In questa segreta cala sarda, vedere indietro di un milione di anni fa. Germogli spuntati al sole e orme di pesci, stampate. Un tempo incommensurabile si era chiuso come una ganascia su quella vita, e l’aveva catturata
Milioni di anni fa, tra il Pomagagnon e le Tofane, doveva essere così come oggi: qui a Tinnari, Gallura, una cala cui si arriva da terra a fatica, o dal mare. A inizio agosto nessuno, o quasi. Adesso, solo noi.
Doveva proprio essere così fra le Tofane, in un tempo geologico che non so. Vette rosa emergenti da un’ acqua cristallina. In un regale sterminato orizzonte le rocce impercettibilmente emergevano dall’oceano primordiale.
Pesci minuscoli, che guizzavano a branchi. Lenti esitanti granchi. Conchiglie che un’onda lieve depositava in una fessura della roccia: per l’eternità.
Stamattina, in questa segreta cala sarda, vedere indietro di un milione di anni fa. Mia madre quando ero bambina, d’ estate nelle Dolomiti, mi raccontava che quelle montagne erano fatte di conchiglie e fossili. Che se ne trovavano perfino ancora, di tenere alghe prigioniere dentro a un quarzo, salve dal disfacimento e dal tempo. E io faticavo a crederci – i grandi raccontano un sacco di storie ai bambini, già mi dicevo.
Tuttavia in centro, a Cortina, c’era una vetrina piena di quarzi viola e verdi, e di fossili. Germogli spuntati al sole di evi fa, e orme di pesci, stampate. Un tempo incommensurabile si era chiuso come una ganascia su quella vita, e l’aveva catturata.
Li osservavo, tesa sulle punte dei piedi per arrivare alla vetrina, a lungo, incredula. Dunque, lassù c’era stato il mare un giorno, davvero.
E stamattina in una Gallura deserta lo capisco, anzi, quasi lo vedo. Quanto simile il rosa delle rocce, a quello delle Dolomiti. Un po’ più dolce la modanatura delle punte: meno tagliente che lassù, sulle Tofane. Forse le onde sono più gentili del vento che squarcia d’inverno le montagne?
Guizzare di pesci, un gabbiano radente sull’acqua. Sciabordio di risacca, e di nuovo silenzio. Impercettibile, un nuovo mondo sale dal mare.
Ma stamattina, per un istante, lo ho intravisto. O mi si è lasciato vedere? Forse bisognerebbe, più che guardare, da ciò che vediamo lasciarsi colmare.