Gli artisti non sono persone e i villaggi con oltre mille morti sono necropoli

Scholz che diventa Storch, conflitti con le virgole e amnesie sulle date di nascita. Le notti insonni di Lorenzetto a far le pulci ai giornali

  • Voti. Gian Antonio Stella, intervistando don Luigi Ciotti sul Corriere della Sera, annota: “Alla fine hai preso i voti…”. Risposta: “L’ho detto più volte: avevo bisogno di prendere una sana pedata che mi spingesse dentro”. Sorprende che il sacerdote non abbia corretto il giornalista. Don Ciotti è un presbitero della diocesi di Torino e dunque, in quanto tale, non ha mai preso i voti. Solo i religiosi (monaci, frati, suore) emettono i voti di povertà, castità e obbedienza. I preti diocesani si limitano alle promesse sacerdotali (celibato e obbedienza al vescovo), fatte al momento dell’ordinazione. Nell’intervista si leggono le seguenti espressioni: “Quando dico messa e arrivo a quel punto lì (‘e prese il pane, gli rese grazie, lo spezzò…’) mi viene in mente il mulino”; “Avevo un taglio allo zigomo, lei mi fermò l’emorragia (praticità delle donne) piazzandomi sulla guancia una molletta da bucato”; “Ci sono cinque persone (cinque!) che in questi momenti di grande conflitto, guerre, genocidi, fragilità, hanno guadagnato negli ultimi tempi il 114% in più dei loro capitali”. In un’altra intervista di Stella, con Pino Donaggio, uscita due giorni prima, si leggevano queste altre espressioni: “Da Elvis Presley (mi fece chiamare a casa per dirmelo) a Tom Jones”; “Metà e metà, grosso modo, per film o serie televisive italiani (da Non ci resta che piangere di Roberto Benigni e Massimo Troisi a Inferno berlinese di Liliana Cavani, da Trauma di Dario Argento a Don Matteo)”. A questo punto viene da chiedersi: ma come farà un intervistato a parlare fra parentesi? con gli indici traccerà due semicerchi nell’aria? [10 e 8 settembre 2025]
  • Narcoterroristi. Titolo dal sito della Repubblica: “Venezuela, la guerra contro i narcoterroristi di Trump”. Donald Escobar. [16 settembre 2025]

  • Guerra. Roberta Scorranese sul Corriere della Sera intervista Vittorino Andreoli. Alla seconda domanda, lo sprona a parlare con un’osservazione: “E lei, da psichiatra, il male lo ha conosciuto davvero”. Risposta del luminare: “Anche sulla mia pelle. Sono nato il 19 aprile del 1940, meno di un mese dopo l’Italia entrava in guerra”. Delle due l’una: o Andreoli non ricorda la propria data di nascita o non sa far di conto. Tra il 19 aprile e il 10 giugno 1940, giorno in cui l’Italia dichiarò guerra alla Francia e alla Gran Bretagna, trascorsero quasi due mesi, non meno di uno. [15 settembre 2025]

  • Pugni. Dall’editoriale di prima pagina del direttore della Verità, Maurizio Belpietro: “Nonostante le difficoltà di cui parlavo ieri (cioè sebbene ci sia una giurisprudenza che favorisce i clandestini e una parte dell’establishment italiano che fa il tifo per gli immigrati, a cominciare dal capo dello Stato) la strategia del pugno duro comincia a funzionare”. Facciamo osservare che i soggetti sono due (“una giurisprudenza che favorisce i clandestini e una parte dell’establishment”), quindi il verbo andava coniugato al plurale: “ci siano”. [16 agosto 2025]
  • Necropoli. Titolo dal sito dell’Unità: “Sudan, frana sconvolge il Darfur: spazzato via un villaggio con oltre mille morti”. Era una necropoli? [2 settembre 2025]
  • Artisti. Titolo dalla prima pagina del Fatto Quotidiano: “5 mila persone e tanti artisti per i palestinesi”. Gli artisti non sono persone, ma dèi. [31 agosto 2025]
  • Conifere. Francesca Sala sul sito del Corriere della Sera: “Dalle quote più basse, nel fondovalle, fino a 2.300 metri, i boschi di conifere e di larici, le zone dove l’esplosione di funghi è assicurata”. Non occorre essere botanici per sapere che i larici sono conifere. [15 agosto 2025]
  • Legame. Funestata dal solito conflitto permanente con le virgole la prefazione del direttore della Verità, Maurizio Belpietro, al romanzo Il Campo dei Santi di Jean Raspail, anticipata dal quotidiano che lo ha ripubblicato e posto in vendita: “È proprio grazie all’ideologia che, nel corso degli anni è stato abbattuto ogni argine all’invasione”. Il segno di punteggiatura interrompe il legame sintattico diretto fra la congiunzione subordinante “che” e la proposizione seguente. [12 agosto 2025]
  • Tina. Titolo dal Messaggero Veneto: “L’omaggio degli amici per i 129 anni di Tina con i fiori davanti casa”. Occhiello: “Nel giorno della nascita della fotografa”. Accipicchia! Supera Ethel Caterham, 116 anni, che vive nel Regno Unito ed è considerata la donna più anziana al mondo. Ma poi leggi la notizia e scopri che si tratta di Tina Modotti, la famosa fotografa nata a Udine nel 1896 e morta a Città del Messico nel 1942. [17 agosto 2025]
  • Marocchino. Mirella Molinaro sulla Verità: “Si tratta di un trentenne marocchino che si è macchiato di tutti questi reati nella notte di mercoledì nel centro di Verona. È stato lui stesso poi ai carabinieri che erano intervenuti a San Massimo dopo aver ricevuto una chiamata al numero di emergenza”. Tutto chiaro. [30 agosto 2025]
  • Storch. Il Corriere della Sera pubblica le foto di 6 alti papaveri licenziati dal presidente Donald Trump, fra i quali Robert Storch, ispettore generale del dipartimento della Difesa. Solo che quello nell’immagine è Olaf Scholz, ex cancelliere federale della Germania. [30 agosto 2025]
  • Deflagrazione. Serenella Bettin sul Fatto Quotidiano: “Le papille gustative esplodono in una deflagrazione di sensi”. Di sicuro un’esplosione è anche una deflagrazione. “Una roba che in Italia, presi come siamo, dal mangiare leggendo le mail, tra fast food e autogrill, ancora fatica ad attecchire”. Complimenti per la virgola dopo “siamo”, del tutto fuori luogo. [15 agosto 2025]
  • Volato. Titolo dal sito della Repubblica: “Il gemello di Federico Salvagni, travolto e ucciso a 16 anni da un’automobilista che non si è fermato: ‘Ho visto la macchina venirci addosso e mio fratello è volato in aria’”. Il gender dilaga. [17 agosto 2025]

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