Le oscure profezie di Dario Franceschini

Paventare una destra eversiva, qualora perdesse, e continuare a ritenersi “superiori” moralmente è piccola politica miope

Dario Franceschini, dopo l’incontro con Giuseppe Conte sul palco della festa dell’Unità, si è convinto che la vittoria del centrosinistra alle prossime elezioni “sia non soltanto possibile ma probabile”. In un’intervista rilasciata a Stefano Cappellini di Repubblica, Franceschini paventa anche una reazione pericolosa del centrodestra alla prospettiva di una sconfitta elettorale. Sostiene che “in questa destra ci sono disvalori evidenti. Noi quando abbiamo perso siamo andati a casa e zitti. Loro hanno aspettato tanto il potere e ne sono innamorati… Nella fase finale della legislatura, se capiranno che vanno verso la sconfitta, potrebbero diventare pericolosi”. Non si capisce bene a che cosa alluda Franceschini che, pur escludendo reazioni tipo l’assalto a Capitol Hill dei seguaci di Donald Trump, dice che “faranno tutto quel che possono. Dobbiamo attrezzarci con la mobilitazione”. Non si sa bene che film abbia visto, forse il vecchio e risibile “Il caimano” smentito dalla storia, ma le preoccupazioni del leader di una corrente del Pd, l’evocazione di pericoli non meglio identificati e l’appello alla mobilitazione danno il senso di una contesa politica che si costruisce sulla paura dell’altro, al quale vengono attribuite volontà eversive. Una politica meno gridata dovrebbe basarsi su un confronto e sul valore delle proprie proposte,

Naturalmente è lecito anche un atteggiamento critico sull’ideologia opposta, purché motivato e circostanziato, dire che nella destra ci sono “disvalori evidenti” è invece un modo per ripetere l’errore sistematico della sinistra che ritiene di detenere una qualche “superiorità”, presunzione che è stata spesso all’origine delle sconfitte. Franceschini, che è una persona non priva di una propensione sincera alla riflessione, ha tutto il tempo per chiarire gli aspetti oscuri del suo ragionamento e per correggere quelli che appaiono preoccupanti, altrimenti rischia di finire intruppato nella categoria fin troppo vasta dei propagandisti senza spessore che puntano più sul rumore. E sarebbe un peccato.

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