Il candidato del centrodestra e governatore uscente supera il 52 per cento. L’ex sindaco di Pesaro ed europarlamentare: “I marchigiani hanno scelto la continuità. Rifarei tutto”
Il candidato della coalizione di centrodestra e governatore uscente Francesco Acquaroli ha vinto le elezioni regionali nelle Marche, spuntando una riconferma per un secondo mandato.
Secondo gli ultimi dati Acquaroli supera il 52 per cento mentre l’ex sindaco di Pesaro Matteo Ricci, candidato dal centrosinistra insieme al M5s, è sotto al 45 per cento. Affluenza definitiva è stata del 50,01 per cento, quasi dieci punti in meno rispetto alle regionali del 2020 (59,75 per cento).
In conferenza stampa, accompagnato dalla sorella della premier e responsabile della segreteria politica di Fratelli d’Italia, Arianna Meloni, Acquaroli ha dedicato la vittoria “a chi ha creduto prima di tutti in me, il presidente Meloni”. Il presidente delle Marche ha tratteggiato gli obiettivi del suo mandato: “Siamo determinati a continuare il lavoro iniziato, le tante riforme e le infrastrutture da completare. Una serie di obiettivi che dobbiamo finire per il bene della nostra regione”. Ha poi ringraziato “la classe dirigente, del centrodestra marchigiano, che è stata unita e coesa nella sfida di una terra. C’erano esigenze rimaste per tanti anni non risolte, che in questi cinque anni noi abbiamo iniziato ad affrontare in maniera approfondita e soprattutto cercando di creare una forte discontinuità con quello che era accaduto precedentemente. È stato un lavoro importante”.
Arianna Meloni ha fatto “un grande in bocca al lupo a tutti quelli che hanno permesso questa grande vittoria che ci riempie di orgoglio. E’ stata una compagna elettorale mite, concreta e rispettosa, casa per casa, che ha pagato”. Meloni ha poi rivendicato la continuità – “I presidenti di centrodestra governano cinque anni e vengono confermati, il centrodestra sa governare” – e l’esperienza della classe dirigente di Fratelli d’Italia: “Non è vero che non abbiamo una classe dirigente. Invece c’è una classe dirigente preparata, che sa governare, con storie di buona amministrazione, di militanza, che quando governa è risolutiva”, ha detto riferendosi ad Acquaroli e Marsilio. Sulla bassa affluenza: “Guardiamo alla parte di chi sceglie e decide di non votare, ma questo accade perché troppo spesso si vedono promettere cose e sentono di programmi che poi non vengono rispettati”. E rilancia il premierato: “La risposta è la riforma del premierato, dando così la certezza che ciò che raccontano i partiti siano le cose che andranno a fare. Quando succederà questo in maniera costante, molti elettori torneranno al voto”.
Il centrosinistra riconosce la sconfitta. “Ho appena chiamato Acquaroli per congratularmi e fargli l’in bocca al lupo”, ha detto Matteo Ricci parlando ai giornalisti. “I marchigiani hanno scelto la continuità, il dato è chiaro. C’è amarezza per ciò che mi è successo personalmente, ricevere un avviso di garanzia in piena campagna elettorale mi ha colpito, mi ha colpito la strumentalizzazione sui media dell’altra parte politica e purtroppo qualche effetto l’ha avuto. Non solo sono estraneo ai fatti, ma tra poco ne uscirò completamente. Sempre rispetto per il lavoro che fa la magistratura, meno per chi strumentalizza. Tra qualche settimana sono fiducioso che uscirò dalla vicenda ma è indubbio che mi abbia ferito umanamente e politicamente”. Sulla possibilità di rientrare in Italia e lasciare il suo posto a Bruxelles, Ricci ha detto: “Sicuramente dovremo riorganizzare l’opposizione poi insieme ai miei principali collaboratori e al partito decideremo il da farsi, non è un tema all’ordine del giorno”. Il candidato del centrosinistra ha poi aggiunto che è stata “una campagna impari, la destra ha messo in campo più risorse e potere. Per ogni manifesto nostro ce n’erano dieci dei loro, le forze in campo sapevamo che erano sbilanciate. Ma è stato giusto fare questa battaglia”.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è congratulata su X con Acquaroli: “Gli elettori hanno premiato una persona che in questi anni ha lavorato senza sosta per la sua regione e i suoi cittadini. Sono certa che continuerà nel suo impegno con la stessa passione e determinazione. Complimenti Francesco e buon lavoro”. Il ministro degli Esteri e segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani ha commentato: “Gli elettori premiano il buongoverno del centrodestra. Buon lavoro al rieletto presidente Acquaroli. Forza Italia con un ottimo risultato sarà ancora protagonista nella regione Marche. Grazie agli elettori che hanno creduto in noi. Grazie a tutti i nostri candidati e militanti per il loro lavoro, sono orgoglioso di tutti voi”.
