Bagnai se la prende con l’Ue, l’austerity e l’euro. Ma in commissione al Senato, i seri e preparati dirigenti dell’Ente previdenziale non hanno potuto fare a meno di ricordare al senatore del Carroccio quali sono le leggi e i conti dell’Italia
I seri e preparati dirigenti dell’Inps non hanno potuto fare a meno di ricordare ieri alla commissione parlamentare di controllo sugli Enti previdenziali ciò che proprio il Parlamento negli anni ha stabilito con varie leggi. E cioè che il principale istituto pensionistico è tenuto ad “adeguare ogni due anni i requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia e per la pensione anticipata agli incrementi della speranza di vita”. La notizia che, contro il senso comune, ha messo in agitazione la riunione di ieri, con i lavori sospesi per qualche minuto per superare lo spaesamento, è che la speranza di vita (speranza e non timore, ricordiamo) è aumentata e che per la pensione, secondo le tabelle, si dovrebbero aspettare 3 mesi in più.
Si può sempre dubitarne, ma l’Istat ha dati sempre più consolidati che certificano con sufficiente fondatezza il superamento della frenata nell’aspettativa di vita dovuta alla pandemia. I dirigenti Inps hanno fatto notare che in caso di mancato adeguamento loro avrebbero la palese responsabilità di un danno erariale. Semmai, dicono, ci pensi il governo a sterilizzare gli aumenti dell’età, finanziandone l’eliminazione a carico del bilancio statale. Ad ascoltarli, presiedendo la commissione, c’era il leghista Alberto Bagnai. Infastidito e turbato dal rigore dei numeri, anche se, ci auguriamo, rallegrato dalle buone notizie sulla durata della vita, il romantico nemico dell’Europa e di tutto ciò che sa di rigorosa amministrazione finanziaria, se l’è presa con il 2008, con l’austerità, con l’Ue e l’euro, ma ha trascurato la questione dell’equilibrio dei conti Inps, qui, ora e nelle semplici proiezioni attuariali. Per lanciarsi, con toni da Ludwig di Baviera in sella al cigno, contro il passato. “Siamo tutti dalla parte degli interessi del paese e delle generazioni future – ha detto – poi possono esserci divergenze, dal lato di chi riveste una carica elettiva, su come interpretare questo interesse. La commissione che presiedo sta lavorando in modo costruttivo, per cui auspico che possa esserci una collaborazione fluida con l’Inps”. Sulla fluidità della collaborazione si è chiuso il sipario.