Il Filosofo Meccanico Universale

Rodolfo Wilcock racconta del creatore di buona parte di ciò che si sarebbe poi chiamato filosofia moderna. Il Filosofo fabbricato da Absalon Amet era in grado di accostare tra loro vocaboli che raramente andrebbero accostati, dando vita a frasi casuali, ma spesso accolte nella Storia del Pensiero Occidentale

Archiviato lo scandale du jour di Ipnocrazia, esperimento nato già vecchio, dedicatevi a Pensées et mots choisis du Philosophe Mécanique Universel (1774) di Absalon Amet, altro filosofo immaginario. Ne scrive Rodolfo Wilcock nella Sinagoga degli iconoclasti: “Absalon Amet, orologiaio alla Rochelle, può dirsi in un certo senso il precursore occulto di una parte non trascurabile di ciò che poi si sarebbe chiamato la filosofia moderna – forse di tutta la filosofia moderna (…). Amet aveva inventato e fabbricato un Filosofo Universale che all’inizio occupava la metà di un tavolo ma alla fine occupava un’intera stanza. Essenzialmente, l’apparecchio consisteva di un insieme abbastanza semplice di ruote dentate caricate a molla e regolate nel loro movimento da uno speciale congegno a scatto che periodicamente fermava l’ingranaggio. Cinque (nella versione iniziale) di queste ruote, di diametro diverso, erano coassiali con altrettanti cilindri grossi e piccoli, interamente ricoperti di targhette su ciascuna delle quali era scritto un vocabolo. Queste targhette passavano a turno davanti a uno schermo di legno provvisto di finestrini rettangolari in modo che a ogni scatto, guardando dall’altra parte dello schermo, si poteva leggere una frase, sempre casuale ma non sempre priva di senso. (…) Sorprende leggere in un libro del 1774: ‘Tutto il reale è razionale’; ‘Il bollito è la vita, l’arrosto è la morte’; ‘L’inferno sono gli altri’; ‘L’arte è sentimento’; ‘L’essere è divenire per la morte’; e tante altre combinazioni del genere oggi diventate più o meno illustri (…); verrà presto un giorno infatti, se non è già venuto, in cui tutte le proposizioni del Filosofo Meccanico Universale, e ben altre combinazioni di vocaboli ancora, saranno state accolte col dovuto rispetto nel seno generoso della Storia del Pensiero Occidentale”. Dove si vede che il difficile non è creare un filosofo finto che sembri vero, è destreggiarsi tra filosofi veri che sembrano finti.

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