Ecco perché i caccia Rafale sono diventati un problema per Macron

Nella crisi tra India e Pakistan, per la prima volta un aereo occidentale è stato abbattuto da un missile cinese. Panico ai vertici della Difesa francese. E i sostenitori dell’F-35 americano ne approfittano per esaltare la superiorità degli aerei Lockheed Martin

Parigi. “Tout est verrouillé”: è tutto bloccato, non filtra nulla, o quasi. Così Jean-Dominique Merchet, firma dell’Opinion e tra i massimi esperti francesi di questioni militari e geostrategiche, riassume il clima che si respira ai piani alti della Difesa francese da quando un caccia multiruolo Rafale dell’Aeronautica militare indiana è stato abbattuto dall’aviazione pachistana durante la crisi con l’India grazie all’utilizzo di un Pl-15, il missile aria-aria a lungo raggio a guida radar di produzione cinese. “È la prima volta che accade dall’entrata in servizio del caccia francese, avvenuta nel 2001. Ed è la prima volta che un aereo occidentale viene abbattuto da un missile cinese”, dice al Foglio Merchet.



Il primo a confermare l’abbattimento del Rafale in dotazione alle Forze armate di Nuova Delhi è stato un alto funzionario dell’intelligence francese, in forma anonima, alla Cnn. La stessa fonte ha inoltre dichiarato che le autorità francesi stanno indagando sull’eventuale abbattimento di più di un Rafale da parte del Pakistan. La flotta dell’India ne contava 36 nella versione monoposto e biposto, acquistati nel 2020, e ne ha appena ordinati altri 26 per la sua marina. Contattata dall’emittente televisiva americana, Dassault Aviation, l’azienda che produce i Rafale, si è rifiutata di commentare. Anche dall’India non è arrivata nessuna conferma ufficiale, mentre le autorità pachistane hanno affermato di aver abbattuto in totale cinque jet nello scontro aereo di due settimane fa al confine con la regione del Kashmir, tra cui tre Rafale, non uno.



“Il Pakistan sostiene di aver abbattuto tre di questi aerei di fabbricazione francese quella notte, mentre l’India non ha confermato nulla ufficialmente. Secondo gli specialisti di Open source intelligence (Osint), non c’è dubbio che un Rafale sia stato distrutto, come dimostrano le immagini dei resti del jet ritrovati a terra. È stata avanzata anche la possibilità che sia stato abbattuto un secondo Rafale, sulla base delle immagini di un cannone Nexter geolocalizzato in un altro luogo”, spiega al Foglio il giornalista dell’Opinion. “Il dispositivo che ha fatto la differenza” nello scontro aereo tra l’India Air Force e la Pakistan Air Force “è stato il missile Pl-15 fornito dalla Cina”, sottolinea Merchet. “Il Pl-15 è un missile che rientra nella gamma dell’Amraam americano, dell’R-37 Vympel russo e del Meteor di Mbda (il principale consorzio europeo costruttore di missili e tecnologie per la Difesa, ndr). La sua gittata, molto variabile a seconda dell’altitudine, può raggiungere i 200 chilometri, con un tempo di volo di oltre due minuti. Questi missili sono noti come missili Beyond visual range (Bvr). Tutto avviene molto rapidamente, a distanze considerevoli”.



A provocare l’incidente che a Parigi ha generato un’ondata di panico ai vertici della Difesa potrebbe essere stata l’assenza delle specificità del Pl-15 nella banca dati del sistema di protezione dei Rafale: il sistema integrato di guerra elettronica Spectra, progettato dal gruppo francese Thales e Mbda. “Se le specificità del missile cinese Pl-15 non sono state registrate in anticipo nella ‘biblioteca delle minacce’ dell’aereo preso di mira, quest’ultimo viene abbattuto”, ha spiegato all’Opinion Frédéric Lert, specialista francese di aviazione militare. È evidente che si tratta di un duro colpo per la Difesa esagonale, e in particolare per Dassault Aviation. Senza sorprese, i sostenitori dell’F-35 americano, come evidenziato da Merchet, stanno approfittando dell’abbattimento del Rafale per esaltare la superiorità degli “aerei di quinta generazione” fabbricati dalla Lockheed Martin, in dotazione alla maggior parte delle Forze aeree europee. “Per comprendere la guerra aerea moderna”, conclude Merchet, “bisogna allontanarsi dalle immagini del passato o da quelle del cinema, come Top Gun. Oggi tutto avviene a distanze considerevoli: non ci sono più combattimenti aerei ravvicinati, e per bombardare un obiettivo non è più necessario sorvolarlo”.

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