L’assemblea degli azionisti ha confermato come previsto Donnet e Sironi. Unicredit (a sorpresa) e Fondazione Crt hanno sostenuto Caltagirone, mentre il gruppo Benetton si è astenuto. Ma l’assetto societario è appeso alla partita su Monte dei Paschi
Come da pronostico, la lista proposta da Mediobanca per il rinnovo del cda di Generali, con la conferma al vertice di Philippe Donnet (amministratore delegato) e Andrea Sironi (presidente), ha avuto la meglio nell’assemblea in corso a Trieste con presente il 68,8 per cento del capitale. Sono terminate da poco le votazioni e il risultato è che la lista Mediobanca ha preso il 52,283 per cento delle preferenze ottenendo 10 posti in cda, quella di Caltagirone il 36,8 per cento (tre posti) e la lista avanzata da Assogestioni con la decisiva spinta di Intesa Sanpaolo il 3,67 per cento (senza rappresentanti).
Le vere sorprese riguardano i voti dei grandi soci e sono state due. La prima è che Unicredit, che a differenza delle previsioni della vigilia davano a sostegno di Mediobanca-Donnet o in astensione, si è schierata con Caltagirone dichiarando di detenere il 6,51 per cento del capitale di Trieste, così come ha fatto la Fondazione Crt (ma questo è meno sorprendente). La seconda è che il gruppo Benetton (con il 4,8 per cento di capitale), realisticamente identificabile come vicino alla cordata Caltagirone-Delfin, si è astenuto come da rumors della vigilia. Scontato, invece, il voto a favore della continuità dell’attuale management da parte degli investitori istituzionali, che nel Leone rappresentano circa il 30 per cento, sul quale hanno avuto un’influenza decisiva le indicazioni compatte da parte dei proxy.
Si chiude così il primo tempo della più grande partita finanziaria che si sia mai giocata in Italia, con un risultato inequivocabile nei numeri, ma che non è scolpito nella pietra considerando che se andasse in porto la scalata di Mps a Mediobanca, che di Generali è il maggior socio con il 13 per cento, si determinerebbe un nuovo assetto azionario che potrebbe rimettere in discussione l’attuale governance. Intanto, il titolo del Leone festeggia con più 2 per cento l’esito dell’assemblea di stamattina.