Bizzarri e il mitomane

Va di moda ripetere che la tragedia dei giovani è “l’abbandono scolastico”. Poi ti ritrovi con un ventunenne con laurea breve in Marketing e Comunicazione che come atto di Grande Rivolta Generazionale fa un video su TikTok e scappa da Viserbella

Va di moda, in questi giorni di minorenni senza patente, ripetere che la tragedia dei giovani è “l’abbandono scolastico”. Poi ti ritrovi con un ventunenne con laurea breve in Marketing e Comunicazione, Gilberto Contadin si chiama, che scambia la camera provvisoria della sua capa per la sua (e gli fa proprio schifo), scambia il bagno comune per quello della sua camera (idem), capisce solo allora che lo pagano troppo poco (alla facoltà di Marketing e Comunicazione non gli hanno insegnato a leggere un contratto?) e come atto di Grande Rivolta Generazionale fa un video su TikTok e scappa da Viserbella. Il dubbio che l’abbandono scolastico sia il minore dei mali, se i laureati escono così, può anche venire. Ciò non vuol dire che le paghe non siano da schifo. Vuol dire che bisogna saperlo, farci i conti e non credere che il Marketing e Comunicazione ti trasformi in Che Guevara. Questo gli ha spiegato, con tanta più arguzia e intelligenza, Luca Bizzarri: “Sono di una generazione che si accontentava, dopo quelle che cercavano di cambiare il mondo. E’ stata la peggiore della storia, peggiori figli, peggiori genitori”. Ma il vero disastro è che la sua (nostra) generazione “ha tirato su dei mitomani che credono che i problemi si risolvano su TikTok”. O con la triennale.

  • Maurizio Crippa
  • “Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini”

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