“Spero che da Pechino venga un messaggio per la pace”, dice Massimo D’Alema, intervistato dalla tv cinese. L’ex presidente del Consiglio, come avevamo anticipato sul Foglio, era tra gli invitati alla parata organizzata da Xi per gli 80 anni dalla fine della II Guerra mondiale. Una sfilata, tra armi e manipolazione della storia piegata all’epica del Partito comunista cinese, alla quale hanno partecipato anche Putin e Kim Jong Un.
“La lotta del popolo cinese è stata importante non solo per il suo Paese, ma per tutta l’umanità, per la sconfitta del nazismo e del fascismo”, ha detto l’ex presidente del Consiglio. “Viviamo un momento difficile nelle relazioni internazionali, ma confido che da Pechino venga un messaggio per la pace, la cooperazione e per il ritorno a uno spirito d’amicizia tra i popoli per porre fine alle guerre che stanno insanguinando il mondo in modo tragico”,
La presenza di D’Alema in Cina ha provocato reazioni nel mondo politico italiano. Per Carlo Calenda, è grave che un ex presidente del Consiglio vada a Pechino per celebrare la nascita del fronte antioccidentale. D’Alema va a omaggiare Putin e Kim Jong Un, Xi Jinping. Mentre ragazzi muoiono in Ucraina per difendere la loro e la nostra libertà”.
Forti critiche anche dalla maggioranza: “Sconcertante, ho dovuto guardare più volte il video per capire se fosse un fake. D’Alema è un’icona, un padre nobile della sinistra. Vederlo a Pechino vuol dire che c’e’ un pezzo di sinistra che legittima quell’asse”, dice Alessandro Cattaneo di Forza Italia.
Da FdI, il capogruppo alla Camera Galeazzo Bignami attacca: “E’ inaccettabile la sua presenza lì. La sinistra ed Elly Schlein, che non perdono occasione di farci la lezione contro le presunte derive autoritarie e il populismo non hanno proprio nulla da dire? Non trova inaccettabile che Massimo D’Alema fosse li’?”