Il sottinteso dell’iniziativa è che i soldi siano qualcosa di malvagio che incattivisce le persone, ma in realtà rappresentano l’unico collante universale della società. Se appaiono come strumento cattivo è perché consentono di essere egoisti senza che nessuno abbia da ridire
Le Poste irlandesi hanno lanciato una campagna che mira, fa fede lo slogan, a rendere il denaro più umano: il sottinteso è che il denaro sia malvagio di per sé e incattivisca le persone, costringendo chi ne ha tanto ad angariare chi ne ha poco. È una singolare pretesa, considerato che nulla è più umano del denaro. Non ho mai visto un’anatra pagare in contanti né un canguro lanciarsi in spericolate operazioni finanziarie, i cactus non impilano monete e il quarzo non dispone di carte di credito; se è vero che di tanto in tanto dobbiamo infilare quantitativi più o meno rilevanti di spiccioli in talune macchine, dal distributore di benzina all’erogatore di caffè, è vero anche che a fine giornata passa un uomo a privare l’oggetto di tutto ciò che ha guadagnato col proprio duro lavoro.
Perfino la cosa più inumana ai giorni nostri, la famosa intelligenza artificiale, quando le diamo dei prompt ha l’eleganza di non rispondere: “Lo faccio, però devi pagarmi”. Il denaro è invece l’unico collante universale della società, l’unica fede condivisa globalmente, l’unico sistema di comunicazione tramite cui ci si capisce in tutto il mondo. Nulla è più umano del denaro, ditelo alle Poste irlandesi; e, se ci sembra malvagio di per sé, è solo perché i soldi sono lo strumento che ci consente di essere egoisti, di essere cattivi senza che nessuno trovi da ridire.