La premier a Locorotondo con la famiglia e gli amici. Inseguita dagli affondi di Salvini contro Macron su Kyiv. Nel governo c’è chi spera in una mossa della Santa sede per sbloccare il bilaterale Putin-Zelensky
Immersa nel silenzio della campagna di Locorotondo, Giorgia Meloni cerca come ogni estate di ricaricare le batterie prima della ripresa con il mood pugliese: trulli, un bagno in piscina, una partita a burraco (rigorosamente con le regole internazionali) e pochi amici con cui condividere le giornate da dedicare alla piccola Ginevra.
Dopo il tour de force a Washington, la premier è arrivata in Puglia nel pomeriggio di martedì, raggiungendo una struttura a cui si accede districandosi in un labirinto di strade di campagna tra ulivi e muretti a secco, da un semplice cancello bianco, dove l’aspettavano l’ex compagno Andrea Giambruno e la figlia. Poco dopo è stata raggiunta dal sottosegretario alla Sanità Marcello Gemmato, storico amico di partito, con la moglie Laura e le due gemelline, amiche del cuore di Ginevra.
“Dove sta Giorgia?”: l’ex consigliere comunale di Italia Viva all’angolo del corso formula la domanda che si stanno facendo tutti nella piccola cittadina. Angelo, titolare del bar Caffè della Villa, la aspetta per offrirle un gelato: “Un gusto alla frutta: il nostro must è quello al mandarino. Sono sicuro che le piacerebbe…”. Nei tavoli dei bistrot ci sono tanti turisti, molti francesi. “L’abbiamo vista in tv con il nostro Macron nella Casa Bianca”, raccontano. E qui si entra nella polemica del giorno che porta la firma di Matteo Salvini, leader della Lega e vicepremier. Il quale ha consigliato, in dialetto milanese, al presidente francese di attaccarsi al tram: “Taches al tram. Vacci tu se vuoi. Ti metti il caschetto, il giubbetto, il fucile e vai in Ucraina”. Un modo per chiudere, à la Salvini, il dibattito sulla possibilità che i soldati italiani possano essere inviati al fronte ucraino. Parole rimbalzate in Puglia e nella testa dei vertici di Fratelli d’Italia come sgrammaticate: “A volte bisognerebbe ricordarsi che non si è all’opposizione e che la dialettica fra rappresentanti di governo ha dei confini che non vanno travalicati”. Ma questa, si sa, non è più una notizia.
Meloni vuole staccare da questi rumori di fondo. Il mondo di Fratelli d’Italia del Barese ha la consegna del silenzio su incontri e movimenti della leader: l’impegno non scritto è quello di lasciarle il massimo relax, perché i momenti sottratti agli affetti saranno assorbiti dai contatti con staff, consiglieri e altri capi di stato, con cui si sente quotidianamente in vista dei prossimi vertici. Anche sulla durata di questo soggiorno non ci sono certezze: potrebbe durare una settimana, fino all’intervento al Meeting di Rimini di mercoledì prossimo. L’attenzione della premier adesso è all’incontro fra Putin e Zelensky. Nel governo c’è chi auspica un attivismo della Santa sede per sbloccare lo stallo, sempre che non sia già in corso attraverso canali sotterranei e segreti. Meloni è tornata in Italia soddisfatta dal blitz alla Casa Bianca e resta in modalità operativa anche nella pace pugliese.
Locorotondo è una delle gemme della Valle d’Itria (“U Curdunn ce’ pais, jè nu stuzz d paradiis”, ovvero “Locorotondo che bel paese, è proprio un pezzo di paradiso” dice un detto locale), con una antica tradizione missina (nel 1994 elesse senatore il liberale-tatarelliano Giuseppe Petrelli). Di qui è uno dei maestri di Gemmato, Michele De Giuseppe, consigliere comunale scomparso qualche tempo fa: era uno dei leader dell’ala rautiana del partito, un innovatore amante della cultura (aprì anche una succursale della Libreria Europa a Bari) e della creatività studentesca (negli anni Ottanta presentava liste che avevano come logo il gatto arancione Garfield). Le tracce dell’amministrazione di destra ci sono nella toponomastica, un vero catalogo identitario con lo scrittore Giulio Cesare Evola e Giorgio Almirante, senza dimenticare l’intitolazione per gli eroi di El Alamein. L’arrivo della premier è considerato una festa dalla Regione Puglia, che ha dato il benvenuto alla leader con un post sui social istituzionali: il rapporto tra il governatore Michele Emiliano e Meloni è segnato da una forte empatia, che ha portato anche sintonie (dal Patto per la Puglia alla gestione dell’emergenza Ilva, alla nuova governance di Aqp, la società partecipata, una delle stazioni appaltanti più grandi del Mezzogiorno, ancora senza i nuovi vertici). Il sindaco di Locorotondo Antonio Bufano si dice “onorato che la Meloni abbia scelto di venire nella Valle a riposarsi”, ma non si sbottona sulla location. La scelta della nuova masseria, dopo alcuni anni in una trulleria a Ceglie Messapica, nasceva dal desiderio di avere maggiore privacy (ma sono già in arrivo troupe e inviati). Trulli, piscina, amici, grigliate, burraco e una overdose di sguardi, abbracci e attenzioni per la piccola Ginevra: l’estate pugliese della Meloni è tutta qui. Crisi internazionali permettendo, certo.