Medvedev ritratta il sostegno nucleare della Russia all’Iran

Dopo l’attacco statunitense all’Iran, l’ex presidente russo è stato l’unico a parlare di assistenza concreta anche sotto la forma di un’arma nucleare. Trump l’ha subito redarguito e Putin non ha accennato a sostenere le promesse del suo subalterno, che ha ritrattato poco dopo. Ma il problema è chi lo prende sul serio

In Russia, soltanto una persona, dopo l’attacco degli Stati Uniti ai siti nucleari dell’Iran, ha reagito dicendo che Teheran avrebbe presto ricevuto assistenza concreta anche sotto la forma di un’arma nucleare. Questa persona tanto loquace è l’ex presidente, ex premier della Federazione russa, attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev. È bastato un rimprovero neppure da parte del suo diretto superiore, il capo del Cremlino che lo ha usato per la celebre staffetta facendolo passare per il volto liberale della Russia, Vladimir Putin, ma del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Trump ha detto a Medvedev, tramite un post su Truth, che “con la parola N” (nucleare) non si scherza e “non dovrebbe essere trattata con tanta superficialità”. Poco dopo che Medvedev, sempre focoso su X e Telegram, aveva promesso un pronto intervento al fianco dell’Iran, Putin ha accolto il ministro degli Esteri della Repubblica islamica, Abbas Araghchi, e si è limitato a mandare i suoi saluti a Khamenei.

Forse oltre ai saluti ha mandato qualche soldo, ma non si è sognato di sostenere le promesse del suo subalterno. Medvedev ha poi ritrattato, ha detto che la Russia non ha intenzione di dare un aiuto atomico all’Iran e anzi Mosca è parte del Trattato di non proliferazione e gli Stati Uniti e la Russia non dovrebbero litigare sull’argomento, visto che sono firmatari dello Start, che lui stesso ha siglato come presidente. Medvedev non conta nulla, il suo posto è quello dei social, dove Putin, che è quello che decide in Russia, nemmeno è presente. Il problema non è tanto l’inconsistente Medvedev ma sono le persone che vogliono prenderlo sul serio, presentando le sue minacce come il segnale che Mosca è pronta a bombardare Londra, o Berlino, o a trasportare armi atomiche se si danno all’Ucraina gli strumenti per vincere, quindi meglio smettere di aiutare Kyiv se si vuole salvare il mondo. È solo una scusa, chi prende Medvedev sul serio ha capito ben poco della Russia in guerra. Non vale dire: l’ha detto Medvedev.

Di più su questi argomenti:

Leave a comment

Your email address will not be published.