Il rinvio della sentenza sulla leadership del Chp ritarda solo di un po’ la deriva di Erdogan. L’obiettivo del governo è compromettere agli occhi dell’elettorato l’immagine del partito, mettendone in luce le divisioni interne
Un tribunale di Ankara ha rinviato al 24 ottobre la decisione sulla legittimità del congresso che, a dicembre del 2023, ha portato Ozgur Ozel alla guida del Chp, il principale partito di opposizione in Turchia. Il partito respinge le accuse di corruzione, definendole politicamente motivate e parte di una strategia mirata a indebolire il fronte antigovernativo in vista delle elezioni del 2028. Nel frattempo, l’offensiva giudiziaria ha già causato l’arresto e l’apertura di indagini contro centinaia di esponenti locali e nazionali. Dopo il primo rinvio in estate, il nuovo slittamento aggrava la crisi che logora il Chp, con la vecchia guardia del partito, vicina a Kemal Kilicdaroglu, pronta a riprendere il controllo. Lo stesso Kilicdaroglu viene indicato come possibile commissario straordinario al posto di Ozel. Come dimostrato dal caos seguito alla nomina di Gursel Tekin a commissario della sezione di Istanbul a fine agosto, l’obiettivo del governo appare quello di compromettere agli occhi dell’elettorato l’immagine del partito, mettendone in luce invece le divisioni interne.
Per il giornalista di opposizione Yavuz Baydar, l’offensiva giudiziaria mira inoltre ad addomesticare la componente eletta dell’opposizione, da neutralizzare progressivamente. L’obiettivo strategico è spingere il Chp e i curdi, quest’ultimi da mesi coinvolti nel processo di pace, ad accettare emendamenti costituzionali che consentano a Erdogan di estendere il suo super-presidenzialismo oltre le prossime elezioni. Secondo vari esperti, il 2025 potrebbe così segnare l’inizio di una nuova fase, in cui l’autoritarismo turco perderà definitivamente il suo carattere competitivo. In un contesto di deriva autoritaria già evidente, gli spazi di resistenza sociale e di confronto politico che ancora caratterizzavano la politica nazionale, come dimostrato dal successo del Chp alle municipali del 2024, rischiano ora di scomparire.