Cosa prevede la riforma della giustizia approvata alla Camera (tra le proteste dell’opposizione)

Con 243 voti a favore e 109 contrari l’Aula di Montecitorio ha approvato in terza lettura la riforma costituzionale che ha tra i suoi punti principali la separazione delle carriere tra giudici e pm. Tensioni in Aula. Braga (Pd): “Non si applaude dai banchi del governo. Rispondete su Gaza”. Nordio: “Annacquano la sconfitta con una diversione”. Ora l’ultimo passaggio in Senato

Dopo una seduta fiume, con 243 voti a favore e 109 contrari la Camera dei deputati ha approvato la terza lettura della riforma costituzionale della magistratura, ​​​​che include la separazione delle carriere tra pm e giudici, l’istituzione dell’Alta Corte disciplinare e la creazione di due Csm, i cui esponenti saranno scelti con il sorteggio. Con le forze di maggioranza, Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati ha votato anche Azione di Carlo Calenda. Contrari invece il Partito democratico, il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra. Entro la fine dell’anno, la riforma voluta dal ministro della Giustizia Carlo Nordio dovrà essere approvata anche dal Senato con la quarta lettura – i primi due via libera sono arrivati a gennaio e a luglio. Se le tempistiche saranno rispettate, a giugno 2026 si dovrebbe tenere il referendum confermativo, necessario quando non si ottengono almeno i due terzi dei voti nei due rami del Parlamento, in caso di riforma costituzionale.

Dopo l’approvazione della riforma, la maggioranza si è alzata ad applaudire, e subito sono iniziate le proteste dell’opposizione. La capogruppo del Pd alla Camera Chiara Braga ha dichiarato: “Presidente, non si applaude dai banchi del governo, il governo dovrebbe alzarsi e rispondere su quello che sta accadendo a Gaza, anzichè fare questa scena patetica, della quale anche il ministro degli Esteri si è reso protagonista, alzarsi e applaudire”. Mentre parlava, alcuni deputati dell’opposizione si sono diretti verso i banchi del governo. Il presidente di turno Sergio Costa (M5S) in un primo momento ha provato a calmare gli animi, ma poi è stato costretto a sospendere la seduta. In Transatlantico, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha commentato quanto avvenuto: “In politica chi è sconfitto cerca di annacquare l’amarezza della sconfitta con una diversione, in questo caso la bagarre è stata provocata per sminuire l’importanza della vittoria della maggioranza sulla riforma della giustizia. In politica ci sta, non mi scandalizzo se l’opposizione cerca di annacquare la sconfitta con una diversione”. E spiegava ai cronisti: “Noi non abbiamo affatto applaudito. E’ normale che di fronte alla vittoria, che non va vissuta come una sconfitta della magistratura e tantomeno come una umiliazione della magistratura a cui mi sento ancora di appartenere, un certo entusiasmo per una maggioranza schiacciante che penso sarà confermata anche con il referendum, sia più che normale”.

Sui social anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha commentato: “Con l’approvazione in terza lettura alla Camera dei Deputati, portiamo avanti il percorso della riforma della giustizia. Continueremo a lavorare per dare all’Italia e agli italiani un sistema giudiziario sempre più efficiente e trasparente. In attesa dell’ultimo ok da parte del Senato, avanti con determinazione per consegnare alla nazione una riforma storica e attesa da anni”.

Cosa prevede la riforma costituzionale della magistratura

La riforma modifica il titolo IV della Costituzione e prevede la separazione delle carriere dei magistrati requirenti e giudicanti, l’istituzione di due diversi Consigli superiori della magistratura (entrambi posti sotto la presidenza della Repubblica), il sorteggio per l’elezione dei membri dei Csm e l’istituzione di un’Alta Corte disciplinare, chiamata a emettere le sentenze disciplinari nei confronti dei magistrati di entrambe le funzioni.

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