Bloomberg spiega che alcune opere civili, come il Ponte sullo Stretto, rischiano di essere spacciata come spesa militare. L’Italia ha bisogno di entrambe le cose: infrastrutture moderne e una Difesa credibile
Su questo punto, e solo su questo, Trump ha ragione. L’Europa deve imparare a badare a se stessa. Il caso del Ponte sullo Stretto, raccontato ieri da Bloomberg, è un esempio perfetto: un’opera civile che rischia di essere spacciata come spesa militare, per dimostrare di aver rispettato l’impegno del 5 per cento del pil richiesto dalla Nato. Ma così si confonde la forma con la sostanza. La Difesa non è un gioco di prestigio contabile. Difesa significa soldati, artiglieria, addestramento, intelligence, cyber-resilienza, prontezza operativa. Tutto ciò che non può essere sostituito da un ponte, per quanto imponente e utile. L’Italia ha bisogno di entrambe le cose: infrastrutture moderne e una Difesa credibile.
Ma pensare che l’una possa surrogare l’altra è un inganno, oltre che un errore strategico. Gli Stati Uniti lo hanno detto chiaramente. L’ambasciatore americano alla Nato Matthew Whitaker ha ricordato che non si tratta di scuole o ponti che in un “mondo immaginario” potrebbero avere valore militare, ma di capacità concrete: battaglioni, artiglieria, sistemi in grado di resistere a un conflitto. E’ un messaggio duro, rivolto al più trumpiano dei ministri italiani, ovvero Salvini. Il Ponte, certo, serve allo sviluppo. E’ una sfida ingegneristica, un’occasione per collegare meglio il Sud e dargli slanci. E’ legittimo investirci, ma chiamarlo Difesa significa prendere in giro non solo gli alleati, ma anche noi stessi. Significa ridurre la sicurezza nazionale a un artificio burocratico. Trump lo dice da anni, e con brutalità: se l’Europa vuole essere protetta, deve imparare prima a difendersi da sola. E’ un ammonimento che andrebbe preso sul serio, perché se continuiamo a chiedere all’America di difenderci senza dimostrare di saper investire davvero in Difesa, il rischio è che un giorno, quando avremo più bisogno di aiuto, l’aiuto non arriverà. Ecco la lezione: smettere di confondere i simboli con la sostanza, i numeri con la realtà, le infrastrutture con i soldati. Solo così, quando sarà necessario chiedere sostegno, potremo farlo non elemosinando, ma da alleati.