Alte aspettative, medie soddisfazioni. Your Friends & Neighbors, serie a cavallo tra il dramma e la commedia nera, in nove episodi da cinquanta minuti disponibile su Apple tv+ convince solo a metà. Gli ingredienti di partenza erano buoni: ottimo cast, a partire dal sempre lodevole Jon Hamm (citofonare Don Draper in Mad Men) e Amanda Peet, un contesto narrativo interessante – famiglie ricche e annoiate in sobborghi immaginari di New York – e un protagonista che si dà al crimine (anche se, da questo punto in poi, emerge qualche criticità). Andrew Cooper è un ricco gestore di hedge fund, ha fatto carriera, si è sposato e ha avuto due figli adolescenti (con cui ha rapporti piuttosto labili). Vive in una bella casa e guida una Maserati. Uomo bianco, bello e di successo. Ad un certo punto però tutto precipita: l’uomo divorzia perché trova sua moglie Mel a letto con il suo migliore amico (cliché), si deve trasferire in una casa più modesta e viene licenziato dal lavoro – ufficialmente per avere avuto un rapporto con una collega anche se la ragazza non aveva mai segnalato la cosa alle risorse umane aziendali.
Coop sente vacillare il suo mondo, si ritrova perso e solo e cerca di salvare il salvabile. Ovvero il suo status, lo stile di vita. Il modo più pratico per farlo è per lui quello di cominciare a rubare nelle case dei ricchi vicini e conoscenti. Si appropria di orologi costosi e soprammobili per poi riciclare questi oggetti con l’aiuto della proprietaria di un banco dei pegni. La narrazione procede senza grandi intuizioni – almeno nei primi episodi della serie – e Coop è un personaggio sulla carta carismatico ma meno sullo schermo (Jon Hamm ci mette del suo ma non basta).
È una serie che ha qualche buona intuizione ma soffre di una mancanza di tono chiaro e, forse, di una posta in gioco non così forte e avvincente. Non è abbastanza estetizzante per trovare in questo aspetto un gancio di visione e gli accadimenti in sé hanno un’efficacia intermittente. Qualche guizzo in più emerge dai personaggi di contorno e da alcuni scambi brillanti (soprattutto quelli in chiave ironica). È tutto un po’ piatto, insolitamente monocorde. Di episodi ne esce uno a settimana, quindi c’è però ancora tempo per riscattarsi.
Qual è il tono della serie in tre battute?
“Come è potuto andar tutto così male e così in fretta?”.
“Ho perso il mio monologo interiore e mia moglie nello stesso momento”.
“Qual è la cosa peggiore che possa succedere?”.