I disegnini, le bugie e il narcisismo malato di Trump

E’ rimasto intrappolato in una sua super Bibbiano. Ma ora che l’hanno beccato sul punto debole di un complotto inventato da moralizzatore, la pedofilia e le messe nere dei democratici, il moralizzatore verrà moralizzato?

Con lucidità analitica e nel rispetto dei fatti, Giuseppe Sarcina ha notato nel Corriere che noi non sappiamo affatto tutto quello che avremmo voluto sapere e abbiamo presunto di sapere su Trump, è vero anzi l’opposto. Abbiamo detto e scritto: sta stipulando un nuovo accordo sul modello della conferenza di Yalta con Putin e Xi Jin Ping al posto di Churchill e Stalin. Ma non è vero, non riesce a far quadrare i conti dell’Ucraina e si perde nei meandri spasmodici della sua stessa irresolutezza e della tattica di gioco del gatto con il topo dei suoi interlocutori nella presunta nuova divisione del mondo in sfere di influenza. Abbiamo detto e scritto che c’è una corsa alla alleanza delle autocrazie contro le democrazie europee. Ma il compenso per le forniture ingenti di armi dall’Iran è stato il silenzio di Putin e Xi sul bombardamento di Fordo, questo fronte degli autocrati è disconnesso. Abbiamo detto e scritto che a Washington ha preso il potere un blocco tecnologico-politico ferreo.

La lite con Musk toglie ogni dubbio sulla vulnerabilità delle alleanze futurologiche dei monopolisti che fanno tremare il mondo. Tutto vero. Però abbiamo anche detto e scritto che Trump è un caso clinico di narcisismo e che il carattere seriale e buffo della sua coazione a mentire è l’ostacolo principale alla comprensione politica del fenomeno che rappresenta. E questo, insieme con il lato buffo dell’Apocalisse, anche quello notato per tempo, è un elemento di giudizio incontrovertibile.

Il fucking idiot di cui parlò Murdoch in privato, mentre con una mano (il WSJ) faceva la fronda e con l’altra (la Fox) produceva una massiccia propaganda Maga, è rimasto intrappolato in una sua super Bibbiano. Come se i nostri bibbianesi più accaniti, che avevano elaborato il teorema del complotto criminale della sinistra per svuotare dei suoi frutti la famiglia, fossero stati scoperti a trafficare con i bambini sottraendoli alle loro famiglie. In più, grazie a un’impennata del WSJ, che ha sempre condotto con dignità la sua politica di appoggio frondista al presidente che taglia le tasse alla finanza (istinto comprensibile per il giornale del Dow Jones), delle bugie di Trump si è visto il lato sfacciato, intenibilmente comico. Dice che non sa disegnare, e dunque non può essere stato lui a fare gli auguri al caro finanziere pedocriminale, il suo amico Epstein, con un disegnino di un nudo di donna al posto del cui pube c’è un cespuglietto, con la sua firma e il rinvio ad altri piacevoli segreti, ma le aste hanno battuto tanti suoi disegnini di cui si era vantato e che aveva esposto, peraltro con la stessa tecnica di quello raccontato dal WSJ.

La bugia in politica ha un suo fascino indiscreto, è lo stile barocco del potere, allude alla verità, o la insinua, torcendo con la forza il significato della verità, è materia comune di scambio e viene spesa a discrezione secondo un canone antichissimo e in un certo senso venerabile. Ma Trump anche in questo smentisce ogni legge accertabile e interpretabile dell’esistenza politica, i suoi vizi sono puerili, egomaniaci, esposti alla luce del sole, compiaciuti e grondanti senso di sé. Altro che Yalta, altro che autocrate, altro che golden age tecnofuturistica: è il bambino beccato con il classico dito nella marmellata. Per questo uno si dice: ora l’hanno beccato sul punto debole di un complotto inventato da moralizzatore, la pedofilia e le messe nere dei democratici, e il moralizzatore verrà moralizzato, con il contributo dei suoi stessi fedeli e creduloni che si accorgono di essere stati gabbati nella farsa oscena che avevano messo in piedi per farlo presidente, e ora gli si rivoltano contro. Speriamo. Ma se l’America seppe sbarazzarsi alla fine di un bugiardo e raffinato politico come Nixon, ce la farà a fare altrettanto con tutte quelle buffe macchie di marmellata?

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  • Giuliano Ferrara
    Fondatore
  • “Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.

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