Il presidente americano ha accolto con entusiasmo l’elezione del connazionale Robert Francis Prevost come nuovo pontefice, dicendo di essere impaziente di incontrarlo. I post su X in cui il nuovo Vescovo di Roma criticava le deportazioni della nuova amministrazione
Il nuovo Papa è l’americano Robert Francis Prevost. La stessa nazionalità di Donald Trump ma, a giudicare da alcuni suoi tweet risalenti allo scorso febbraio, con idee molto diverse sul tema dei migranti. L’account X di Papa Leone XIV veniva usato per lo più per repostare contenuti e notizie riguardanti la Chiesa, Papa Francesco o eventi legati alla sua attività in Peru.
Recentemente però Prevost aveva pubblicato due articoli, uno di America Magazine e uno di NcrOnline che esprimevano una linea contraria rispetto a quella portata avanti negli Stati Uniti da Donald J. Trump e di J.D. Vance.
Il vicepresidente americano aveva cercato di giustificare le deportazioni di massa di immigrati illegali che l’Amministrazione Trump sta portando avanti con il concetto cristiano di “Ordo Amoris”. Ne aveva scritto Matteo Matzuzzi in questo articolo.
Vance il 30 gennaio, rispondendo ad alcune critiche sulla politica di Trump sui migranti, aveva scritto su X: “Basta cercare su Google ordo amoris”, facendo riferimento a un passaggio del De civitate Dei di Sant’Agostino in cui si dice che “l’amore scaturisce sempre e comunque nella e dalla relazione in cui è collocato”. Papa Francesco aveva contestato questa interpretazione nella lettera inviata a Gennaio ai vescovi americani: “Il vero ordo amoris che deve essere promosso è quello che scopriamo meditando costantemente sulla parabola del Buon Samaritano, ossia meditando sull’amore che costruisce una fraternità aperta a tutti, senza eccezione”.
Prevost, che è agostiniano, aveva scritto allora su X: “J.D. Vance si sbaglia: Gesù non ci chiede di razionare il nostro amore per gli altri”, il titolo di un articolo di NcrOnline firmato dalla giornalista Kat Armas.