Sinan Selen è il primo presidente del BfV a non essere nato in Germania. Questo implica critiche dall’ultradestra, e non solo. Così il governo punta a riportare l’intelligence a un’operatività che sappia attraversare solidamente le tensioni politiche
Berlino. Sinan Selen è nato a Istanbul nel 1972 e all’età di quattro anni è emigrato in Germania con i suoi genitori. Ora sarà il nuovo presidente del BfV, l’Ufficio tedesco per la protezione della costituzione, l’intelligence interna che, lo scorso maggio, ha formalmente classificato l’AfD come estremista di destra. Selen sarà così il primo capo di un servizio tedesco a non essere nato in Germania, con tutto quello che ne consegue in quanto a critiche dall’ultradestra (e non solo). Giurista ed esperto di antiterrorismo, Selen è vicepresidente del BfV dal 2019 e dal novembre 2024 guida già ad interim l’Ufficio assieme alla collega Silke Willems, dopo che il presidente Thomas Haldenwang ha lasciato anticipatamente il suo posto per candidarsi per la Cdu al Bundestag (senza successo). Da dieci mesi l’intelligence interna tedesca non aveva un capo formalmente nominato, ma ora il ministro dell’Interno Alexander Dobrindt ha annunciato la scelta di Selen e, salvo imprevisti dell’ultimo minuto, la nomina sarà ufficializzata a breve. Già nel 2019, quando fu selezionato come vice del BfV, contro Selen si erano mosse diverse polemiche. Da ambienti di AfD si era parlato di un turco e di un “musulmano” ai vertici dei servizi, con più fedeltà verso Ankara che verso la Germania. Anche ambienti della sinistra radicale avevano criticato Selen per una possibile vicinanza alla repressione turca dell’attivismo curdo. I media tedeschi raccontano un’altra storia.
Figlio di due giornalisti turchi di Deutsche Welle, Selen è cresciuto in una famiglia laica ed è piuttosto espressione molto concreta dell’inflessibile cultura tedesca della sicurezza di stato. Funzionario nella polizia federale Bka, nella Bundespolizei e nel ministero dell’Interno, il momento decisivo per la carriera di Selen è stato quando ha guidato la caccia agli autori del fallito attentato islamista del 31 luglio 2006 a Colonia. Selen ha anche rappresentato la Germania al Counter Terrorism Group del G7 e ha lavorato brevemente nel settore privato. Negli scorsi anni il neocapo del BfV ha anche rinunciato alla sua doppia cittadinanza turca, passaggio che sicuramente ha reso più agile l’accelerazione del suo percorso. Il nuovo capo dell’Ufficio della protezione della Costituzione arriva in un momento in cui il servizio d’intelligence è sotto crescente pressione. Neonazismo, islamismo ed estremismo di sinistra sono dossier sempre più urgenti per le autorità tedesche. A questo si aggiungono le minacce e gli attacchi ibridi dall’estero, a partire dalla Russia. Il dossier più delicato resta però probabilmente quello di AfD. Dopo che il partito ha fatto ricorso, il BfV ha momentaneamente sospeso la sua classificazione. Mentre AfD continua a lottare nei sondaggi con la Cdu per lo scettro virtuale di prima forza tedesca, l’ultradestra non smette di contestare lo stesso Ufficio per la protezione della Costituzione, definendolo un organo non super partes. Compito del BfV è agire proattivamente per la protezione dell’ordine liberal-democratico, in nome del concetto costituzionale di “Wehrhafte Demokratie” (democrazia combattiva).
Ma scelte come quelle dell’ex presidente Haldenwang di lasciare i servizi per candidarsi immediatamente per i cristiano-democratici non hanno sicuramente aiutato a raffreddare le polemiche. Da anni l’intelligence interna tedesca è inevitabilmente spossata dalla politica. Fino al 2018, a guidare l’Ufficio c’era Hans-Georg Maassen, mandato via da Angela Merkel perché invece considerato troppo morbido con l’ultradestra (e poi subito diventato un attivista della Werte Union, micro-partito ultra-conservatore che si è scisso dalla Cdu e sogna alleanze proprio con AfD). Con la scelta di Sinan Selen, il governo Cdu-Csu-Spd di Friedrich Merz punta ora a riportare l’intelligence interna a un’operatività che sappia attraversare solidamente le tensioni politiche. Non sarà semplice.