Impossibile non esserci passati almeno una volta: lo stabilimento balneare di Fregene ha rivoluzionato l’idea di spiaggia con il suo aperitivo al tramonto. Oggi quel rito sarà anche altrove
Alzi la mano chi non c’è mai stato almeno una volta. Perché, a Roma, è quasi impossibile non esser mai passati all’ora dell’aperitivo al Singita a Fregene. Che ora si espande, esportando il suo concetto di spiaggia lounge. L’ultima apertura è dello scorso aprile, all’Argentario, alla spiaggia dell’Osa, la parte alta della Giannella. Non la parte più conosciuta del mare di Maremma: non siamo tra i vip all’Ultima Spiaggia e nemmeno nell’ancora più snob Macchiatonda, e nemmeno in Feniglia, ma in un luogo frequentato soprattutto dai maremmani. Prima, nel 2009, aveva invece aperto a Marina di Ravenna, l’unica località romagnola un po’ selvaggia, con le dune e la pineta dietro. Mentre nel 2018 c’era stato il primo passo internazionale, a Malta, nella splendida baia di Ghajn Tuffieha. Insomma, la spiaggia nata a Roma, anzi a Fregene, sta diventando l’unico brand marinaro italiano da esportazione. L’altro è il Twiga, appena acquistato da Leonardo Del Vecchio, ma è tutto un altro concept: una spiaggia di lusso, per ricchi cafonal, con annesso ristorante. Mentre il Singita, che in lingua Swahili significa “miracolo”, è tutt’altra cosa. “Volevamo un nome che avesse un significato, al femminile, e che suonasse bene”.
Ma torniamo dove tutto è iniziato, a Fregene, nel 2003. I tre soci – Marco Falsarella, Luca Iacoponi e Claudia Serafini – allora trentenni, cercavano una location per far vivere il progetto che avevano in testa: una spiaggia dove la giornata al mare con lettino e ombrellone è secondario rispetto al dopo, che scatta dalle 19 in poi, con musica lounge, cuscini, teli sulla sabbia, baldacchini e dj set. Non una roba danzereccia, come il Papeete di Milano Marittima, dove nell’estate del 2019 Matteo Salvini si avvinghiò al suo delirio facendo cadere il governo Conte 1. Semmai più simile all’atmosfera selvaggia dei chioschi di Formentera: spartana e senza troppi fronzoli. Con il “rito del gong” nel momento in cui il sole si tuffa nel mare. Il posto lo trovano a Fregene, dove il Comune di Fiumicino aveva messo a bando dei tratti di spiaggia libera. Vincono il bando per la gestione di una spiaggia libera attrezzata, dove ognuno può andare e stendere il proprio telo. Per gli arredi si ispirano ai lodge africani, con un pizzico di oriente: Thailandia e Indonesia. Sui toni dell’arancione, del bianco e del marrone.
“Io e Luca veniamo dal mondo del Touring club, Claudia dai villaggi. Ci ha unito la passione per i viaggi e per il mare. Volevamo realizzare un concetto di beach club completamente diverso, come non si era mai visto in Italia. Ci colpiva il fatto che nei normali stabilimenti le persone alle 19 lasciavano la spiaggia, per poi magari tornarci a cena verso le 21. Ma proprio quelle due ore sono le più belle da passare al mare: fa meno caldo e ci si gode lo spettacolo del tramonto. Così abbiamo pensato al rito dell’aperitivo, ma in versione lounge, un’esperienza rilassante, quasi mistica, che in quelle due ore vuole portarti lontano, in qualche spiaggia orientale, pur stando a due passi da Roma”, racconta Marco Falsarella. Così l’aperitivo al Singita per almeno un quindicennio diventa fenomenologia sociale in città: tutti prima o poi ci passano, magari invitati ai tanti compleanni che lì si festeggiano. Oppure agli eventi che ne scandiscono l’estate, come Fiorisci, Woodstock, Burning Man, Illumina, Sogna, Dia de las muertos, realizzati dal Singita Nouveau Cirque: gruppo di funamboli e artisti di strada. Meglio ancora nei giorni normali, magari infrasettimanali. Nel 2023 il compleanno dei vent’anni. Forse adesso va un po’ meno di moda, è meno sulla cresta dell’onda. “I numeri dicono il contrario, forse siamo sempre di moda perché in realtà non lo siamo mai stati. Quello che ci rende più orgogliosi è che siamo trasversali per età, dai ragazzini agli ultrasessantenni, e per ceto sociale. Da noi c’è di tutto, ma uniti dallo stesso mood”.
Ora si guarda sempre più all’estero: vorrebbero aprire a Bali, nel mediterraneo a Maiorca o Minorca e in Grecia. Vedremo mai un Singita in montagna? “Perché no? Se trovassimo il posto giusto…”. Ma d’inverno che fate? “Per noi l’inverno si riduce a tre mesi. Quasi non esiste…”.