Questioni di concordanza e di geografia. Le notti insonni di Lorenzetto a far le pulci ai giornali
- Gender. Dacia Maraini nella rubrica Il sale sulla coda che firma sul Corriere della Sera: “Gli organizzatori, tra le quali le professoresse che curano i gruppi di lettura”. Il gender dilaga. [8 luglio 2025]
- Fulmini. Titolo dal sito della Repubblica: “Treno Italo colpito da un fulmine fermo a Melegnano”. Non ci sono più le saette di una volta. [6 luglio 2025]
- Adultera. Alcuni professori di chiara fama sono convocati dal quotidiano di via Solferino per esporre l’essenziale del loro sapere nella pagina web Le lezioni del Corriere. A Luciano Canfora, insigne classicista, sono affidate “Le lezioni di greco”, nell’ambito delle quali tratta del Nuovo Testamento, “un libro di enorme rilievo, mai letto da coloro che lo venerano se non in minima parte”, egli afferma, talché non si capisce se costoro lo venerino in minima parte o se l’abbiano letto in minima parte. Transeat. Canfora si sofferma sul Vangelo (“un testo ‘sovversivo’”), in particolare sulla pericope di Gesù e l’adultera contenuta in quello di Giovanni (ma per alcuni studiosi in realtà più consona alla narrazione di Luca). La storia è nota. L’accademico si concentra sul momento in cui i giudei che volevano lapidare la donna se ne sono andati scornati e scrive: “Sulla scena rimangono solo Gesù e l’adultera, che chiede: ‘Dove sono andati?’”. L’insegnamento è senz’altro sovversivo, ma forse non era il caso di sovvertire il testo canonico che né Canfora né la redazione del Corriere si sono presi la briga di controllare. Avrebbero scoperto che non è l’adultera a interpellare il Nazareno, bensì è quest’ultimo a interrogarla: “Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. Alzatosi allora Gesù le disse: ‘Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?’. Ed essa rispose: ‘Nessuno, Signore’”. (Giovanni 8, 9, nella traduzione della Cei). Così corretto Canfora, che ha rischiato di finire incluso fra coloro che non hanno mai letto il Nuovo Testamento, il Corriere torna a essere quella Bibbia che è sempre stato. [21 maggio 2025]
- Selfie. “‘Soffocati dai selfie’ da Capri a Como / la crociata anti-turisti”, titola La Repubblica. A corredo, una grande foto con questa didascalia: “Portofino ha bandito la sosta per fare i selfie in due diverse zone della città”. Peccato che l’immagine rappresenti l’abbazia di San Fruttuoso a Camogli. Inoltre, Portofino non è una città, bensì un Comune della città metropolitana di Genova (fra l’altro uno dei meno popolati d’Italia: appena 355 abitanti al 31 marzo 2025). [9 luglio 2025]
- Università. Commentando sulla Stampa l’udienza di papa Leone a Giorgia Meloni, l’ex direttore Marcello Sorgi, nel ricordare gli incontri tra i papi italiani con i capi dei diversi governi succedutisi nel nostro Paese, evoca il “carattere domestico, familiare, che c’era tra persone che si conoscevano da sempre, avevano frequentato l’Università Cattolica e finivano a parlare di amici comuni e di politica interna”. Osservazione suggestiva però infondata: nessuno degli ultimi cinque pontefici italiani ha studiato nell’ateneo milanese fondato nel 1921 da Agostino Gemelli. [3 luglio 2025]
- Magnifico. Giuseppe Sarcina sul Corriere della Sera intervista “Charles Kupchan, 67 anni, politologo ed ex consigliere di Barak Obama”. E in una delle risposte gli fa dire: “In realtà Musk ha già avuto una prima verifica con la vicenda della legge di bilancio, il ‘big beautyful bill’”. Tutto beautiful, anche Barack trasformato in Barak, come il vino rosso calabrese. [7 luglio 2025]
- Zanzare. Titolo dal sito della Repubblica: “Photon Matrix è il laser per eliminare le zanzare che tutti sognano”. Sogno di una notte di mezza estate. [7 luglio 2025]
- Congegnato. “‘Silenzio digitale, per Gaza’, la catena di Sant’Antonio che in realtà è una bufala (e non serve assolutamente a niente)”, titola Login:, sezione – con tanto di due punti nell’intestazione – del Corriere.it. Nel testo, Michela Rovelli avverte: “Una fake news, per usare termini moderni, che in questo caso non nasconde una truffa ma solo un tentativo ben congeniato di creare un messaggio che venga inoltrato all’infinito”. A nostra volta avvertiamo Rovelli che qui il genio non c’entra nulla: si scrive congegnato. [21 giugno 2025]
- Battiato. La Stampa dedica una pagina al romanzo di Ezio Abbate, Ti vengo a cercare. Che però in una didascalia diventa E ti vengo a cercare, la canzone di Franco Battiato. [30 giugno 2025]
- République. Maurizio Belpietro, direttore della Verità, si ostina a fare sfoggio del francese, che con tutta evidenza non padroneggia. Nel suo editoriale di prima pagina scrive: “Banlieue e sobborghi dove vige la sharia e non le leggi della Republique o della monarchia dei Windsor”. La grafia corretta è “République”, con l’accento acuto sulla prima e. [9 luglio 2025]
- Aereo. Giacomo Salvini scrive sul Fatto Quotidiano che il premier Giorgia Meloni aspirerebbe “a qualcosa in più dell’Airbus 319 del 31° stormo con cui viaggia all’estero” e osserva: “Il vero problema di un’operazione di questo genere, infatti, è tutta politica e comunicativa”. Complimenti per la concordanza. [4 luglio 2025]
- E no. Sul Corriere della Sera, Claudio Bozza si occupa di Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura, “‘Gennarino’, così lo chiamano affettuosamente i suoi amici (politici e non)”. Aridaje! L’avverbio negativo olofrastico – che da solo costituisce un’intera frase – è soltanto no, quindi Bozza avrebbe dovuto scrivere: “Politici e no”. [19 giugno 2025]
- Franco. Antonio Padellaro nella rubrica Franco tiratore sul Fatto Quotidiano: “Parzialmente oscurato dalla candidatura di Giorgia Meloni al Nobel per l’Economia avanzata da Italo Bocchino l’annuncio di Matteo Renzi: ‘Torno alle feste dell’Unità’ ha gettato nel panico il Pd”. Sarà anche franco, ma non proprio un esempio di chiarezza. [3 luglio 2025]