La prova dei Taurus. Si avvicina l’inizio dell’èra Merz e già emergono tutti i paletti sulla armi

L’ex ambasciatore ucraino Andrij Melnyk ha inviato una lettera aperta al futuro cancelliere con forti richieste di aiuti militari all’Ucraina. Le sue proposte, tra cui i missili Taurus, sollevano tensioni nella cauta coalizione tedesca

Berlino. La lettera si apre con un “caro Merz, so che non è consuetudine che un ambasciatore invii una lettera aperta al cancelliere designato della Germania”. L’autore della missiva, tuttavia, delle consuetudini della diplomazia se ne è sempre infischiato. Parliamo di Andrij Melnyk, già ambasciatore dell’Ucraina in Germania e prossimo rappresentante di Kyiv al Palazzo di Vetro. Un diplomatico “di grado” si direbbe in Italia che negli ultimi anni della sua missione a Berlino (2014-2022) faceva notizia per le sue uscite a gamba tesa. All’amministratore delegato di Volkswagen, Herbert Diess, che nel maggio del 2022 si lamentava di come le sanzioni imposte alla Federazione Russa lo avessero obbligato a chiudere lo stabilimento di Kaluga nella Russia europea, Melnyk suggerì di andare a lamentarsi con Vladimir Putin “un uomo che lui conosce bene e che ha scatenato la guerra di distruzione contro il popolo ucraino”.

L’ambasciatore non diplomatico seppe farsi detestare a Berlino per aver più volte mancato di rispetto al presidente federale Frank-Walter Steinmeier, per aver strapazzato il cancelliere Olaf Scholz – quella “salsiccia offesa” – ma anche per aver difeso in un’intervista Stepan Bandera, leader nazionalista ucraino, passato alla storia come ispiratore dei massacri di ebrei e polacchi. Visti i precedenti, una inusuale lettera a Merz resa pubblica dalla Welt am Sontag non ha sconvolto più di tanto. Al prossimo capo del governo federale, l’irrituale Melnyk si permette di fornire cinque consigli. Il primo: finanziare la forniture di armi all’Ucraina per almeno lo 0,5 per cento del prodotto interno lordo, ossia 86 miliardi di euro entro il 2029. Il secondo: spingere per la stessa percentuale a livello Ue e G7 (per 550 miliardi in quattro anni). Il terzo: “il 6 maggio”, giorno in cui Merz dovrebbe ricevere la fiducia, “annunciare al Bundestag la consegna immediata di 150 missili da crociera Taurus”. Il quarto: consegnare all’Ucraina il 30 per cento dei jet da combattimento ed elicotteri tedeschi. Il quinto: sequestrare 200 miliardi di euro di patrimonio statale russo congelato e utilizzarli per la ricostruzione dell’Ucraina.



Più che un insieme di consigli, quella di Melnyk sembra una lista della spesa. E tuttavia nelle 144 pagine dell’accordo di coalizione fra l’Unione Cdu-Csu e la Spd si legge: “Siamo al fianco dell’Ucraina, che difende anche la nostra libertà e i princìpi dell’ordine basato sulle regole, e auspichiamo una pace giusta, negoziata”. E ancora: “Forniremo pieno sostegno all’Ucraina affinché possa difendersi efficacemente dall’aggressore russo e affermarsi nei negoziati”. Il nome del paese aggredito dalla Russia appare diciassette volte nel testo come però appare più spesso il termine “pace negoziata”. Questo non significa che il renano Merz abbia rinnegato la sua linea atlantica: ma né i Verdi né i Liberali, i due partiti più atlantisti che fino a ieri hanno molto pungolato la Spd, sono parte della maggioranza.



Resta aperto il nodo dei missili Taurus. Parlando alla Augsburger Allgemeine, il leader della Csu, il bavarese Markus Söder, ha spiegato che la decisione spetta al prossimo cancelliere: “Prima di tutto, però, abbiamo bisogno di più Taurus possibile per noi stessi”. Più cauto il ministro uscente della Difesa, il socialdemocratico Boris Pistorius che ha negato di essersi mai detto a favore di cedere i Taurus all’Ucraina – contro questa possibilità il Cremlino tuona parlando di aggressione deliberata – per poi sottolineare che certe decisioni non si discutono in pubblico. La Spd un po’ frena perché la consegna di questi missili segnerebbe un cambio di passo nel sostegno all’Ucraina. Merz aveva parlato dei Taurus all’indomani della strage compiuta dai russi a Sumy (trentaquattro civili ucraini uccisi, centodiciassette feriti) spiegando che le “forze armate ucraine deve essere in grado di difendersi”. Allo stesso tempo il prossimo cancelliere ha sottolineato che la consegna di missili a lungo raggio può avvenire solo dopo consultazioni con gli alleati europei della Germania: “Se c’è accordo, lo potremo fare”.

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