La guerra dell’assessore al Welfare Bertolaso contro l’agenzia della sua regione

Per l’ex capo della Protezione civile, la società che gestisce gli appalti del Pirellone non riesce a stare al passo delle esigenze della sanità lombarda, fra problemi nella infrastrutture informatiche e nella capacità organizzativa. Ora Fontana lavora a un audit affidato al Politecnico, ma il tempo corre

Mentre Attilio Fontana gioca a braccio di ferro col governo per ottenere le risorse per migliorare la sanità lombarda, Guido Bertolaso è alle prese con la società che gestisce gli appalti del Pirellone. Due guerre parallele. Da tempo l’assessore al Welfare ha messo sotto la lente d’ingrandimento l’azienda. Aria è guidata da Marco Ambrosini, passato da manager, non senza sussulti, al Casinò di Campione, transitato dalla Lega a FdI, molto vicino a Giorgia Meloni. Secondo Bertolaso, Aria non riesce a stare al passo delle esigenze della sanità lombarda. Nel suo libro nero, i problemi più grossi riguardano “le procedure di gara, l’esecuzione e la realizzazione dei lavori, l’infrastruttura informatica e la gestione dei dati”. Poi l’assessore rincara: “Emergono significative criticità nella capacità gestionale e organizzativa dell’azienda, la cui impostazione appare autoreferenziale e poco orientata all’ascolto e alla risoluzione delle problematiche regionali”.

Non basta, “la mancata consapevolezza delle ripercussioni dei disservizi. I problemi nel sistema SIS, ad esempio, possono compromettere la prescrizione medica e rallentare significativamente l’attività ospedaliera. Si rileva, inoltre, una sistematica tendenza all’attribuzione delle inefficienze aziendali ai fornitori esterni, evidenziando una gestione carente e priva di un’adeguata programmazione strategica”. Tornando ad Aria come centrale acquisti, “le principali problematiche riscontrate riguardano la rigidità organizzativa, l’eccessiva burocratizzazione delle procedure, l’inadeguatezza delle competenze tecniche interne”. Ora Fontana lavora a un audit affidato al Politecnico ma il tempo corre. “Tra i tanti misteri – ricorda Carmela Rozza (Pd) – ci sono una ventina di milioni, provenienti da un finanziamento europeo per realizzare al Giambellino nuove case popolari. Risorse affidate ad Aria e non all’Aler, per ora non se ne sa nulla”. E pensare che Arie era stata praticamente rifatta dopo che la vecchia gestiuone aveva fallito completamente sul fronte vaccini Covid.

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