Lo studio dell’esoterismo fa l’ingresso ufficiale nel mondo accademico italiano all’Università di Pisa. “Un approccio storico-critico e comparativo incentrato sull’analisi delle fonti e delle tradizioni, anche grazie a una visione interdisciplinare”
Per la prima volta lo studio dell’esoterismo fa l’ingresso ufficiale nel mondo accademico italiano. Dallo zoroastrismo alla demonologia, dalle pratiche del buddhismo tantrico al taoismo magico, dalla cabala allo sciamanesimo, dalla stregoneria ai rapporti tra Intelligenza artificiale e tecnospiritualità e molto di più. Sono quaranta i moduli di insegnamento nel master di secondo livello “Religioni, esoterismi, nuove spiritualità” appena annunciato dall’Università di Pisa e promosso dal dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere. Responsabile dell’iniziativa è Chiara Ombretta Tommasi, professore associato di Storia delle religioni e del cristianesimo antico. Romana di nascita, trapiantata a Pisa sin dagli studi alla Scuola Normale Superiore, Tommasi è convinta di una iniziativa che ha già tre riferimenti europei: a Parigi, Amsterdam ed Exeter sono state attivate negli ultimi decenni altrettante cattedre sull’esoterismo.
Qual è l’obiettivo del master?
Offrire un arricchimento culturale e spirituale, fondato su un approccio rigorosamente scientifico, per comprendere fenomeni di grande rilevanza storica e sociale ma spesso trascurati nel contesto accademico.
L’esoterismo è una pianta scivolosa anche per la pluralità delle radici e l’ampiezza delle sue diramazioni.
Il nostro sarà un approccio storico-critico e comparativo incentrato sull’analisi delle fonti e delle tradizioni, anche grazie a una visione interdisciplinare. Ci affideremo di volta in volta a specialisti delle materie che verranno trattate: si articoleranno in 40 moduli tenuti da 47 docenti anche di altre università, perché i corsi non riguarderanno solo aspetti umanistici ma i rapporti della spiritualità con la medicina, la psicologia, le tecnologie digitali e l’Intelligenza artificiale.
Quando partiranno le lezioni?
A gennaio prossimo con iscrizioni entro novembre per un numero minimo di trenta e massimo di cinquanta partecipanti, che abbiano conseguito una laurea magistrale o una laurea con il vecchio ordinamento in qualsiasi facoltà. Saranno 300 ore di didattica fino a giugno più un tirocinio e una tesina, con la maggior parte delle lezioni online concentrate nei fine settimana e quattro o cinque weekend in presenza.
Come nasce il suo interesse per l’esoterismo?
Dai miei studi di filologia sui movimenti della tarda antichità quali l’ermetismo e le correnti gnostiche. Per comprendere l’esoterismo, ma direi tutte le forme di spiritualità alternativa che attraversano l’epoca contemporanea, è necessario fare un passo indietro, esplorando sia le tradizioni marginalizzate sia quelle consolidatesi all’interno delle grandi religioni, come la cabala, il sufismo e certi aspetti dello stesso cristianesimo o del cattolicesimo. È il caso di personaggi come il vescovo Agostino Steuco, Nicola Cusano, Marsilio Ficino, che coltivarono questi interessi nell’alveo della Chiesa.
Però la tradizione degli studi esoterici italiani ha spesso fatto i conti in modo conflittuale con la Chiesa fino all’epoca contemporanea.
Gli studi esoterici in Italia hanno sofferto sia della presenza della Chiesa sia dell’ostilità degli intellettuali di matrice marxista verso tutto ciò che sapeva di irrazionale. Eppure queste correnti alternative, al pari di quelle che hanno attinto alle tradizioni orientali, hanno avuto e hanno considerevoli riflessi sulla storia e sulle arti, nella letteratura e nella musica, malgrado la diffidenza o il rifiuto dell’ufficialità. Anche quando mi sono occupata di transumanesimo mi sono parsi evidenti i suoi legami con certe tendenze gnostiche. Vale pure per il confronto con l’Intelligenza artificiale, che non va demonizzata ma governata e forse sconta un appellativo sbagliato: definirli “intelligenti” carica certi strumenti di aspettative che non possono mantenere.
I social hanno dato impulso a una ripresa del pensiero magico? Silvia Ronchey rilevò un rapporto tra Internet e le caratteristiche del dio Ermes.
L’osservazione è molto interessante, ma credo che il web abbia inciso solo in misura parziale sulla diffusione del pensiero magico, enfatizzando tendenze già presenti nel New Age.
Quali letture consiglia?
Il Corpus Hermeticum perché ha avuto un’influenza notevolissima sui movimenti successivi, poi gli Oracoli caldaici attribuiti a Zoroastro, che ispirarono un filone sviluppatosi fino alle correnti massoniche e a opere come “Zoroastre” di Rameau e “Il flauto magico” di Mozart. Quindi il variegato universo dei testi gnostici nelle molteplici declinazioni. Non possiamo trascurare, per una visione dell’esoterismo occidentale, alcuni capolavori letterari: Dante è indispensabile, ma rispecchiando le mie preferenze personali suggerisco anche Goethe e Thomas Mann, da “La montagna incantata” al romanzo incompiuto “Confessioni del cavaliere d’industria Felix Krull”. Aggiungo i libri di Roberto Calasso.
Perché studiare esoterismo?
Prima di tutto per interpretare meglio il presente. Poi ci sono sbocchi professionali nell’editoria, nella divulgazione, nella produzione di contenuti multimediali e nel settore della salute con la comprensione dei diversi approcci terapeutici alla spiritualità del paziente. In più le consulenze per musei, fondazioni culturali e il turismo legato ai luoghi della storia esoterica. Infine è l’occasione per rispolverare la conoscenza di una lingua classica, perlomeno il latino in cui si esprimevano tutti i dotti fino al diciottesimo secolo. Oggi, nella sua inutilità apparente, è uno strumento utile a tutto.