“Silvia Salis premier”. Franceschini, Renzi, ma c’è anche l’ex ministro 5s, Spadafora. Rete e ambizioni della sindaca

Candidata alla primarie, possibile futura premier. Mediaset, editorialisti progressisti, registi, scoperta dall’attore Luca Bizzari (rifiutata, leggenda vuole da Forza Italia). All’Anci ha di fatto scippato le deleghe al sindaco di Bologna, Lepore (schleiniano)

Silvia Salis premier? Ci stanno lavorando tutti. Anche l’ex ministro del M5s, Vincenzo Spadafora, l’ostetrico dei governi Conte I e II. Non confondetela. E’ l’altra. Super Salis, mamma Salis, la sindaca di Genova. Compie oggi 40 anni… Auguri!. Tra un anno, due, che farà? Ascoltate Giovanni Toti: “E’ sveglia, tenace, ambiziosa”. Le nostre fonti camalle: “Lavora alla sua possibile scalata Dario Franceschini, Matteo Renzi, inutile ripeterlo, ma ci lavorano anche gli amici del marito regista, cinematografari romani, editorialisti di Repubblica e figli. Non dispiace a Mediaset, incuriosisce gli amici di Sergio Mattarella. E poi c’è sempre Giovanni Malagò”. I suoi colleghi dell’Anci: “Ci ha convocato a Genova per questo fine settimana e si è inventata la formula ‘C21’. Fa prove da G20”. Sapete come è andata? La riunione dei sindaci doveva convocarla Matteo Lepore, di Bologna, ma Salis gli ha risposto “è il momento di Genova”. Ha vinto Genova.



Il piano di Franceschini, Dario il Grande: “Serve una gamba di centro e se cambia la legge elettorale si faranno le primarie di coalizione”. Non è un film. La gamba di centro dovrebbe assemblarla Renzi, Silvia Salis farebbe la leader. Ma alle primarie Conte e Schlein come arriveranno? Alla Camera, il sondaggio segna “Ammaccati” e “logorati”. Ugo Sposetti, il maestro del Pci, che porta sempre un mazzo di cornetti rossi nei pantaloni, promette: “Se ci sono le primarie io voto Schlein e mi metto pancia a terra per Elly. Le primarie le vinciamo. Le vince Schlein. Salis faccia attenzione a non bruciarsi”.

Sicuri che le vince Schlein? I deputati del Pd hanno corrette perplessità: “Se corre Salis alle primarie, Salis sarà la novità. Risultato? I voti li toglie a Elly e Conte se ne avvantaggia”. Andiamo a Genova dall’umanità camalla, i portuali: “Mentre voi del Foglio scriverete il vostro articolo, la sindaca si troverà all’ex Palazzo della Borsa, luogo simbolo, a festeggiare il suo compleanno. Ha affittato il Palazzo. Ricordatevi degli auguri”. Chi l’ha realmente scoperta? E qui la storia si fa affascinante. Atleta, campionessa del lancio del martello, vicepresidente del Coni, è la compagna del regista Fausto Brizzi (sopravvissuto a un’infame campagna di accuse) artista che ha lavorato con Toti, l’ex presidente (“Sì, è vero, abbiamo fatto delle bellissime campagne pubblicitarie regionali”). La leggenda? Questa: se Forza Italia non se la fosse lasciata scappare… Poteva finire con “Berlusconi per Salis presidente”. E’ sampdoriana, scrive sul Secolo XIX una rubrica sui blucerchiati, è figlia di padre comunista, custode del campo dove si allena (muore pochi giorni prima dell’elezione di Salis) e ha posizioni centriste. Sarebbe perfetta per i moderati tanto che si parla di una disponibilità di Salis a Forza Italia. Se ne accorge Toti, se ne accorge anche la famiglia Bagnasco, Carlo e Roberto, padre e figlio, consigliere regionale e deputato di FI, solo che l’indicazione, la disponibilità di Salis (partita da Genova) non arriva a Tajani e Salis sceglie la sinistra. Telefoniamo al Bagnasco deputato: “Lo smentisco, è una voce che gira, ma non è vera”. Il suo nome come sindaca di centrosinistra a Genova? Lo fa per primo l’attore Luca Bizzarri su un blog e il marito Brizzi, già regista delle prime Leopolde di Renzi, amico di Giorgio Gori, costruisce il racconto.

La campagna elettorale, strepitosa, la segue il figlio di Concita De Gregorio, un altro talento. Da allora non sono più notizie ma scene da cinema: Salis che sfila per Genova con la figlia in braccio, come i quadri di Delacroix o di Pelizza da Volpedo; Salis che vince le elezioni e che canta “Bella ciao”; Salis che prepara personalmente i pacchi da spedire in Palestina sulla Flotilla; Salis che rilascia interviste dal titolo: “Io madre, cattolica e moglie”; Salis che ieri boccia la sperimentazione delle pistole taser… Salis vicino a Italia viva e a Renzi? Non meno di quanto è vicina a Roberta Pinotti, ex ministra della Difesa del Pd, riformista, e al suo ex capo di gabinetto, Alberto Pandolfo, oggi deputato subentrato ad Andrea Orlando. L’altro genio che la sostiene sarebbe il manager Chicco Franchini, amico di Pandolfo, imprenditore del settore nautico, impegnato nel sociale, cliente fisso del ristorante “Le Cicale”. Al potere è arrivata così. Il peso del governare lo ha consegnato a un Giorgetti ligure, l’assessore Pd, Alessandro Terrile, vicesindaco, che ha cinque deleghe (assessore al Bilancio, Società partecipate, Sviluppo Economico sostenibile, Economia del Mare, Rapporto tra porto e città). A Roma, a una delle solite cene, quando al quarto bicchiere si inizia a dire la verità, il regista Brizzi ha ammesso: “Genova è il trampolino”. Lo ricordate Spadafora? Era il mago di Conte, il sottosegretario che si occupava di Rai, il fornaio che ha favorito (insieme a Goffredo Bettini) la nascita del Conte II. Ebbene, ha un’associazione, Primavera, e anche lui guarda con interesse a Salis, Super Salis. Insomma, chi è? Dice Toti: “Dovrà scegliere: o sposta l’asse di centrosinistra verso il centro oppure, comodamente, si sposta dal centro verso la sinistra. E perde tutta la sua qualità”. E’ sindaca da 111 giorni ed è già prima al botteghino delle speranze.

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  • Carmelo Caruso
  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio

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