Dal lato di Ricci, la segretaria del Pd Elly Schlein fa le congratulazioni ad Acquaroli “che ha vinto riconfermandosi alla guida della regione. A nome di tutto il partito ci tengo a ringraziare Matteo Ricci per la campagna elettorale generosa e per il progetto di cambiamento che ha pazientemente costruito insieme a tutte le altre forze politiche e civiche alleate. Sarà uno strumento prezioso per impostare il lavoro di opposizione che ci aspetta in regione”. E riconosce la difficoltà della sfida: “Sapevamo che non sarebbe stato facile nelle Marche, dove il centrodestra governava già da cinque anni. Ci abbiamo messo tanto impegno ma stavolta non è bastato, ringrazio tutte e tutti i candidati e coloro che si sono dati da fare per la campagna elettorale.Ora ci aspettano altre cinque regioni al voto fino alla fine di novembre e il nostro impegno unitario con la coalizione progressista al fianco dei nostri candidati continua con grande determinazione.”
Il capogruppo del Pd al Senato Francesco Boccia a parlare: “Noi avevamo detto dall’inizio una cosa molto chiara già da prima è cioè che questo voto riguarda i marchigiani, come nelle prossime settimane riguarderà i calabresi, i toscani e i campani in questa follia tutta italiana di un’elezione regionale in ogni settimana, perché il governo non è stato capace di mettere i governatori allo stesso tavolo e avere un turno unico”. Boccia ringrazia l’europarlamentare e ribadisce che bisogna circoscrivere il risultato: “Ricci è stato molto generoso, ha fatto una campagna elettorale importante, con grande passione. Comunque ripeto che questo risultato riguarda le Marche e non il resto del Paese”.
In una nota il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte riconosce il responso delle urne che “nelle Marche premia la continuità con la presidenza uscente di Acquaroli. Ai cittadini marchigiani abbiamo offerto una seria proposta alternativa per realizzare un cambiamento”. Il centrosinistra deve “prendere atto che questa proposta non ha convinto la maggioranza dei votanti come pure dobbiamo prendere atto che è calata sensibilmente l’affluenza, un dato molto preoccupante che mina alle radici la qualità della nostra democrazia e deve farci tutti riflettere. Tengo a ringraziare personalmente Matteo Ricci, che si è speso con grandissimo impegno per far conoscere questo nuovo progetto politico. Ringrazio anche gli elettori che ci hanno dato fiducia e la mia comunità, che ha affrontato con grande responsabilità un percorso che si è rivelato faticoso. Faccio gli auguri di buon lavoro a Francesco Acquaroli, nella speranza che in questo secondo mandato possa dare ai marchigiani una politica regionale all’altezza delle loro aspettative, nell’interesse comune”.
Fratelli d’Italia si attesta al 28,01 per cento e diventa il primo partito, seguito dal Partito democratico al 23,31 per cento. A seguire Forza Italia con il 7,88 per cento, la Lega con il 5,86 per cento, il Movimento 5 Stelle al 5,83 e Alleanza Verdi-Sinistra al 4,42 per cento. L’affluenza cala in tutte le province rispetto alle ultime regionali del 2020: ad Ancona si è fermata al 50,4 per cento (-10,1), ad AscoliPiceno al 49,0 per cento (-8,7), a Fermo al 51,2% (-10,0), a Macerata al 47,0 per cento (-9,6), a Pesaro Urbino al 52,4per cento (-9,9).
La guida al voto
Il sistema elettorale
Nella regione Marche il sistema elettorale prevede 30 seggi attribuiti con sistema proporzionale in liste circoscrizionali corrispondenti ai territori delle province di Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino (lo stabilisce la già citata legge del 2004). Il premio di maggioranza dà alla coalizione vincente almeno il 55 per cento dei seggi. Se chi vince ottiene almeno il 43 per cento dei voti validi però i seggi garantiti diventano 19 su 30 (e scendono a 18 se si ottiene fra il 40 e il 43 per cento dei voti). La soglia di sbarramento è fissata al 5 per cento per le coalizioni, escluso il caso in cui una lista contenuta nella coalizione abbia ottenuto il 3 per cento dei voti validi. Viene stabilita l’incompatibilità tra le funzioni di assessore e quelle di consigliere regionale.