Guerra dentro FdI, i ragazzi di Gioventù Nazionale occupano la sede del partito e si barricano dentro: arriva la polizia

Protesta dei giovani rampelliani nella sede di via Sommacampagna per il tentato trasferimento alla Garbatella. Dispetti e serrature cambiate: nella notte il blitz dei baby meloniani. Rampelli: “L’equivoco è stato risolto”

Occupare Fdi. Strano ma vero. E’ guerra in Fratelli d’Italia a Roma; gli occupanti lavorano la storica sede di via di Sommacampagna 29, memoria della destra italiana dal Msi a oggi. In strada polizia e digos, almeno dieci agenti, in divisa e in borghese.

Una scena abbastanza surreale visto l’attivismo del partito del premier contro le occupazioni alla luce del nuovo decreto Sicurezza.

Ma cosa è successo? La nuova segreteria romana, diretta da Marco Perissa, aveva deciso di spostare la costola giovanile del partito e la sede della federazione romana da via di Sommacampagna alla Garbatella, storica sezione dove la premier mosse i primi passi in politica, in attesa di trovare un nuovo appartamento pèer il partito della Capitale.

La decisione formalmente è stata presa dalla fondazione di An che è titolare di tutti gli immobili. Tra i componenti dell’organismo c’è anche Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica del partito e sorella della premier.

Da quando è stata presa questa decisione è iniziata la guerra tra i ragazzi e il partito romano dei grandi, con dispetti e cambi di serrature.

Fino al blitz di questa notte quando i baby meloniani, tendenza Rampelli, hanno occupato la sede e il partito ha chiamato la polizia. Che mentre scriviamo è ancora per strada.

Si cerca una mediazione: con ogni probabilità Azione giovani, movimento vicino a Fabio Rampelli fondatore dei Gabbiani e leader del Colle Oppio, resterà al suo posto.

A denunciare i fatti sono stati alcuni attivisti di Azione Giovani che hanno pubblicato un post sui social, poi prontamente rimosso. I vertici di Via della Scrofa contatti dal Foglio tendino a gettare acqua sul fuoco, ma non sulla fiamma, parlando di banali incomprensioni. Intanto la giornata passerà alla cronaca come quella di Occupy FdI, una mossa mutuata dai giovani del Pd che anni fa altrettanto fecero.

La nota di Rampelli: “L’equivoco è stato risolto”

“Chi non conosce la storia della sede romana di Via Sommacampagna 29 ignora che è sempre stata gestita autonomamente dal Fronte della Gioventù, dal Fronte universitario di azione nazionale, da Radio Alternativa, Fare Fronte per il contropotere studentesco, Fare Verde, dalla rivista satirica “Morbillo”, da Azione Giovani e Azione universitaria, dalla Giovane Italia e Gioventù nazionale. È qui che sono transitati, oltre al sottoscritto, tutti i nomi importanti della destra romana e italiana”. Lo dice in una nota, commentando la notizia pubblicata dal Foglio, il vicepresudente della Camera Fabio Rampelli. “Oltre 30 anni di movimento giovanile puro che solo negli ultimi tempi hanno avuto la temporanea coabitazione con la Federazione romana di Fratelli d’Italia. Una sistemazione provvisoria in attesa di una sede più idonea per il primo partito della capitale. La Fondazione Alleanza nazionale, proprietaria dell’immobile, dopo la rinuncia di Fratelli d’Italia Roma ha semplicemente ripreso possesso dei locali, ignorando che una metà della sede è tuttora quotidianamente frequentata dai ragazzi di Gioventù nazionale. Un equivoco cui si è immediatamente posto rimedio con il mio intervento, due telefonate e la consegna delle chiavi al sottoscritto come responsabile della custodia dei locali, in totale accordo con la Fondazione, con i ragazzi e con la Federazione romana di FDI. Pertanto nessuna fantasiosa occupazione è in corso, mentre tutti i militanti e simpatizzanti della nostra organizzazione giovanile, che si sono allarmati questa mattina da ogni dove, possono rasserenarsi perché nessuno farà mai venire meno questo simbolo del movimentismo studentesco e giovanile, nel quale Paolo Di Nella scriveva i manifesti a mano per annunciare la campagna per l’esproprio di Villa Chigi e la sua restituzione alla comunità di quartiere. Proprio in seguito all’affissuone di quei manifesti fu sprangato a Piazza Gondar e perse la vita dopo essere stato in coma per sette giorni.”, conclude Rampelli nella dichiarazione.

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d’autore.

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