanto riferito da una fonte israeliana al Times of Israel “il team di Trump starebbe tentando di organizzare una visita a uno degli ospedali che accoglieranno gli ostaggi israeliani”, l’ospedale potrebbe essere lo Sheba Medical Center, che accoglierà dieci ostaggi. Un portavoce dello Sheba ha detto che all’ospedale è stato “chiesto di prepararsi per una possibile visita del presidente Trump alla famiglia Berman”.
Netanyahu non parteciperà al “Summit di pace” in Egitto
Durante una chiamata tra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi in cui era presente anche Trump, Netanyahu aveva accettato l’invito del leader egiziano a partecipare al vertice sul piano di pace di Trump per Gaza che si terrà oggi a Sharm el-Sheikh. Poi l’ufficio del primo ministro israeliano ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che Netanyahu non potrà prendere parte al vertice a causa della vicinanza alla festività ebraica di Sukkot.
I video della Croce Rossa con gli ultimi ostaggi nella Striscia di Gaza
Il canale in lingua araba Al Araby ha pubblicato un filmato che mostra i veicoli della Croce Rossa in partenza dal punto di trasferimento degli ostaggi nel sud di Gaza, diretti all’incontro con le forze dell’Idf.
La conferma dell’esercito israeliano
“Secondo le informazioni ricevute dalla Croce Rossa, 13 ostaggi sono stati consegnati e sono in viaggio verso le forze di difesa israeliane e dello Shin Bet nella zona della Striscia di Gaza”, ha scritto l’esercito di difesa israeliano su X. In un altro aggiornamento ha scritto che i 13 ostaggi “hanno incontrato le forze dell’Idf e dello Shin Bet nella Striscia di Gaza e si stanno dirigendo verso il territorio israeliano. 13 ostaggi che sono stati riconsegnati sono ora accompagnati dalle forze dell’Idf e dello Shin Bet sulla via del ritorno a casa, dove saranno sottoposti a una valutazione medica iniziale”.
La folla in Piazza degli Ostaggi a Tel Aviv
Centomila persone stanno festeggiando la liberazione degli ostaggi con dei maxischermi in questo spiazzo che da due anni è riconoscibile da tutti. E’ diventato il cuore della città, il centro in cui riunirsi per ricordare il 7 ottobre, cercare conforto ed esprimere solidarietà alle famiglie dei rapiti, degli uccisi, dei torturati e dei sopravvissuti. Non c’è stata settimana in cui Piazza degli Ostaggi non abbia gridato, manifestato, pianto. Per la prima volta, dopo l’annuncio del cessate il fuoco fra Israele e Hamas, la piazza è diventata un vulcano di speranza.
Tutti e venti gli ostaggi vivi sono stati rilasciati
Hamas ha dichiarato che tutti gli ostaggi israeliani ancora in vita sono stati rilasciati. Un funzionario della Croce Rossa ha dichiarato al Times of Israel che il gruppo è “in buone condizioni” e sarà consegnato alle Idf dopo un viaggio di circa 15 minuti. Per la prima volta dal 2014, Hamas non tiene più prigionieri ostaggi vivi nella Striscia di Gaza.
Nel pomeriggio la riconsegna anche dei corpi degli ostaggi non più in vita
Secondo il canale saudita Al-Hadath, questo pomeriggio saranno trasferiti alla Croce Rossa anche i corpi di alcuni ostaggi deceduti durante la prigionia nella Striscia. Si tratta di ventotto corpi, nonostante Israele abbia confermato la morte di 26 di loro mentre ha affermato di temere seriamente per la sorte degli altri due. Hamas ha affermato che potrebbe avere difficoltà a restituire i resti di alcuni di loro.
Trump è arrivato alla Knesset
Il presidente americano è arrivato al Parlamento israeliano, dove è stato accolto dal presidente della Camera Amir Ohana. Ha scritto sul libro degli ospiti: “Questo è un grande onore per me. Un giorno grande e meraviglioso, un nuovo inizio”. Terrà un discorso davanti all’Assemblea.
La consegna degli ultimi 13 ostaggi israeliani ancora in vita
Gli ultimi 13 ostaggi ancora in vita sono stati consegnati alla Croce Rossa e stanno tornando in Israele. Sono: Bar Kuperstein, Eviatar David, Yosef Chaim Ohana, Segen Kalfon, Maksim Harkin, Nimrod Cohen, Matan Tsengaukar, David Cuneo, Ethan Horn, Rom Breslavksi, Ariel Cuneo.
