Un foglio, due parole, una svolta: Trump riceve il biglietto di Rubio e annuncia la pace tra Israele e Hamas

Durante un incontro alla Casa Bianca, inizialmente dedicato a questioni di sicurezza interna, l’atmosfera è cambiata improvvisamente quando il segretario di stato Marco Rubio si è avvicinato al presidente Donald Trump, porgendogli un biglietto e sussurrandogli qualcosa all’orecchio. Il gesto, catturato dalle fotocamere dei reporter, ha immediatamente attirato l’attenzione dei presenti. Sul biglietto, come si è poi appreso grazie a uno scatto del fotoreporter Evan Vucci dell’Associated Press, erano scritte poche ma decisive parole: “Very close” (“Molto vicino”) e la richiesta di “approvare un post sul social Truth appena possibile, in modo da poter annunciare l’accordo per primo”.

Pochi minuti dopo, l’incontro si è concluso e Trump si è ritirato nel suo studio. Da lì, due ore più tardi, è arrivato il messaggio ufficiale su Truth Social: “Sono molto orgoglioso di annunciare che Israele e Hamas hanno firmato entrambi la prima Fase del nostro Accordo di Pace. Questo significa che TUTTI gli ostaggi saranno rilasciati molto presto e che Israele ritirerà i suoi soldati sulla linea stabilita come d’accordo, come primi passi verso una Pace Forte, Duratura ed Eterna”. Nel post, Trump ha voluto sottolineare il ruolo degli Stati Uniti come guida dei negoziati, ringraziando apertamente i mediatori di Qatar, Egitto e Turchia, “che hanno lavorato con noi per realizzare questo evento senza precedenti”.

L’annuncio è stato accolto con reazioni contrastanti sulla scena internazionale. Se da un lato molti leader hanno espresso ottimismo, dall’altro diversi osservatori invitano alla prudenza, ricordando che l’accordo riguarda solo la “prima fase” di un processo complesso e fragile. Tra i punti ancora da discutere restano il disarmo di Hamas, la sicurezza di Israele e la governance futura della Striscia di Gaza.

Trump ha definito questo risultato come “un grande giorno per il mondo arabo e musulmano, per Israele e per gli Stati Uniti d’America”, annunciando anche la possibilità di recarsi personalmente in Medio Oriente “sabato sera o domenica” per celebrare l’intesa. Accanto a lui, l’inviato speciale Steve Witkoff e il genero del presidente, presenti al Cairo durante i negoziati, sono stati fotografati mentre stringevano le mani ai rappresentanti delle parti coinvolte.

Per la Casa Bianca, l’accordo rappresenta un momento di svolta e, potenzialmente, il più importante successo diplomatico della presidenza Trump. La scena colta dalle telecamere alla Casa Bianca diventa così l’immagine simbolo dell’accordo. Un foglio, due parole e un post su Truth che sancisce il primo passo verso la pace. Resta da capire se questa pace “molto vicina” saprà davvero trasformarsi in una realtà duratura.


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