La sindaca di Lecce: “C’è un elettorato che si è allontanato perché non ci ha visti uniti. E’ anche una mia responsabilità, non mi sottraggo. Ma sono ottimista: alle regionali possiamo vincere. Il candidato? Difficile che sia un civico. D’Attis o Gemmato? Sono tutti nomi validi”
Vale per la sinistra e per la sua destra. “Che le devo dire? Io pensavo che per una campagna elettorale si dovesse parlare di programmi. Non di personaggi. Ma evidentemente i contenuti sono secondari nella regione Puglia”, dice Adriana Poli Bortone, esponente storica della destra italiana. Dall’Msi ad An, fino al Pdl e oltre. E’ stata ministra e dal 2024, per la terza volta, è di nuovo sindaca di Lecce. Una delle poche esperienze di successo della destra pugliese in tempi recenti, mentre il centrosinistra faceva il pieno. “C’è tutto un elettorato che si è allontanato dalla destra perché, obiettivamente, non ci ha visti uniti. E’ anche una mia responsabilità, non mi sottraggo”, dice Poli Bortone. “E’ stato un bieco ventennio, adesso cerchiamo di metterlo da parte”. Prima, infatti il centrodestra era in grado di conquistare la regione con Raffaele Fitto e Salvatore Distaso, vinceva le amministrative a Bari con Simeone Di Cagno Abbrescia. “Avevamo pressoché tutti i sindaci”, ricorda la prima cittadina leccese (che nel 2010 e nel 2015 ha anche corso per la regione). “C’era Domenico Mennitti a Brindisi, Rossana Di Bello a Taranto, Paolo Agostinacchio a Foggia”. Poi quella stagione è finita, lasciando spazio alla cosiddetta “primavera pugliese”. Il centrodestra nel frattempo è rimasto fermo, incapace di organizzare un’opposizione significativa. “Con le nostre divisioni abbiamo dato la stura a questa sinistra, particolarmente invadente e invasiva”, ammette Poli Bortone. Dieci anni di Nichi Vendola e poi Michele Emiliano, il governatore che qualcuno ha definito anche il “Tatarella di sinistra” per la sua capacità di allargare, per il trasversalismo con cui ha assimilato pezzi di ceto politico della destra. “Emiliano non è stato il solo”, dice Poli Bortone. Poi aggiunge: “Di fronte alla non unità della nostra coalizione ci sono state sirene che hanno avuto la prevalenza, ma questo non significa che canteranno ancora. Io ho un difetto notevole”. Ci dica. “Sono ottimista, non vedo mai la sconfitta davanti, ma anzi vedo la possibilità di vincere”.
Non tutti tra i suoi alleati sembrano pensarla come lei. E’ forse per questo che la sinistra si è potuta permettere un teatrino fatto di veti e contro veti. La sensazione è che, nel centrodestra, la Puglia sia data per persa. “Può darsi che qualcuno lo abbia pensato. Io sono convinta al contrario che se restiamo uniti possiamo governare il territorio”. I sondaggi tuttavia sono impietosi per la destra, parlano di sconfitta anche se a candidarsi non fosse Decaro. “C’è una parte di elettorato – spiega Poli Bortone – che non è stata proprio contenta di questi ultimi 20 anni in Puglia. Cittadini che probabilmente possono ritrovarsi nel centrodestra, se mettiamo in campo una coalizione davvero unitaria”. Ci riuscirete? “Non penso ci saranno problemi da questo punto di vista”. Quanto al candidato però lo stallo si trascina da settimane. Il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato di Fratelli d’Italia ha dato la sua disponibilità, il forzista Mauro D’Attis è una altro nome in pole position, mentre la Lega propone un profilo civico. Su chi puntare? “Io ho pensato per tanto tempo che una personalità della società civile sarebbe stata la scelta giusta. Avrebbe potuto allargare la platea di chi guarda alla destra. Ma ormai – prosegue la prima cittadina – è difficile che un civico si candidi all’ultimo momento, a meno che non sia particolarmente coraggioso”. E tra i politici, chi preferisce? “Sono persone che conosco perfettamente, so quanto valgono. Sono tutti profili assolutamente degni della massima attenzione”, non si sbilancia la sindaca. “Ma posso assicurare che la coalizione, qualunque sia la scelta finale, sarà compatta”. Nel centrodestra pugliese il suo modello Lecce è stato spesso evocato. Non è che alla fine chiederanno a lei di scendere in campo? “Certamente non sarò io la candidata. E per fortuna”, ride Poli Bortone. A Bari preferisce il Salento. “Sono tranquillissima qui. Ma sono pronta a dare una mano alla coalizione”.