Le prime foto degli ostaggi liberati
L’ufficio stampa del governo israeliano ha diffuso le prime immagini dei fratelli Gali e Ziv Berman, tra i sette ostaggi consegnati alla Croce Rossa da Hamas durante il primo rilascio. I due fratelli, rapiti dalla loro casa nel kibbutz Kfar-Aza due anni fa, si scambiano il loro primo abbraccio dopo il rilascio. In un’altra foto diffusa dalle Idf si vede Guy Gilboa-Dala incontrare un ufficiale dell’Idf nella Striscia di Gaza, mentre in una foto Eitan Mor si scatta un selfie con i suoi genitori alla base di Re’im.
Trump è atterrato a Tel Aviv
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog accompagnati dalle mogli hanno accolto all’aeroporto di Tel Aviv il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Trump è sceso dall’Air Force One da solo, con il pugno alzato. All’aeroporto ci sono anche l’inviato della Casa Bianca, Steve Witkoff, la figlia Ivanka Trump e il genero Kared Kushner, che sabato sera hanno pronunciato un discorso in Piazza degli ostaggi. Poi sale sulla Bestia, il veicolo presidenziale blindato, assieme al primo ministro Benjamin Netanyahu e a sua moglie Sara, in direzione della Knesset a Gerusalemme.
I primi ostaggi liberati arrivano alla base militare di Re’im
Matan Angrest, i fratelli Gali e Ziv Berman, Alon Ohel, Eitan Mor, Omri Miran e Guy Gilboa-Dalal sono arrivati in una struttura delle Forze di difesa israeliane a Re’im: saranno sottoposti a un primo controllo fisico e mentale presso la base delle Idf e qui incontreranno i familiari. Le Idf hanno anche pubblicato il filmato che mostra il momento in cui gli ostaggi attraversano il confine con Israele dopo essere stati liberati.
I video della Croce Rossa che lascia Gaza dopo la liberazione dei primi ostaggi
I filmati registrati pochi minuti dopo la consegna degli ostaggi alla Croce Rossa a Gaza City e pubblicati dai media arabi mostrano i veicoli della Croce Rossa che lasciaono la zona, insieme a veicoli appartenenti ai combattenti di Hamas.
La scritta “Thank you, president Trump” sulla spiaggia di Tel Aviv
Sulla spiaggia di Tel Aviv è comparsa la scritta: “Grazie presidente Trump” per aver riportato gli ostaggi a casa. In alcuni cartelli comparsi invece ieri sera, Trump è paragonato a Ciro il grande, che permise agli ebrei di tornare in patria e ricostruire il tempio di Gerusalemme. Gli schermi sui grattacieli lo esortano: “Don’t stop! All the way to normalization!” (Non fermarti, avanti tutta verso la normalizzazione!).
Le immagini e i video degli ostaggi prima di essere liberati
I fratelli Cunio al telefono con la famiglia
Gli amici di Nimrod Cohen sentono la sua voce mentre parla al telefono con i genitori
Einav Zangauker parla per la prima volta da due anni con suo figlio Matan: “stai tornando a casa, non c’è più la guerra”
La lettera di Netanyahu agli ostaggi
Il primo ministro Benjamin Netanyahu e sua moglie Sara hanno scritto a mano una lettera a ciascuno degli ostaggi: “A nome di tutto il popolo ebraico, bentornati! Vi aspettavamo; vi abbracciamo. Sara e Benjamin Netanyahu”.
Il prossimo rilascio è programmato alle nove
La liberazione di tutti i restanti ostaggi è programmato per le 9:00, ora italiana, a sud della Striscia di Gaza: la fonte è al Jazeera.
I primi sette ostaggi sono stati liberati
Tel Aviv, dalla nostra inviata. Dopo 737 giorni e 2 ore di prigionia, Hamas ha liberato i primi sette ostaggi: Matan Angrest, Alon Ohel, Eitan Mor, Omri Miran, i gemelli Gali e Ziv Berman e Guy Gilboa Dalal. I sette ostaggi sono riusciti a raggiungere il convoglio della Croce Rossa camminando. La Croce rossa ha incontrato i terroristi a Khan Younis, nel sud della Striscia, si è poi diretta verso una base dell’esercito israeliano dentro la Striscia di Gaza. Proseguiranno poi verso Reim, dove incontreranno le famiglie. Poi saranno condotti verso uno dei tre ospedali che da giorni sono pronti ad accoglierli. (Micol Flammini)
Chi sono i 20 ostaggi ancora vivi
Matan Angrest, Alon Ohel, Eitan Horn, Omri Miran, Gali e Ziv Berman, Guy Gilboa Dalal, Bar Kuperstein, Eviatar David, Yosef Haim Ohana, Segev Kalfon, Avinatan Or, Elkana Buchbot, Eitan Mor, Maxim Harkin, Rom Breslavsky, Ariel Cuneo, Nimrod Cohen, Matan Tsengauker, David Cuneo. Sul Foglio abbiamo pubblicato i volti e le storie di ognuno di loro, chi erano prima del 7 ottobre, prima di diventare ostaggi.