Il portavoce di Orbán attacca (ancora) Salis su X. Martedì il primo voto sull’immunità

Zoltan Kovacs cita un tweet dell’europarlamentare di Avs inserendo le coordinate del carcere di Marianosztra. All’inizio della prossima settimana la commissione Juri si esprime per il primo voto sulla revoca dell’immunità, ma la scelta decisiva spetta all’europarlamento il prossimo 7 ottobre

A pochi giorni dal voto europeo per la revoca dell’immunità a Ilaria Salis il governo ungherese torna ad attaccare l’europarlamentare di Avs. Su X il portavoce del premier Viktor Orbán, Zoltan Kovacs, pubblica un post con le coordinate del carcere di Marianosztra – “47.8690 N 18.8699 E” – dove, è il sottotetto, dovrebbe trovarsi secondo il governo di Budapest l’europarlamentare di Avs.

In Ungheria Salis è accusata di lesioni gravi nei confronti di tre neonazisti ungheresi. L’europarlamentare ha già scontato 15 mesi di carcerazione preventiva e altri tre di detenzione domiciliare in attesa del processo. A giugno del 2024 è stata liberata dopo l’elezione a Bruxelles con Avs. A ottobre 2024 però Budapest ha chiesto la revoca dell’immunità, dato che i fatti che vengono contestati a Salis sono antecedenti alla sua elezioni e non riferibili dunque in alcun modo al suo ruolo di europarlamentare. La richiesta è stata incardinata nella commissione Juri a dicembre 2024, ma il voto sulla revoca è stato già più volte rimandato.

Non è la prima volta che il portavoce di Orbán attacca via social l’eurodeputata di Avs. Lo scorso febbraio, sempre su X, aveva pubblicato un’immagine generata con l’intelligenza artificiale di Ilaria Salis dietro le sbarre di una prigione. L’immagine era accompagnata da una didascalia eloquente: “Dovresti essere qui, non in tv”.

Il voto in commissione Juri comunque non sarà risolutivo. I commissari infatti voteranno sulla relazione dell’europarlamentare del Ppe, lo spagnolo Adrián Vázquez Lázara, dando all’Europarlamento una raccomandazione, ovvero un’indicazione di voto. Sarà poi l’assemblea plenaria di Strasburgo, che si riunirà su questo il prossimo 7 ottobre, a dare un verdetto definitivo sulla revoca dell’immunità per Salis. Entrambi i voti saranno a scrutinio segreto. Patrioti e conservatori voteranno compattamente per la revoca dell’immunità, socialisti, verdi e Left faranno il contrario, più incerta invece ancora la posizione di liberali e popolari. Questi ultimi in particolare saranno decisivi.

Lo scrutinio segreto in ogni caso potrebbe riservare sorprese, anche a prescindere dal voto nella commissione Juri di martedì prossimo, dove invece è altamente probabile che la maggioranza dei commissari si esprimerà per la revoca dell’immunità all’europarlamentare di Avs, dato che sarà questa la richiesta implicita nella relazione di Vázquez Lázara. “In quell’aula – dice Ilaria Salis – si giocherà il mio destino. La partita è aperta. Spero vivamente che il Parlamento scelga di non piegarsi all’autoritarismo e ai nuovi nazionalismi aggressivi come quello di Orbán, e che sappia stare dalla parte della democrazia e dello Stato di diritto – che, pur con tutte le imperfezioni da correggere e gli odiosi doppi standard da abbattere, resta comunque preferibile all’assolutismo che l’estrema destra vorrebbe imporci”.

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